Mick Jagger, il catalogo dei Rolling Stones forse in beneficenza

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Il frontman destinerebbe l'eventuale vendita dei diritti musicali della band alle persone bisognose, perché i suoi figli "non hanno bisogno di 500 milioni di dollari per vivere bene”

Il catalogo musicale dei Rolling Stones non è in vendita, ma forse sarà donato in beneficenza. In un’intervista rilasciata a The Wall Street Journal, Mick Jagger ha ipotizzato il destino delle creazioni della band e ha spiegato le ragioni dell’eventuale scelta: “I miei figli non hanno bisogno di 500 milioni di dollari per vivere bene. Preferisco fare qualcosa di buono nel mondo”. Il frontman del gruppo rock, che ha 80 anni e otto figli di età compresa tra i 6 e i 52 anni, è ora in vacanza in Sicilia ma non accenna a frenare la propria attività, non solo con l’uscita il 20 ottobre dell’ultimo album Hackney Diamonds (il ventiquattresimo disco in studio e il primo lavoro di inediti dopo 18 anni), ma anche con ipotetici tour postumi interpretati da ologrammi. In un’intervista rilasciata a Cbs lo scorso anno, anche il chitarrista Keith Richards aveva affrontato l’ipotesi della vendita dei diritti musicali della band: “Non so se siamo pronti. Andremo avanti per un altro po’, ci metteremo dentro altra roba. L’unica cosa che significa la vendita di un catalogo è che stai diventando vecchio”.

UNA QUESTIONE DI DIRITTI

I Rolling Stones detengono il controllo sulla loro musica uscita solo dopo il 1971, dal momento che nel 1970 l’ex contabile della band, Allen Klein, aveva messo le mani sui diritti di tutta la produzione precedente. Attualmente la società dell’ex collaboratore, Abkco Records, vanta il copyright su brani leggendari come (I Can’t Get No) Satisfaction, Paint It Black e Ruby Tuesday. Lo stesso Jagger ha affermato di “non essere bravo con gli affari”, e ha spiegato che “all’epoca l’industria era agli albori e non c’era gente in grado di consigliarti come si deve. Ma sai, succede ancora”. Il musicista ha ricordato un caso recente: “Guarda quel che è successo a Taylor Swift. Non conosco i dettagli, se non che non è contenta”. La superstar di Red, infatti, è stata costretta a registrare di nuovo la sua musica dopo che i master dei primi sei album sono finiti nelle mani dell’ex manager Scouter Braun con l’acquisto della sua vecchia etichetta Big Machine Records.

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VENDITORI DI TUTTE LE ETÀ

I Rolling Stones rappresentano un ultimo baluardo di resistenza alle tentazioni del fiorente mercato dei cataloghi musicali. Le vendite, stimate centinaia di milioni di dollari a catalogo, sono esplose durante la pandemia in concomitanza con i blocchi alle tournée. Inoltre, per molti musicisti anziani la cessione ha rappresentato un’occasione per monetizzare la loro creatività a vantaggio degli eredi. Per questa soluzione hanno optato, tra gli altri, Bob Dylan, Paul Simon, Neil Young, Bruce Springsteen e gli eredi di David Bowie. Tuttavia, di recente anche artisti più giovani hanno approfittato del trend, ancora finanziariamente favorevole ma leggermente rallentato. Hanno infatti venduto i rispettivi cataloghi nomi celebri come Justin Bieber, John Legend e Katy Perry.

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