Noe: “Ho vinto le emozioni aggrovigliate dentro di me, finalmente mi sento libera”

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Si intitola "Troppo caldo all'improvviso" il disco dell'artista siciliana Noemi Cannizzaro, otto brani evocativi e liberatori. L'INTERVISTA

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"Troppo caldo all'Improvviso" è una collezione di otto brani in cui Nòe racconta spaccati di vita, con costanti riferimenti al ruolo evocativo della natura e dei luoghi d’origine. Una narrazione a volte cruda ma efficace, che vuole ridurre al minimo la distanza con gli ascoltatori. Da “Diamanti” che racconta la difficoltà di mantenere vivi i legami con la terra d’origine quando si è costretti ad andar via, a “Farei anche un figlio” che descrive la voglia di maternità e il suo contrario, alla sensualità di “Toccami”, al rapporto madre-figlia di “Sophia Loren”.

Noemi partiamo dalla storia dell’album che oltre a una maturazione artistica segna anche una maturazione umana: come è nato e quale è stata la sua complessità?
Nasce dalla voglia di fare un disco e di suonare live ed è stato pensato non solo in funzione dei brani ma anche dei live. Il primo pezzo nato è Farei anche un figlio, uscito prima del Covid e poi c’è stata l’interruzione. Ho voluto lasciare l’istinto come forma di scrittura, è lui a guidare il disco, e poi molti versi nascono da mie improvvisazioni al pianoforte e da confronti con i musicisti. Delle frasi andavo a fondo come fosse una terapia.
Diamanti è un brano di formazione, ci sono le amicizie che si allontanano e i pianti sul piano per la fatica a realizzare i propri sogni: perché è difficile spiegare la vita nuova e hai smesso di tenerti dentro tutto fino a stare male?
Crescendo in un posto lontano da dove sono nata, mi sono mancate le amicizie con cui è più facile confidarsi. In città è più difficile trovare veri amici e ti tieni tutto dentro, poi prendi anche consapevolezza che con le vecchie amicizie si crea un distacco, capisci che la vita cambia e io mi sono ritrovata sola con me stessa e la musica, grazie alla quale riesco però a esprimermi senza paura.
Farei anche un figlio è una canzone di solitudine, di assenza: oggi hai trovato la formula per danzare sempre di più?
Soffro la solitudine, passo da momenti in cui mi sento sola e senza nessuna ad altri in cui la musica e la sua condivisione mi fanno danzare di più.
Ci pensi ogni tanto a un figlio oppure, pur essendo ormai donna, ti senti ancora figlia?
Mi sento tanto figlia. Non riesco a completare questo cambiamento. Sono figlia e sempre giovane e non riesco ad affrontare lo scollinamento. È un periodo di domande: avere un figlio è istinto materno o è la cultura della nostra società che lo impone? A ora non ho una risposta.
Toccami è un brano che trasmette sensualità: spogliamoci di ogni colpa in amore cosa significa?
Ho sempre visto amore e sesso come un qualcosa di cui mi vergognavo a parlarne, quelle parole significano per me non avere paura di affrontarlo in maniera libera per toccare oltre la carne anche l’anima.
A proposito di amore: quello vero è quello che arriva in un secondo e fa smettere di parlare oppure ha bisogno di tempo per liberarsi?
Quello vero ha bisogno di tempo, quello di cui parlo è un altro tipo di innamoramento, è quello nei confronti della vita, di ogni cosa bella che ti trasmette una emozione. A quando l’emozione trasmette un caldo emotivo io mi blocco.
Come faceva il mio papà è un brano struggente che raccoglie anni della tua vita: quanto è difficile farlo dal vivo? Per altro la figura paterna compare anche in Scirocco, dunque credo resti centrale non solo nella tua vita ma anche nella tua arte.
Sono legata alla famiglia e alle amicizie. Questo non è autobiografico, infatti è il solo brano in cui parlo al maschile, mi immedesimo nella storia di un’altra persona. La ho sentita così vicina a me che ho voluto immedesimarmi. Ma Troppo caldo all’improvviso è tutto un disco di legami.
La vita all’incontrario di Sophia Loren a chi è dedicata? Sembra un brano dove fai pace con te stessa su un periodo della tua vita.
È per mia madre, è un atto di amore rivolto a lei. Scrivendola sono voluta andare indietro nel tempo perché in un momento di difficoltà avrei voluto darle di più, da piccola non lo avevo capito e anche lei credo sia stata brava a non farmelo comprendere, e non ho potuto darle forza e starle vicino. Lei somiglia all’attrice, ecco il perché del titolo.
Alla fine possiamo dire che il troppo caldo all’improvviso ha lasciato buone sensazioni e una donna diversa, più matura?
Assolutamente sì. Finalmente liberata dalle emozioni che tenevo aggrovigliate dentro.
Che accadrà nelle prossime settimane? Andrai a casa e aprendo la finestra arriverà lo scirocco?
Quando ne sento la mancanza apro la finestra e respiro l’aria di casa anche se vivo a Milano. Ho già aperto il tour a Milano e ora proseguirà con altre date.

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