J Christ, nel video Lil Nas X apre i cancelli del paradiso

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Laura  Alberti

Laura Alberti

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L'artista, per la prima volta, ha interamente diretto un suo video. Un video in cui il confine tra sacro e profano viene scavalcato, più e più volte

J Christ è il primo singolo di Lil Nas X dopo Montero, uscito ormai due anni fa. E non si può certo dire che non sia un ritorno in grande stile. Del resto, era intuibile. L'immagine di se stesso crocefisso, con la scritta "Il mio nuovo singolo è dedicato all'uomo che fece il più grande comeback di sempre", preannunciava sorprese. Anche se, Lil Nas X nei panni di Noé, va probabilmente oltre ogni immaginazione.

Il video di J Christ

Cosa vediamo in J Christ? La porta del paradiso, innanzitutto. Una lunghissima scala piena di sosia. C'è la sosia di Taylor Swift e quella di Mariah Carey, il sosia di Kanye West e quello di Obama. E poi l'inferno, e l'inferno che incontra il paradiso. Il bianco e il rosso che si susseguono e s'incastrano, rompendo le barriere, invadendo confini. C'è persino spazio per una partita di basket, tra il Bene e il Male. Per finire con Nas nei panni di Noé, impegnato a costruire un'arca per salpare dopo il diluvio. Impossibile non avere reazioni, davanti al video di J Christ. E, in effetti, le critiche non sono mancate. C'erano state dopo la foto della crocefissione, e dopo la finta lettera d'ammissione di Lil Nas X al college cristiano Liberty University. Ci sono state ora, con quell'iconografia religiosa così marcata che, secondo alcuni, manca di rispetto al Cristianesimo. Il rapper, però, non ci sta. "L'immagine di Gesù è stata utilizzata nel corso della storia nell’arte di tutto il mondo. Non mi sto prendendo gioco di nulla", ha scritto su X. Per poi invitare a smetterla, di voler custodire una religione che c'era ben prima che noi nascessimo.

L'abitudine alle polemiche

Non è la prima volta, che Nas gioca con la religione. O comunque la cita. Già ai tempi di Montero, Nas era finito nel bel mezzo di una tempesta di fuoco. L'album era stato infatti preceduto dal provocatorio video di Montero (Call Me By Your Name), con Nas e il Diavolo ad abitare un immaginifico universo queer. Questa volta, però, il rapper si è spinto oltre. E c'è chi lo ha accusato di somigliare a un troll. No. Lil Nas X non è decisamente un troll. Cresciuto nel Sud degli Stati Uniti, figlio di una madre con problemi di dipendenze e di un padre corista gospel, Nas ha un linguaggio evocativo e provocatorio. Ha una spavalderia sexy, ma la alterna a pensieri profondi. Difficile capire quando è serio e quando scherza, quando provoca e quando afferma. Ma forse, il bello della sua musica è esattamente questo.

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