Peter Gabriel, il poeta del rock incanta Milano (e si conferma essenza della perfezione)

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Il poeta del rock arriva a Milano per la terza data del suo “i/o Tour”, a nove anni dal suo ultimo concerto nel nostro paese. Con la data all’Arena di Verona aveva già dato un’anticipazione ai suoi fan italiani, ma con il live al Forum ha confermato ogni attesa: Peter Gabriel è il poeta del rock senza tempo, essenza della perfezione. Ad accompagnarlo sul palco una band con fiati e archi di otto elementi, tra cui l’immancabile Tony Levin

Il tempo, così prezioso. Che scandisce le nostre vite. E che è uno dei temi principali proprio del concerto di Peter Gabriel che, proprio di tempo, ne ha lasciato passare un po’prima di tornare dal vivo in Italia. Nel 2014 l’ultimo live alla Unipol Arena, poi il silenzio. Ma si sa, il tempo è galantuomo per chi sa aspettare e l’attesa è valsa la pena. Perché vivere un concerto dell’ex Genesis è una lezione, e non solo sul tempo. Ma soprattutto di musica e magnetismo, che solo lui sa fare.

Peter Gabriel, tra passato, presente e futuro

Prima dell’arrivo sul palco di Peter Gabriel un uomo con una tuta arancio disegna le lancette su un enorme orologio sul palco, fino a quando il cantautore di Chobham si materializza, anch’egli con una tuta da lavoro per avvisare, in italiano, che lui stesso potrebbe essere un avatar di se stesso, con chiaro riferimento al “meraviglioso show degli Abba”, ma qualche anno e chilo in più. “Il vero io è ai Caraibi e somiglia a un dio greco, ops: romano. Enjoy the show” conclude Gabriel, prima di dare ufficialmente il via alla musica. In pochi minuti arriva anche la band e il concerto ha ufficialmente inizio, prima con “Washing of the Water” in acustico, poi con “Growing Up”.

Tre ore di show

“While we watch the world around us - We got witness on the ground” canta Gabriel in “Panopticom”, mentre lo show è il perfetto mélange di immagini, suoni, descrizione del tempo e magnetismo. E c’è un silenzio quasi sacro tra il pubblico presente al Forum: tutti ascoltano e si fanno cullare dalla musica dall’artista britannico. Che, con “Sledgehammer" fa alzare tutti in piedi e pure ballare, prima di fermarsi per una pausa di circa venti minuti.

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“L’amore può guarire”

“Siamo tutti parte di qualcosa, spero” dice Peter Gabriel in un istante di pausa tra una canzone ed un’altra. Ma nel suo concerto ci ricorda anche che “L’amore può guarire” e “Non mollare” (Don’t give up), anche grazie alla straordinaria voce di Ayanna Witter-Johnson, una meraviglia per tutti i presenti, e sicuramente uno dei momenti più emozionanti del concerto. Gabriel sa unire musica (vera) a uno show quasi impressionistico, perché capace di creare macchie di musica. Dietro di lui immagini che ricordano la corrente artistica della seconda metà dell’Ottocento, tra colori e intelligenza artificiale. Ancora una volta torna il concetto del tempo: in questo show siamo sospesi tra passato, presente e futuro, guidati dalla musica di Peter Gabriel. La dedica alla mamma prima di intonare “And still” e il ricordo del papà inventore con “What lies ahead”.

A lezione di musica da Peter Gabriel

Il cantautore non parla moltissimo, ma quando lo fa pesa ogni parola. Tutto ha un significato preciso, proprio come le sue canzoni e la scelta delle immagini che scorrono dietro di lui e la sua orchestra durante il concerto. Oltre ai brani nuovi c’è anche spazio per quelli storici, tra cui l’indimenticabile “Biko”, che chiude la serata. Non c’è nulla da fare: anche in questa occasione Peter Gabriel ha spiegato, a tempo di musica, cosa significa saper fare un concerto. Ma mi raccomando: torni presto Mr Gabriel, e non tra nove anni.

 

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La scaletta

Set 1

Washing of The Water

Growing Up

Panopticom

Four Kind of Horses

i/o

Digging in The Dirt

Playing for Time

Olive Tree

This is Home

Sledgehammer

 

Set 2

Darkness

Love Can Heal

Road To Joy

Don't Give Up

The Court

Red Rain

And Still

What Lies Ahead

Big Time

Live and Let Live

Solsbury Hill

 

Encore 1:

In Your Eyes

 

Encore 2:

Biko

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