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Tenco 2023, Vinicio Capossela: “La canzone è parole, la musica è emozione”

Musica

Fabrizio Basso

Con Tredici Canzoni Urgenti questo poliedrico artista conquista la Targa Tenco come Miglior Album. Il tour, iniziato a Ferrara, proseguirà fino a fine dicembre

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Miglior album in assoluto. È Tredici canzoni urgenti di Vinicio Capossela che ha ricevuto la Targa Tenco e la ha festeggiata con un set di sei canzoni tra cui La Cattiva Educazione che ha cantato sul palco del Teatro Ariston insieme alla straordinaria Margherita VicarioVinicio Capossela è attualmente in tour con il live Con i Tasti che ci Abbiamo - Tredici Canzoni Urgenti in Teatro.  

Vinicio partiamo dal Premio Tenco che ha premiato il tuo album: una sorpresa? O avevi aspettative?
Già nel 1990 avevo portato a casa la Targa Tenco come Miglior Opera Prima per il mio album d’esordio All’Una e Trentacinque circa. Oggi ti dico che non solo non ho immaginazione per il futuro ma neanche per la prossima settimana, il futuro mi terrorizza. Di mese in mese si va avanti e comunque 33 anni di musica sono tanti, penso a persone care che non ci sono più e al mondo che va avanti. Sono un Peter Pan che non è attrezzato per il futuro.

Il tour che stai portando in giro ha come tema l’incredulità che io associo all’ingenuità di un bambino: dove ci porta il tuo stupore?
Nel buio di una sala da concerto c’è l’incredulità ma la sua sospensione permette di non razionalizzare e portare fuori dall’inconscio cose nostre; la canzone è esplicita nelle parole ma la musica è sostanza e parla di un linguaggio più emozionale ed emotivo.

Il divano è al centro dello spettacolo: è un elemento non solo di comodità ma anche di accoglienza: perché nel 2023 fatichiamo ancora ad accogliere gli altri?
È solo all’inizio, quando la scena è ancora chiusa e ci si finisce sopra quel divano occidentale che è la condizione supina con la quale partecipiamo alla storia. È un altare dove si consuma la partecipazione passiva al mondo, è soprattutto una resa. Storicamente il divano viene dall’Oriente ed era elemento di elevazione.

Quale è, secondo te, la differenza tra una cattiva educazione e una persona ineducata?
Nell’ineducato c’è ancora spazio per qualcosa. Nel mio brano Cha Cha Chaf della Pozzanghera si è ineducati, nella pozzanghera ci pesti, ti sporchi e ci giochi, segui l’istinto. Poi impari la lezione e ci giri intorno.

Secondo te uno dei problemi amorosi della nostra epoca è la differenza tra idealizzare e accettare un’altra persona?
Dobbiamo uscire dalla nostra società egotica, la vera prigione è uscire da se stessi. Ci muoviamo tra i riflessi della rivoluzione amorosa per arrivare effettivamente a una consapevolezza.

La cattiva educazione non ha mai insegnato l’emozione: ti senti un professore di educazione sentimentale? Sono tanti i brani in cui rifletti sulla fine di un rapporto e le sue conseguenze e cito per tutti Il Paradiso dei Calzini e Dove siamo Rimasti a Terra Nutless.
Ho scritto in maggior parte della fine di un amore piuttosto che di un inizio: è un po’ come la balena che si capisce com’era fatta partendo dalla coda. La questione è che se non vivi non scrivi. Qui ci sono canzoni d’amore propositive.

Rebetiko Gymnastas è un album con una fascinazione particolare: c’è un idioma con quale oggi vorresti cofrontarti?
Tornerei in Grecia perché era solo l’inizio di quel capitolo.

Il tuo prossimo futuro artistico?
Il tour Con i Tasti che ci Abbiamo andrà avanti fino a dicembre nei teatri d'Italia. Poi vediamo.

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