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Anna Castiglia, poetica col singolo Whitman, intensa in concerto

Musica

Fabrizio Basso

Grande protagonista di X Factor 2023, l'artista siciliana pubblica un brano, col featuring di Ghemon, dedicato al poeta e scrittore americano e se ne va in tour

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Anna Castiglia arriva rodata all'Arci Bellezza di Milano per le prime date del suo tour. Il debutto lo ha fatto in Sicilia, a Catania, e ora si prepara per quello che, dopo X Factor 2023 (GUARDA LO SPECIALE) che la ha vista protagonista, sarà uno degli appubtamenti più importanti della sua giovane storia, umana e artistica, ovvero il MiAmi Festival che la ospiterà sul suo palco il prossimo 26 maggio. Un'altra sfida, vinta, è stata il concerto milanese all'Arci Bellezza. La conferma della sua credibilità è riconducibile al fatto che sparpagliati tra il pubblico (la serata era sod out) c'erao parecchi suoi colleghi. Tra jazz, sicilianità e femminismo, la personalità ironica di Anna Castiglia traspare già quando i musicisti salgono sul palco preparandosi per un concerto di inediti. Una scelta temeraria per una emergente, come lei si definisce in Participio Presente, uno dei pochi singoli pubblicati sulle piattaforme.


Ovviamente il singolo Whitman è centrale nella serata all'Arci Bellezza è Anna lo presenta spiegando che "c'è una pista circolare che non ha un traguardo, quindi nemmeno un premio. Una corsa insistente dietro a una risposta già palese e ben poco romantica rispetto a quella di oh me, oh vita di Walt Whitman. Il brano ha un testo diretto, a tratti spiazzante, che rievoca una poesia del quotidiano e del concreto, tra "scuse buone per scappare da domande che conosco a memoria" e è "pensieri in coda sul raccordo della vita". Sulla collaborazione con Ghemon fa un gioco da cruciverba per professionisto: “G di Ghemon, di Gianluca e di GURU. Il GGG, un gigante più che gentile che, a parte la strofa fighissima, mi ha regalato una mezza giornata bellissima, con un livello di profondità e saggezza di chi sa davvero ascoltare”.

In versione live l'espressione di Anna Castiglia assume una espressività una forza inedita, grazie anche ai musici che la accompagnano sul palco: Edoardo Bolamperti alla batteria, Simone Matteuzzi alla tastiera e Massimo Marcer alla tromba. Sul palco con loro per due canzoni le Canta Fino a Dieci, collettivo di cantautrici, formatosi con l’obiettivo di combattere la disparità di genere nella musica. Oltre ad Anna ne fabbo parte Cheriach Re, Francamente, Irene Buselli e Rossana De Pace.

Tra cantautorato e jazz, la sicilianità di Anna anticipa alcuni tra i brani che usciranno nei prossimi mesi come U Mari, e Ju mi siddriu. Nella sua linfa creativa si respirano essenze di Carmen Consoli e Levante, entrambe catanesi, ma anche del siracusano Marco Castello, che porta avanti i suoi progetti da solista alternati alla sua collaborazione con Erlend Øye dei Kings of Convenience nel progetto La Comitiva. L'ironia emerge in tua la sua (pre)potenza nell'introduzione di Ju mi siddriu: Anna si sfoga in un monologo suonato, in cui racconta che è siciliana, ma non parla siciliano, non sa cucinare i cibi tipici della sua terra, non ha i tratti somatici della Trinacria, non  è mafiosa e neanche utilizza minchia come intercalare al posto delle virgole. Resta siciliana dentro poiché non si scoccia a tornare, periodicamente, in quella Sicilia che ha lasciato a diciott’anni per migrare prima Torino e poi Milano. Insomma, come disse qualcuno, i siciliani che vanno lontano dall'isola traslocano a Milano, chi vuole restare vicino a casa si ferma a Roma. Anna Castiglia è ovunque.