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Marrageddon Festival, Napoli celebra Marracash. Il racconto del concerto

Musica

Vittoria Romagnuolo

Courtesy Press office - PH Nino Saetti

Madame, Lazza, Ernia, Tananai (guest star), Guè (l'amico di sempre) e Geolier (che fa cantare tutti). Il racconto della tappa di Napoli del Marrageddon Festival, l'evento rap che sa di fine di mondo ma che conferma l'inizio di una nuova era

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Centoquarantamila presenze, oltre trenta artisti, due città, un unica grande passione, quella per l'hip-hop, genere che compie cinquant'anni nel 2023 e che si meritava un riconoscimento ufficiale anche da noi, una celebrazione orchestrata dall'unico in grado di riunire il regno del rap che oggi più di prima riconosce e ama un solo Re: King Marracash.
In cinquantacinquemila (solo ieri) hanno applaudito e ballato per un giorno intero il rapper della Barona che ha portato la sua energia all'Ippodromo di Agnano di Napoli per la seconda tappa del Marragedon Festival, l'evento live senza precedenti che fa già parte della storia. Ecco come è andata.

“Mi senti fra' quando arrivo io in città”

Napoli, 30 settembre. Città bloccata da strade e uscite chiuse nell'ultimo scampolo di stagione che sa di estate vera. Marracash si fa fotografare mentre si rilassa su una terrazza vista mare, l'inconfondibile scenario della città di Partenope pronta a ballare per un live che inizia nel primo pomeriggio con i set di Radio Deejay e M2o con Michele "Wad" Caporosso, partenza identica a quella di Milano che ha ospitato la prima data dell'evento lo scorso 23 settembre.
Impossibile parlare del Marrageddon Festival di Napoli senza parlare di quello di sette giorni fa perché i due spettacoli sono stati concepiti come show gemelli ma non identici.
A Fabri Fibra, Salmo, Paky, Shiva, Anna, Miles e Kid Yugi, performer di Milano, corrispondono - in quest'ordine - Nayt, Tony Boy (un quarto d'ora a sorpresa), Madame, Ernia, Geolier e Lazza, un set dopo l'altro a ritmo serrato fino a poco dopo le ventuno, quando Marracash superstar, si prende il palco, dividendolo con Guè, per un elettrizzante Santeria set, e Tananai, ospite a sorpresa per Laurea ad Honorem.

Madame, Ernia, Lazza e Geolier (che fa cantare tutti)

Stesso ritmo, stesso mood e voci diverse, tante voci, per un Festival che da Marracash, direttore artistico lungimirante, era stato concepito proprio così: un'occasione imperdibile, anzi unica, per ascoltare il vecchio e il nuovo della scena hip-hop, i classici e le hit che scalano le classifiche.
Chi viene prima di lui non scalda semplicemente il pubblico ma se lo prende. Da Madame che canta Sciccherie e Marea sotto le luci di un tramonto infuocato, a Ernia (l'unico che resta solo venti minuti ma apprezzatissimi), a Geolier, che fa cantare letteralmente chiunque.
Non è una sorpresa: Marracash lo raggiunge sul palco (insieme cantano Il male che mi fai) per celebrare la sua ascesa. Il Re etichetta il rapper Made in Naples come la stella più luminosa del firmamento dei giovani. Il pubblico condivide, tutti cantano in dialetto, anche quelli venuti dal Nord (e sono tantissimi) perché il successo di Geolier prova quanto Marracash abbia ragione. Per come lo vede lui, l'hip-hop, unisce il Paese come un'autostrada e aveva bisogno di un Festival.
Lazza
esce quando già tutto trema ed è un sollievo sapere che questa volta, qui, dove la terra trema davvero da giorni, è solo per la musica.

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Marra + Guè, Insta Love è ancora una hit

Consapevole, sicuro, perfetto, Marracash porta sul palco uno spettacolo immersivo che riempie le orecchie e lo sguardo. Raggi laser, animazione su mille metri quadrati di ledwall, fiamme e fuochi d'artificio, accesi nei momenti clou e sul finale, come si fa nelle grandi feste.
Per niente emozionato, il rapper si gode il pubblico e l'amore della città - la più bella del mondo, dice - così vicina allo spirito delle sue canzoni. Parte da lontano per uno show che ripercorre quelli che anche lui ormai chiama classici, da Badabum cha cha, Didinò, Sabbie mobili a Niente canzoni d'amore. Poi, come a Milano, è il momento di Santeria, album che ha sette anni ma che è tornato sotto ai riflettori grazie ai trend di TikTok che ha eletto Insta Lova a canzone del momento, primo tra i primi cinquanta di Spotify.  Ci scherzano Marracash e Guè, idoli senza tempo acclamati ora anche dalla generazione dei social 3.0.
Il set Santeria è incontenibile, una hit dopo l'altra. Nulla accade, Salvador Dalì, Scooteroni, Brivido e l'inno Love che fa incrociare pollici e indici a tutti, dai teen agli “anta”.

marracash_marrageddon_napoli_courtesy - 1 - Courtesy Press office PH Nino Saetti

Marracash, Napoli e i sogni

Vestito di denim argentato, Marracash riserva il finale ai brani di Noi, loro, gli altri, album della maturità che dedica intensamente al pubblico di una città brava a cadere e capace di rialzarsi - dice - più forte di prima.
La connessione con Napoli è forte per l'artista che ha le radici al Sud e che racconta la sua storia specialmente a quella parte di pubblico che ha gli occhi pieni di speranza. Ci sono ancora sogni da realizzare in questo mondo anche per chi lo guarda dalla vetta, anche per il King del rap che può dirsi più che felice di aver messo in piedi un Festival inedito che tutti ora si augurano non resti un esperimento isolato.
Anche Lazza, che solo qualche anno fa ascoltava le canzoni di Marracash e ora divide il palco con lui, non ci può credere e lo ringrazia a scena aperta. Solo abbracci con Madame che arriva per L'anima. Non ci sono lacrime, solo gioia sincera, solo amore, solo spettacolo. E che spettacolo.