Irene Effe torna con l’album Terra Bruciata: “Viviamo il presente se no ci sfugge”

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Il disco nasce dall'esigenza di mostrarsi senza sovrastrutture, facendo pace con un passato complicato. Tredici canzoni da guerriera. L'INTERVISTA

Terra Bruciata rappresenta il culmine della nuova fase artistica di Irene Effe ed è il frutto di un importante e profondo percorso di ricerca musicale e cambiamento personale, e un rinnovato punto di partenza, attraverso cui Irene Fornaciari dimostra il suo talento e la sua grande capacità di rinnovarsi.

Irene ovviamente partiamo da Terra Bruciata e dalla tua sparizione artistica. Apri l’album con Il Mio Nome dove usi parole come parole come guerra, bombe e detriti per raccontare te stessa. Irene è pace: come ti sei riappacificata con te stessa?
Quasi tutte le canzoni hanno un doppio significato, parlo a qualcuno come se parlassi a me stessa. Va meglio anche se c’è ancora da lavorare ma adesso mi amo di più. Mi sono presa molto tempo per Terra Bruciata, circa un anno e mezzo.

Esattamente 15 anni in Ora che Non Vivo dicevi “è sospesa a un filo la mia vita”: posso considerarli i primi segnali di un momento particolare in arrivo, anche se nell’insieme è un brano d’amore?
Il collegamento c’è, si parla di amore, di riscoprirsi, di trovare se stessi e avere una identità. L’amore riesci a darlo quando ami in primis te stesso, se no resta superficiale.

Mi Libero dal Male è strapparsi di dosso un pezzo di vita: quando dici che ti sei assolta è una ammissione di colpe o l’auto-convinzione di avere fatto tutto il possibile “per rimanere sveglia non voltarmi e non lasciare traccia”?
Ho fatto tutto il possibile. Spesso nella vita ci creiamo sensi di colpa che non servono a niente. In questi anni ho capito che ho fatto il possibile, per le varie situazioni che ho affrontato, comprese quelle in famiglia. Sì, mi sono assolta.

In Streghe parli del segno della croce: in molti tuoi testi ci sono concetti religiosi trasposti in senso laico: sei credente?
Non sono cattolica, sono spirituale, credo nell’energia dell’universo e nella bontà delle canzoni. Il concetto di diavolo e acquasanta viene da contesti famigliari: da una parte c’è l’attrazione per il diavolo e poi arriva la propensione al bene, cioè l’acquasanta.

Perché quando parliamo di resistenza sociale dobbiamo ancora citare le streghe e temere il rogo 2.0?
Le cose sono migliorate, ma le donne vivono ancora una pressione pesante, come se non andasse mai bene quello che fanno: quelle forti rompono, le timide non vanno bene perché remissive, sono situazioni psicologicamente difficili. Non parliamo poi di parità sul lavoro. Le streghe volevano andare avanti con la loro testa e una identità forte: oggi le temiamo per questo.

Stanze è soprattutto ricordi e melanconia: che rapporto hai con i ricordi? Trattieni tutto o selezioni? E col senno del poi avresti dovuto insistere? In Tutto e Niente parli di “sogni risucchiati in fondo al buco nero dei ricordi”.
In questi anni ho lavorato molto sull’essere ancorata alla nostalgia del passato, i ricordi sono più belli del presente e poi li idealizziamo. Le cose brutte le rimuovo e talvolta mi chiedo perché non me la ricordo. Il buco nero significa che sen ti ancori a loro non vai avanti. Ma neanche troppo nel futuro bisogna spingersi: io dico viviamo il presente se no sfugge. Quello che racconto risale a quando ero troppo piccola per avere la forza di insistere, non ero in grado.

“Sarò proprio come lei, però ho una marcia in più”: è questa la formula per sentirsi uniche e speciali?
Ho imparato a riconoscere le persone manipolatrici. Per sentirmi forte mi ripeto quella frase.

Parlami della paura che si respira Nel Club.
Mi accompagna dall’adolescenza quella paura, andiamo a braccetto. Sono ansiosa e vivo tutto con paura di non essere all’altezza, vivo la sindrome da impostore ma stavolta ho voluto esaltare la canzone perché la paura è la star ma se riesci non dico a controllarla, che non è possibile, bensì ad ascoltarla può essere di grande aiuto. Lei mi stava parlando quando avevo gli attacchi di panico ma non sapevo coglierla, oggi ci ho fatto pace.

Quali sono le ossessioni che fanno cadere su di noi pezzi di piramide?
E’ un brano scritto per una relazione di una coppia altra. Narra di due persone che hanno paura ad affrontare la vita e restano nella loro confort zone: questa ossessione le tieni lì, sono nelle “sabbie immobili”.

“A mali estremi, estremi rimedi”…quanto è dolce il sapore della rivalsa? O preferisci chiamarla vendetta?
In realtà è una canzone dedicata alla natura, non volevo parlarne in terza persona e così ho fatto parlare lei. Lei dice un giorno mi pregherai di darti una mano ma io non potrò perché mi hai distrutto.

“Siamo tutti cornuti” è una dichiarazione di resa, di disillusione o la presa di consapevolezza che la vita e l’amore raramente sono due cuori e una capanna? Ti senti una predatrice?
E’ una presa di coscienza. Una riflessione che statisticamente la monogamia va ridiscussa, bisogna sdrammatizzare. Finisce una relazione? Pensa a quanti esseri umani meravigliosi ci sono nel mondo. Ogni tanto sono predatrice, forse lo ero nell’infanzia poi ho perso un po’ quello spirito.

TSO nonostante la rabbia che contiene è la prima canzone di speranza dell’album: “la risposta è che vi amo, ma vi mando in cura!”…sul finale mi diventi buona?
Ognuno di noi dovrebbe andare in psico-terapia, lo ho sperimentata ed ero scettica. Farebbe bene a chiunque: incatenato nelle tue frustrazioni diventi aggressivo. Se tutti la praticassero forse ci sarebbero pure meno guerre.

Infine in Tutto è Niente ti affidi al per sempre: ci credi nel per sempre o è bello crederci consci che è solo un attimo di felicità?
Vale la seconda. Volevo dare l’idea di leggerezza, di volare nello spazio e fuggire dalle frenesie quotidiane. Lo spreco di tempo è rigenerante.

Alla fine possiamo dire che ti sei liberata se non da ogni paura da parecchie?
Assolutamente sì.

Che accadrà nelle prossime settimane?
Di live ancora non se ne parla. Vorrei però trovare i luoghi giusti e per me con questo progetto sono i club. Avendo ricominciato da zero è difficile ritrovare il ritmo ma non mi arrendo, sono una guerriera.

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