Bosco, nel suo nuovo singolo racconta il disagio: il video

Musica

Il brano è un viaggio intimo e profondo attraverso le dipendenze e le relazioni tossiche

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORGINALE DELL'ARTISTA

Il singolo Tu (e la Cocaina) è più di una semplice canzone per me, è un viaggio intimo e profondo attraverso le dipendenze e le relazioni tossiche. Fin dal momento in cui ho scritto il brano nel 2015 (dopo aver visto Non essere Cattivo), mi sono immerso in un turbine di emozioni, ricordi e riflessioni che hanno plasmato la sua essenza. L'ispirazione per il brano è giunta da un senso di disagio che mi hanno suscitato, appunto, i film di Caligari che ho colpevolmente recuperato in ritardo, o forse ero nel giusto momento per apprezzarli appieno. Mi hanno riportato a quando da adolescente osservavo gli effetti dell'eroina tra i ragazzi del quartiere, senza comprenderne del tutto il significato. I suoi film mi hanno fatto riconoscere quei tempi e quei luoghi, portandomi a riflettere su quanto la cocaina sia oggi presente come un'abitudine socialmente accettata, e quanto il significato di “droga” sia

cambiato negli anni, come fosse più un’abitudine che un modo per evadere. Ho voluto rappresentare un rapporto d'amicizia o d'amore dove la parola “tossico” assume lo stesso significato, una dipendenza difficile da abbandonare ma che alla fine si rivela distruttiva. Ho cercato di catturare l'essenza di un mondo oscuro e complesso in quanto ritengo la difficoltà di relazionarsi uno dei grandi mali del nostro secolo, dove la solitudine è vista come un difetto e la condivisione, la partecipazione, la socialità come l’unica cura. Sarà che sono stato sempre un tipo abbastanza solitario, soprattutto in fase creativa, che mi rendo conto di quanto sia pericoloso

pensare di “esistere” solo se c’è qualcun altro a farcelo notare, a darci importanza, ed è da qui che nasce l’esigenza di raccontarlo.

La registrazione è stata un'esperienza collaborativa e stimolante, con la

partecipazione di professionisti del calibro di Andrea Messina e Gianluca Danaro, siamo riusciti a preservare lautenticità del brano, arricchendolo di nuove sfumature e sensazioni, lavorando su sonorità pop calde, avvolgenti, come per sentirsi protetti e al sicuro in quei 3 minuti, nonostante il testo sia molto potente, il brano lo racconta con gentilezza. Di conseguenza, quando si è pensato a un videoclip per lanciare il nostro nuovo EP, la prima scelta è stata ovvia fosse su questo brano, senza esitazioni. Il video, scritto e diretto da Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, completa l'esperienza sensoriale, incarnando il senso delle dipendenze attraverso la figura di una sposa decadente interpretata dall’esordiente Giulia “Cassandra” Cianca, dove, la protagonista, brinda in solitaria fino all'autodistruzione, simboleggiando il percorso verso la rovina che gli stessi eccessi hanno causato, ma anche evidenziando un senso di libertà finalmente raggiunta, come se alla fine fosse in grado di sentirsi se stessa solo così.

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