
Addio a Maurizio Pollini, dagli esordi al sodalizio con La Scala: la carriera. FOTOSTORIA
Pianista e direttore d’orchestra tra i più importanti al mondo, si è spento all'età di 82 anni il 23 marzo 2024. Tra il 1958 e il 2023 ha suonato 168 volte al Teatro scaligero di Milano. Sarebbe dovuto salire ancora una volta su quel palco il prossimo 20 ottobre

È morto oggi, 23 marzo, Maurizio Pollini. Malato da tempo, aveva compiuto 82 anni lo scorso 5 gennaio. Pianista e direttore d’orchestra tra i più importanti al mondo, tra il 1958 e il 2023 ha suonato 168 volte al Teatro alla Scala di Milano. Sarebbe dovuto salire ancora una volta su quel palco il prossimo 20 ottobre. Lì si terrà la sua camera ardente
Morto Maurizio Pollini, uno dei più grandi pianisti contemporanei
Nato a Milano, allievo di Carlo Lonati e Giorgio Vidusso, a 15 anni Pollini vinse il suo primo concorso internazionale. Era il 1958, lo stesso anno del suo debutto al Teatro alla Scala, dove eseguì in prima assoluta la Fantasia per pianoforte e strumenti a corda di Ghedini, diretto da Thomas Schippers. In foto: Pollini al Teatro alla Scala nel 1960
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A 18 anni, da poco diplomato al conservatorio del capoluogo lombardo, conquistò il Concorso Chopin di Varsavia. Tra i giurati c’era anche Arthur Rubinstein: ''Questo giovane suona tecnicamente già meglio di tutti noi''. Tornò alla Scala con il Primo Concerto di Chopin. A dirigere era Sergiu Celibidache

Intanto i suoi studi proseguirono, incrociando anche la strada di Arturo Benedetti Michelangeli. Dalla metà degli anni '60 iniziò un'importante carriera concertistica, cimentandosi con le maggiori orchestre europee, americane e asiatiche. Mai interrotta la collaborazione con il Teatro alla Scala: nel 1969 prese avvio il sodalizio con Claudio Abbado, con cui condivideva l’impegno per coinvolgere tutta la città nelle attività del Teatro. In foto: Pollini alla Scala nel 1969 in prova con Abbado

Poi arrivarono le collaborazioni con Riccardo Muti, Daniel Barenboim e Riccardo Chailly. Ma nel corso dei decenni, evidenzia lo stesso Teatro alla Scala in una nota biografica diffusa per la morte di Pollini, "si ricordano anche concerti con Carlo Maria Giulini, Pierre Boulez e Zubin Mehta". In foto: Pollini e Abbado nel 1979

"Al rapporto costruito negli anni con i musicisti scaligeri, sia in veste di Orchestra della Scala sia soprattutto in veste di Filarmonica, si aggiungono le apparizioni con grandi orchestre come i Wiener Philharmoniker (con Abbado) e la Gewandhausorchester di Lipsia (con Chailly) e numerose compagini dedicate alla musica d'oggi, in particolare nei 'Cicli Pollini' promossi da Stéphane Lissner: l'Ensemble Intercontemporain, il Klangforum Wien, la Musikfabrik Köln, l'Experimentalstudio SWR", ricorda sempre La Scala. In foto: Pollini al Teatro alla Scala nel 1989

Nel campo della musica da camera, La Scala ricorda Pollini "in particolare accanto a Salvatore Accardo, Toby Hoffmann, Margaret Batjer e Rocco Filippini". Al centro dell'ininterrotta presenza scaligera ci sono però soprattutto i recital

L’interpretazione di Pollini è sempre stata riconosciuta come moderna e rispettosa del testo musicale, senza abbandoni lirici e virtuosistici. La modernità era scritta nella sua formazione, anche personale: il padre fu architetto razionalista, la madre – sorella del pittore e scultore Fausto Melotti – musicista come lui

Per Pollini l’arte e la musica andavano di pari passo con la società. Così ha sempre espresso le sue idee e il suo impegno politico e civile. Negli anni ’70 suonò tra scuole e fabbriche, criticò la guerra in Vietnam e i governi di Silvio Berlusconi

Il suo repertorio non fu mai circoscritto nel solo approfondimento, ma si aprì in continuazione a nuove prove ed esplorazioni. Si è mosso così tra i grandi e i moderni: da Bach a Mozart (di cui ha messo in luce arguzia, giocosità e sfaccettature armoniche e timbriche), dall’amatissimo Chopin a Beethoven, da Schönberg a Berio e Nono

Pollini ha inciso decine e decine di LP e CD ed è stato riconosciuto con numerose onorificenze. Tra queste, nel 2000, quella di Cavaliere di Gran Croce dell' Ordine al merito della Repubblica Italiana durante la presidenza di Carlo Azeglio Ciampi

Era sposato con la pianista Marilisa Marzotto. Dalla loro unione nel 1978 è nato il figlio Daniele, anche lui pianista, direttore d'orchestra e compositore. In foto: Pollini e Zubin, 2019
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