Imola Summer Sound, Rapper e Trapper insieme per sostenere la Romagna alluvionata

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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Due mondi confinanti che per una sera si uniscono per raccogliere fondi per le genti cui l'alluvione ha provato, invano, a togliere il futuro. Tre le sorprese: Sethu, Axell ma soprattutto Ele A. IL RACCONTO DELLA GIORNATA

Il Rap cura le ferite dell’alluvione e porta rinascita. L’ultimo sabato di luglio, illuminato dalla luna dello Storione, ha portato all’Autodromo di Imola miglia di persone per quella che è considerata la prima volta della scena trap e rap impegnata in un unico grande evento benefico che è stato ribattezzato Imola Summer Sound – Per la Romagna. A metà pomeriggio sono già oltre diecimila le persone di fronte al palco. Poi aumenteranno ancora di molto. Probabilmente c’è chi non ha voluto rinunciare a un tuffo nell’adiacente Romagna visto che quando io sono sceso dall’auto, ed erano circa le 18.30, il termometro segnava i 35 gradi. Ma nel contempo non hanno voluto rinunciare allo spettacolo e a dare il proprio contributo a sostegno delle popolazioni alluvionate: il ricavato (netto), infatti, verrà devoluto all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia Romagna. Ad aprire la serata un emozionatissimo Axell, senegalese di nascita ma cresciuto a Torino: “Non me l’aspettavo questo invito -mi racconta nel backstage- sono emozionato. Vivo in Italia da quando ho 9 anni, ho fatto qua tutte le scuole e alla musica mi dedico da 5 anni. Oggi ho 23 anni. Prima facevo il calciatore ma a causa di un incidente sono rimasto cieco da un occhio e ho dovuto smettere”. Una sua “barra” dice che “sappiamo tutto, ma facciamo finta di niente”, ed è molto rappresentativa, a mio avviso, di questo periodo storico: “E’ una traccia scritta tre anni fa, figlia del periodo del covid ma la ho registrata pochi mesi fa. Ti dico che ora per gusto musicale sono pronto a entrare nell’ambito afro-europeo, è un suono che non c’è mai stato in Italia. Per dare una cottazione al verso che mi ha citato ti racconto due episodi: alle medie non ho fatto la foto di classe perché secondo l’insegnante ero troppo scuro; durante una corsa campestre sono stato male: è arrivata l’ambulanza e siccome infortunato c’era un ragazzo bianco sono andati da lui e io dopo essere rimasto a terra 15 minuti mi sono fatto forza e mi sono tirato su”. Non c’è rabbia nella sua voce, racconta questi episodi come potrebbe leggermi una favola. Sue sorprese musicali dovrebbe arrivare verso fine anno, intanto continua a lavorare e, per quelle che sono le sue forze, a lottare per un mondo migliore: “La musica è giusta ma talvolta si esprime in modo sbagliato, serve più attenzione. Dobbiamo convincere la gente a costruire un campetto di basket o di calcio o un oratorio nelle piazze dello spaccio. Non dimentichiamoci che il rap è arte e l’arte è libertà di esprimersi”.

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Iniziata la festa con Axell, ecco sul paco susseguirsi Digital Astro che con “La Ruota del Criceto” apre il suo set e regala al popolo dell’Imola Summer Sound un duetto con Tony Boy (atteso sul palco più tardi): insieme fanno “Ronaldinho” e “Turbo”. Il talentuoso producer Finesse alza i toni e il volume, il suo set prevede, tra i vari brani, “Piove”, “Auto tedesca” e “Gelosa”. Torna, per il suo live Tony Boy e dopo di lui l’acclamatissima Bigmama. Solo applausi per il gioiellino di Carosello Records Sethu, che si è fatto conoscere all’ultimo Festival di Sanremo: “Giro di Notte” e “Cause Perse” sono alcuni dei brani offerti al pubblico. Vera sorpresa della serata per me Ele A, giovanissima artista nata a Lugano nel 2002: sta sul palco con l’autorevolezza di una veterana, parla a una generazione e, cosa non usuale, quando le parli ti guarda negli occhi. Dovrebbe uscire un suo lavoro, preceduto da alcuni singoli, verso fine anno: intanto ha conquistato Imola, e non solo, con “Record Deals”, “Jeans”, “Oro”, “Uno9999” e “Globo”. Ci si avvicina alla prima serata e i set si allungano. Sul palco appaiono prima Massimo Pericolo (fantastiche, tra le altre, le sue “Scialla Semper” e “Ramen Girl”) e poi Geolier che chiude il pomeriggio e anche il pre-serale. Il gran finale ha tre nomi, tre mondi e tre storie: si tratta di Shiva, Luché e Sfera Ebbasta che appare sul palco intorno alle 23 scortato da un giovane ed eterogeneo corpo di ballo. Il popolo di Imola è tutto in piedi, stanco ma non domo, e salta finché ne ha, finché Sfera lo pungola, lo coinvolge e lo invita a cantare con lui. Una grande festa sotto le stelle e con una luna magica che alla Romagna ha regalato un sorriso di speranza.

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