Alessandra Toni: "Forbidden racconta una storia d'amore in un luogo misterioso"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Giovanni William Palmisano

La compositrice italiana residente a Vienna è stata grande protagonista di Piano City Lecce. In arrivo un nuovo singolo e l'album. L'INTERVISTA

Una musica che ipnotizza, che innesca un viaggio verso mondi lontani. Alessandra Toni, compositrice e pianista italiana residente a Vienna, ha da poco pubblicato il singolo Forbidden e ora si prepara a un autunno pregno di novità. Il suo percorso artistico è accompagnato da una profonda passione per la musica che trascende i generi, intrecciando elementi new age e composizioni cinematografiche. La musica di Alessandra mescola bellezza melodica, profondità emotiva e narrazione accattivante in maniera unica. È stata grande protagonista di Piano City Lecce, la rassegna salentina il cui direttore artistico è Andrea "Andro" Mariano, tastierista dei Negramaro.

Quando nasce la Alessandra pianista?
Verso gli otto anni ho iniziato a prendere lezioni seriamente anche se già suonavo. Volevo il diploma di pianoforte per fare la concertista. A 12 anni ho iniziato a comporre e scrivere canzoni in inglese. Magari un giorno risentirete la mia voce, in passato ho fatto qualche collaborazione prestando la voce a brani dance o cover, da Britney Spears e Madonna.
Poi ti sei fermata?
Ho interrotto l’attività musicale per prediligere quella accademica e dunque dovevo esercitarmi. Avendo fatto uno stage per la laurea in lingue a Vienna mi sono innamorata di questa città e mi ci sono fermata. Anche il Covid ha contribuito a trattenermi qui. Quando c’è stato l’Open Piano qui a Vienna mi sono detta che voglio fare la pianista e mi sono rimessa in gioco; una sera ho postato su Instagram una mia interpretazione di un brano di Yanni, il mio compositore preferito. Ne avevo nostalgia, da piccola lo suonavo ai saggi e Kiann, un compositore italo-persiano, mi ha scritto, ci siamo messi a parlare e poi ci siamo incontrati per un caffè e ci siamo messi a suonare insieme. Gli sarebbe piaciuto fare qualcosa con me, anche usando la voce: ha scoperto il mio talento e abbiamo iniziato a registrare, io ero presa dall’ispirazione e ho scritto l'album. Poi è arrivato il contratto con INRI Classic.
Hai scelto Vienna per questo periodo della tua vita: perché? Cosa ti manca Italia?
Vienna oltre all’architettura rappresenta il mio amore per le lingue germaniche. È sfarzo e nobiltà. Il cibo è scontato che mi manchi ma anche la socialità, sono più chiusi qui.
Che storia ha Forbidden? La traduzione in italiano è probito: la tua musica cosa racconta di vietato? È così dolce sembra libera e senza divieti.
Mi immagino sempre colonne sonore e mi viene in mente qualcosa di simile a un thriller. Racconta una storia d’amore in un contesto che non può essere rivelato. Non si sa se andrà avanti, ospita pensieri proibiti, un flusso di coscienza. Parte con note di suspence ma la parte dei bassi trasmette emozioni e sensazioni interiori.
Il video suggestiona sotto diversi punti di vista: ci sei tu elegante e raffinata, immagini urbane di skyline futuristici, una metropolitana che è in contrasto con lo skyline perché sono figli di due epoche: come lo hai pensato?
La metropolitana è quella di Dubai. Con Kiann, il mio produttore, ero lì per accompagnarlo nella parte vocale ed elettronica di un suo lavoro e ho registrato parte del video. Quei grattacieli di notte sono suggestivi.
C’è un brindisi e ci sono due mani che si stringono: quello è il tuo mondo dove è proibito entrare?
Mi vedo come una persona dolce, il sorriso sul ponte è stato casuale, ero imbarazzata con tutte quelle persone intorno durante le riprese; c’è una folata di vento che sottolinea un momento dolce che si interseca con la storia d’amore. Poi c’è la parte pensierosa dove penso e rifletto sui momenti belli mostrati dalle immagini al bar.
Lo sguardo sembra inseguire un orizzonte: cosa guardi e cosa pensi? A un mondo reale come lo vorresti o a un mondo immaginario e immaginifico?
Li immagino come fossero un film. Sono cose che potrebbero succedere nella realtà ma lì sono romanzate. Un anno fa non avrei pensato, dopo i tentativi da ventenne, che si accorgessero di me come pianista.
La vita è un brook of lies, un ruscello di bugie?
Anche quello. Il titolo è stato costruito, ci sono una parte positiva e poi il pathos finale con le emozioni che si sprigionano. È un flusso di qualcosa. Una mia amica ha detto che quel ruscello le sembrava di sentirlo come sensazione.
L’elemento liquido è spesso presente nei tuoi video: ha una attrazione particolare? In Forbidden entri scalza in acqua, per altro.
Il mare e stare vicino all’acqua mi affascinano, sono del segno dei pesci e affezionata all’acqua. Anche a livello paesaggistico. Il video del terzo singolo lo girerò in Islanda, dove terrò anche un concerto.
Si indugia sulle scarpe anche quando non suoni il piano: sono una tua passione?
Sono una fan del minimalismo. Le uso finché non si consumano. Mi vesto come l’occasione comanda. In casa mia è tutto bianco come in uno studio medico, tutto simmetrico, ma negli armadi regna la confusione. Ogni tanto faccio ordine. Ho una parte dell’armadio per gli abiti neri e tutto il resto per gli altri colori, che poi sono bianco, rosso, grigio e ogni tanto verde smeraldo. Vesto sempre in tinta unita. Ovviamente non mancano i jeans.
C’è un afflato cinematografico nelle tue composizioni: ti affascina il mondo del cinema?
In gioventù ho fatto la comparsa in alcuni film italiani, ho lavorato con Checco Zalone, con Ficarra e Picone e in una serie tv con Pozzetto. Sono appassionata da piccola di colonne sonore… amo Thomas Newman in Vi Presento Joe Black: poche note che arrivano in profondità.
Ho visto dei video di live segreti o improvvisati: ti piace stupire con la tua musica?
Molto. A Bergamo, a inizio luglio ho suonato in aeroporto visto che il mio volo aveva cinque ore di ritardo. In quel modo ho recuperato un certo pubblico.
Quando non sei davanti al pianoforte, hai altre passioni?
Vado in palestra quattro volte a settimana e mi piace cucinare quando non viaggio. Mi faccio io l’itinerario e vado spesso in solitaria. Da due anni sono vegana.
Che accadrà nelle prossime settimane?
A fine novembre arriveranno un nuovo singolo e l’album. Poi ci saranno da programmare dei concerti. In Italia per ora capito per motivi personali, a dicembre a Roma discuterò la tesi della seconda laurea in psicologia e neuroscienze. Ho sempre lavorato mentre studiavo e per ora continuo a farlo.

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