Camilla Magli: “Ho più paura ad arrendermi che a reagire”

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

L’artista pugliese col singolo Cuore in Gola chiude un ciclo e trasforma in forza le sue insicurezze. Nel 2014 è stata grande protagonista di X Factor: “Lì ho tirato fuori quell’istinto che oggi mi aiuta a scegliere la musica”. L’INTERVISTA

I racconti in musica di Camilla Magli sono un insieme di immagini molto personali capaci di diventare universali. Con Cuore in Gola (RCA Numero Uno/Sony Music Italy) la cantautrice scatta una fotografia della ragazza di oggi e del mondo che la circonda.

Camilla perché affrontiamo l’autunno col Cuore in Gola?
Ho voluto pubblicare questo singolo perché è leggero all’ascolto ma esprime una parte di me che prima non avevo tirato fuori, ora mi sento più sicura di me e dunque esprimo un mio stato d’animo che però è generale di questi tempi.
Citi Moi Lolita di Alizée che è un brano del 2000: tu eri giovanissima, cosa ti ha colpito di quel brano?
Ho una attrazione per la Francia, per la musica in particolare, anche quella più vecchia. La cito perché me la ricordo da bambina, mi piaceva anche se non sapevo il perché. C’era una leggerezza in quella melodia abbinata al ritmo del ballo.
Due parole di quella canzone sono, tradotte, amore torrenziale: così deve essere oggi l’amore?
Per me no. Ok l’amore ma ho bisogno dei miei spazi, ogni giorno cerco la mia libertà, sono nel mood dell’amore per me stessa.
Ci aggiungo che nel testo la parola Lolita viene pronunciata divisa in sillabe, come ha Humbert Humbert nel libro di Nabokov. E’ un libro che ti ha segnato? Lolita è una eterna tentazione?
E’ una tentazione per chi vuole vederla così, a volte c’è dell’ingenuità in un atteggiamento che sembra sensuale e ammiccante. Il libro sì, mi è piaciuto.
Sempre riferito al 2000 parli di addormentarsi sugli Hentai: è una provocazione oppure è l’inizio della spersonalizzazione dell’erotismo?
Mi piaceva l’immagine. Non deve esserci sempre una motivazione, esprimo la visione di un momento.
Quando è l’ultima volta che hai sussurrato qualcosa a bassa voce sotto le luci?
Per gioco lo faccio spesso ma mai seriamente. E’ un modo di ammiccare a un certo atteggiamento per poi distruggerlo. A un certo punto io vado, mi capita spesso.
Il Fumo Uccide…ma fumi anche di più se vuoi viaggiare: dove è il punto di equilibrio?
Quel pensiero lo ho fatto per me in una stagione della mia vita in cui stavo fumando tanto. Era un momento intimo e confuso e le sigarette mi davano una occupazione oltre il pensare.
Nella canzone più che il fumo è l’amore torrenziale che uccide: è giusto seguire l’istinto anche se può fare male oppure meglio assecondare la testa che la pancia?
Il brano è uscito lo scorso anno ma lo ho scritto due anni fa. Club Blu è servito per chiudere un periodo della mia vita. Oggi per me l’amore è consapevolezza, è scegliere una persona e non cedere a un meccanismo che può diventare malsano.
In una vita che non mi sembra più la mia” trasmette la sensazione di essere fuori posto ed è uno stato dell’anima che torna spesso nei tuoi testi. Ti senti una mosca bianca in un’epoca che non riesci a fare tua?
Mi sento figlia di questa epoca proprio perché ci espone a tante informazioni ed emozioni. E’ una forma di difesa rincorrere tante cose e non sentire ciò che vogliamo e desideriamo realmente. E’ difficile esprimersi per quello che si è nella vita reale, è più facile inseguire certe cose anche se sbagliate.
I sogni fanno sempre male? Sogni spesso e ricordi o la notte è pulizia mentale?
Nella canzone i sogni gli obiettivi per i quali lavoriamo. I sogni sono cinema e spesso mi accompagnano alla ricerca di me stesso.
Con le mie mani aperte verso il vento percorro strade di sogno e d'incanto”: basta baciarsi assiduamente per provare quelle sensazioni oppure bisogna anche smettere di cercare altrove? E oggi non è facile tenere lontane le tentazioni.
La avevo scritta a 18 anni. Io vivo le cose intensamente. Esprimo le mie emozioni e lo faccio in modo potente, è così che vivo le persone, gli amici, le situazioni. Vivere tanto le cose ti fa inglobare a loro e dunque rischi poi di farti male seppur imparando, perché a volte farsi male può diventare un insegnamento.
Cosa resta della Camilla che nel 2014 ha partecipato a X Factor e che consigli daresti a chi ci prova oggi?
Resta la passione per la musica che è il mio motore. Ci sono arrivata quasi senza pensarci, la ho vissuta come una esperienza, mi vergognavo a cantare anche nella mia scuola di canto e li mi sono ritrovata su un grande palco, ho tirato fuori quell’istinto che mi aiuta a scegliere la musica.
Ti definisci una cantautrice: chi è oggi una cantautrice?
Ognuno ha un suo modo di esprimersi. A volte con le storie altrui altre con le proprie ma si resta un cantautore. E’ una libera forma di espressione.
Alla fine possiamo dire che hai imparato a parare tutti i commenti del ca**o e che alla paura dici fuck?
Ci lavoro ogni giorno, sto facendo un gran bel lavoro su di me per reagire alle cose che mi investono. Non riesco ad affidarmi al caso. Un giudizio può pesare e la paura mi ha messo a dura prova ma mi aiuta pure a crescere. Ho più paura ad arrendermi che a reagire.
Che accadrà nelle prossime settimane?
C’è il nuovo singolo, poi arriveranno altre canzoni. Poi stiamo ragionando su alcune date già in inverno.

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