Sanremo 2024, La Sad: "Andiamo all'Ariston a rivendicare il diritto alla speranza"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Si considerano una figura mitologica fatta di un corpo con tre teste e all'Ariston portano il malcontento di una generazione. L'INTERVISTA

Il trio formato da Theø, Plant e Fiks, ovvero La Sad, è tra gli artisti in gara alla 74° edizione del Festival di Sanremo (GUARDA LO SPECIALE) con il brano Autodistruttivo (La Sad Ent./in licenza esclusiva M.A.S.T./Believe). Con un'attitudine punk, chitarre distorte e testi immediati, La Sad si fa portavoce delle difficoltà di un'intera generazione. Sull'onda di una fortunata estate, che ha visto il trio impegnato sui palchi di tutta Italia, La Sad porta all'Ariston la sua voce convinto che sia il posto giusto per rappresentare chi si è sentito sempre fuoriposto.

Partiamo ovviamente dal Festival: le prime sensazioni dopo le prove dell’Orchestra e come avete accolto le prime pagelle e i primi commenti?
Con l’orchestra siamo stati emozionantissimi, a Roma durante le prove ci è scesa la lacrimuccia: avere 60 musicisti per te e che spaccano è una emozione. Sulla pagelle ti diciamo che siamo stati promossi e dunque siamo senza debiti. Mai siamo andati bene a scuola quindi essere passati con la sufficienza è fantastico. Voti a parte, Autodistruttivo a noi piace.

Se è vero che nessuno resta per sempre tranne i tattoo sulla pelle, e anche su questo potremmo discutere, prevedete un tatuaggio sanremese?
È vero, oggi i tatuaggi possono essere cancellati. A Sanremo ci faremo un tattoo uguale per tutti, siamo un cerbero… un corpo e tre teste.

Se costruiamo un ponte ideale tra Psycho Girl e Autodistruttivo… noto che il cuore era già di plastica allora: cosa è cambiato?
Il nostro è tornato a battere, non li chiamiamo fan sono una famiglia. Noi siamo più determinati, siamo pronti a sdoganare ulteriormente il nostro passato, le nostre canzoni sono auto-biografiche.

Chi è la vostra psycho girl dell’Ariston?
Noi siamo le più psycho. Non abbiamo un nome, c’è Rose Villain che è una sorella e Loredana che è nostra madre.

In Miss U parlate di una persona che si sente un peso per il mondo: credete sia lo specchio di una generazione spaesata?
C’è un disagio giovanile forte, si è sviluppato con l’arrivo dei social che hanno distorto la realtà. Siamo parte di una generazione bruciata e abbandonata e ne parliamo sul palco. Dall’Ariston proveremo a mandare un messaggio all’Italia.

Sempre in Miss U il mantra è Vi Amo Mi Odio: è il superamento dell’Odi et Amo di Catullo?
Assolutamente. C’è sempre il disagio che ci autodistrugge.

Quando vi hanno comunicato che Toxic era diventato disco d’oro avete pianto fino a rovinarvi il make up?
Abbiamo provato una emozione assurda: raggiungere quel risultato in Italia con questo genere senza snaturarlo né venderlo è difficilissimo. Toxic non è un pezzo costruito e ottenere quel riconoscimento è un bel segnale di speranza.

Cosa vi siete detti con i bnkr44 dopo anche il singolo in comune Memoria? “La nostra è guerra che (non) fa la storia”?
Siamo stracontenti gli uni per gli altri, a Sanremo ognuno fa il suo e insieme rappresentiamo la nuova scena. La missione non è vincere ma raccontare il nostro mondo.

So che non potete dire nulla, ma per la serata dei duetti avete già scelto?
Già tutto pronto. E già provato.

Alla fine possiamo dire, citando Summersad, basta pensare di non sentirsi abbastanza?
Fanculo non sentirsi abbastanza, basta con la rincorsa a un continuo dimostrare. Siamo repressi cronici e dall’esterno vogliamo che arrivi il messaggio.

Che accadrà dopo il Festival?
Pubblicheremo un disco che è attesissimo nel mondo, poi partirà, probabilmente in primavera, il tour. Ma prima ci piacerebbe goderci un po’ di vacanza.

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