Måneskin, Damiano e una carriera solista: "Perché no? È un modo per far crescere la band"

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Il cantante ha spiegato a "The Allison Hagendorf Show" di essere spaventato dalla prospettiva di un'avventura senza i tre compagni del gruppo con cui è arrivato alla fama. Ma aggiunge: "Vorrei che un giorno facessimo tutti qualcosa da soli per un anno, per poi tornare insieme con nuove idee, nuovi stimoli. Penso che nell’arte si debba sempre provare cose nuove, senza fermarsi mai nella propria comfort zone”

Damiano David dei Måneskin potrebbe lanciarsi in una carriera solista. “Perché no? Penso che potrebbe essere sia una cosa molto sana che una cosa molto distruttiva. L’unica cosa che conta è come lo affronti con la band”, ha detto il cantante intervistato a The Allison Hagendorf Show, podcast statunitense disponibile su tutte le piattaforme di streaming e in versione video anche su Instagram e YouTube. Il frontman dei Måneskin, che contano ormai tre album all’attivo - di cui l'ultimo, Rush, appena ripubblicato con nuove tracce - non esclude quindi di potersi avventurare in progetti senza i compagni di band. Ma spiega: “Se mai avessi la chance di fare un progetto solista, dovrei tenere a mente che è solo grazie a tutto quello che ho fatto con la band. È questa la mia base, è da dove vengo, dove mi sono sviluppato come artista. E più di ogni altra cosa, sono le tre persone che mi hanno sempre supportato e che – letteralmente – mi hanno sempre guardato le spalle sul palco”.

“Essere in una band significa fare dei compromessi”

Damiano parla dello “scudo” che ha sempre avuto grazie ai suoi compagni, Victoria De Angelis, Ethan Torchio e Thomas Raggi: “Se faccio una c****ta, mi salveranno. Se fanno loro una c****a, li salvo io”. Per questo, riflette, la dinamica di un progetto solista fa un po’ paura: “Se mai facessi un progetto solista sarei da solo”. Essere in una band – aggiunge – “significa fare dei compromessi” su qualsiasi cosa – dalla scelta dei testi delle canzoni a quella degli abiti di scena e a cosa dire nelle interviste – ed è “bellissimo”, perché “quattro cervelli hanno più creatività di un solo cervello”. 

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"Spero che tutti faremo progetti solisti per poi tornare insieme con nuovi stimoli"

D’altra parte, il cantante pensa “che ogni artista debba fare le proprie cose” per dire al pubblico: “Questo sono io”. E lanciarsi in un’avventura da solo potrebbe anche “far capire di più la band al pubblico”. Damiano spiega che “vedere il mio universo completo farebbe comprendere meglio la mia influenza sulla band e anche cosa non va bene a me”. Sulla base di queste considerazioni, Damiano rivela che l’idea di vedere progetti solisti è anzi un suo desiderio: “In realtà vorrei che un giorno facessimo tutti qualcosa da soli per un anno, per poi tornare insieme con nuove idee, nuovi stimoli. Penso che nell’arte si debba sempre provare cose nuove senza fermarsi mai nella propria comfort zone”. E conclude: “Stare da solo mi spaventa? E allora dovrei restare da solo. È l’unico modo in cui posso davvero crescere. E se cresco, la band può crescere. Se smetto di evolvermi, la band smette di evolversi”.

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