Tom Odell: "L'’intelligenza artificiale? Mi fa più paura la mancanza di immaginazione"

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

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Tom Odell non ha paura dell’intelligenza artificiale, ma della mancanza di immaginazione. Lo racconta poco prima di salire sul palco dell’Alcatraz, a Milano, per un concerto molto atteso. Il cantautore tornerà in Italia con The Black Friday Tour a Roma, domenica 4 agosto, per la sua unica data estiva nel nostro paese, ma l’idea di essere qui lo rende molto felice. Con lui abbiamo parlato anche del rapporto tra social e musica, e del meraviglioso successo del brano "Another love". La nostra intervista

Incontriamo Tom Odell a Milano, poco prima dell’inizio della sua unica data italiana all’Alacatraz, sold out da tempo. Il cantautore sta attraversando l’Europa con il suo The Black Friday Tour e tornerà nel nostro paese domenica 4 agosto, alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, dove sarà protagonista del Roma Summer Fest.

“Non sono mai stato a Roma, e non vedo l’ora di suonare in una città che spero di riuscire anche a visitare” ci confida Tom Odell, felicissimo di essere di nuovo in Italia, seppur per una sola data. “È sempre così speciale suonare qui: trascorrere del tempo con le persone che vengono a sentirmi mi rende molto felice. Sono entusiasta di poter incontrare tanta gente, e di suonare le mie canzoni” racconta accennando un sorriso. In questo tour il cantautore britannico porta i brani di Black Friday, album uscito lo scorso febbraio, che racconta l’infinita complessità dell’amore e delle relazioni. Una titletrack che ha superato 100 milioni di stream su Spotify e continua a registrare un successo importante anche sui social. Ne abbiamo parlato insieme. 

L'intensità dell'amore, raccontato in musica

Il tuo nuovo album, Black Friday, è uscito lo scorso gennaio. È un progetto musicale molto intenso, in cui parli molto d’amore.

Credo sia inevitabile, quando si racconta propria vita, parlare anche d’amore. Non credo sia una scelta: l’amore, di fatto, è luce che splende in ognuno di noi. Non vedo alcuna separazione tra questi due ambiti…credo che la miglior musica sia sempre ricca d’amore. E che il meglio di ciascuno di noi è arricchito dall’amore. Dovremmo fare il possibile per accogliere questo amore, ogni giorno, e non averne paura, o nutrire dubbi. È bello essere circondati d’affetto e d’amore, e si cerca di fare lo stesso anche per le persone che abbiamo accanto. Sono d’accordo quando usi l’aggettivo intenso nel descrivere le canzoni di Black Friday: sì, sono intensa e intrise d’amore. O almeno lo spero! (sorride)

Social media e musica

Le canzoni possono avere più vite, tornano e ritornano. E recentemente tutto questo è reso possibile anche grazie ai social media. Come riesci ad unire il tuo mondo di cantautore a quello dei social, che oramai sono parte integrante della nostra vita?

La musica è onnipresente sui social media, di cui è una parte molto importante. Io sono a favore dell’unione di questi mondi: è bello sapere che c’è un’altra piattaforma dove si possono sentire le mie canzoni. Nella prima parte della mia carriera – sì, sono un artista anziano ora! (ride) – l’accesso di tutto erano le radio: se non venivi scelto proprio da loro, era molto complicato far ascoltare le tue canzoni. Ciò che mi piace dei social media è che sono meno controlli sulla musica, ovvero: ognuno di noi può pubblicare una clip di una canzone appena scritta, e quella canzone può essere sentita da tantissime persone. È un processo che porta avanti la spontaneità, anche per un cantautore come me, di continuare ad imparare. Ovviamente ci sono pro e contro dei social media: a volte vengono diffusi sentimenti d’odio, e questo non dovrebbe accadere. Mai.

 

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L'intelligenza artificiale e la musica

Sei un musicista vecchio stile. Ma ora si parla molto di intelligenza artificiale. Come gestisci l’avvento di questo strumento nel mondo della musica e del cantautorato?

Tra le paure che temo, e su cui sto cercando di lavorare, non c’è l’intelligenza artificiale. Ho paura dell’assenza di immaginazione più di qualsiasi altra cosa: non posso pensare a un mondo in cui, noi musicisti, perdiamo il lavoro per lasciarlo a dei robot. L’intelligenza artificiale può sicuramente aiutare a scrivere un tema, ma ci sono tante altre cose che non può fare…ma tutti noi siamo ancora in grado di capire, soprattutto nella musica, cosa è umano. L’intelligenza artificiale può sostituire parte della musica, ma non l’elemento che da sempre la caratterizza: ovvero sua la bellezza, e la spontaneità.

Il successo di "Another love", brano diventato simbolo delle proteste delle donne iraniane

Parliamo di Another love, una tua canzone ricca d’amore che hai suonato nel 2022 nella stazione ferroviaria di Budapest per i profughi ucraini, appena un mese dopo l’inizio del conflitto. La stessa canzone è diventata la colonna sonora delle proteste delle donne iraniane dopo la morte di Mahsa Amini, arrestata a Teheran per non aver indossato il velo (e poi morta misteriosamente in carcere). Avresti mai immaginato tutto questo?

No, non avrei mai immaginato che questo brano riuscisse a diventare così importante per tante persone. È straordinaria la risposta di questa canzone, continua a sorprendermi! Sono molto orgoglioso di Another Love: l’ho scritta quando avevo circa 20 anni, e il processo di composizione è stato piuttosto solitario. Lo ricordo molto bene. Ho lavorato intensamente a questo brano: è bellissimo vedere come tante persone l’abbiano accolto, e lo cantino ancora. È una bella sensazione. Delle volte mi piacerebbe fosse più complessa, ma è solo bella. Mi dà l’ispirazione per scriverne altre. E sono felice sia stata utilizzata in occasioni così significative. È tutto così straordinario. Se qualcuno me l’avesse detto quando l’ho scritto, non avrei mai potuto immaginare tutto questo. Ne faccio tesoro.

 

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