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Bruce Springsteen a Ferrara, l’attesa tra fango, code e sogni

Musica

Fabrizio Basso

L’invasione dei 50mila fan del Boss è pacifica, i disagi arrivano dalle file infinite che si sono formate e dal fango che nonostante le accortezze non risparmia le caviglie. IL RACCONTO DELL’ATTESA

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Il popolo di Bruce Springsteen ha invaso pacificamente la città estense, per l’occasione blindata come per un G8: strade chiuse, sensi unici obbligati e un personale mal istruito, incapace addirittura, in molti casi, di indicare il palco disabili. Mentre tutta la Romagna si è chiusa nel dolore e nella conta dei danni, Ferrara ha scelto di esserci, un segno di grande coraggio, tipico di questa regione, ma che ha mostrato lacune organizzative soprattutto nell’area concerto. Le file per accedere ai vari settori, cumulate, sono di qualche centinaio di metri, e sono disagevoli perché il fango inghiotte le caviglie come le sabbie mobili e gli infiniti metri cubi di pagliericcio buttati a terra trasmettono una sensazione divina, quella di camminare sulle acque. Certo il risultato non è lo stesso del Vangelo. Ma d’altra parte una delle canzoni più famose del Boss è No Surrender. Claudio Trotta, che con la sua Barley Arts ha portato in Italia Bruce Springsteen ha precisato che "se avessimo cancellato questo concerto nel 2023 non avremmo visto Springsteen, bisognava sperare nem 2024. Nei giorni scorsi sono stato insultato sui social, sono sensibile e ho smesso di guardarli. Quello che posso dire è che l'allerta rossa non era per Ferrara. Ho preso delle decisioni, lo sottolineo. Nell'arco della giornata non mi risultano problemi seri e il sindaco non mi ha mai negato il supporto. Nei giorni scorsi le idrovore han lavoravano giorno e notte: il nostro è il paese più serio al mondo nel rispetto della sicurezza, non siamo il paese delle favole. Qui i problemi non si risolvono da soli ma facendo squadra. A ogni concerto c'è sempre qualcuno che acquista il biglietto e poi non viene, stavolta valuteremo caso per caso: proporremo di recuperare a Roma o a Monza, proporremo un voucher e se nulla va bene rimborseremo".

Ad aprire la festa, perché comunque questo è, c’è il vincitore di tre Grammy Awards Fantastic Negrito. Poi sul palco è salito l’inglese Sam Fender, vincitore nel 2022 di un Brit Awards. Il parco Giorgio Bassani è animato fin dalle prime ore del pomeriggio. La pioggia dà tregua e questa è la notizia più bella. Molti sono gli stranieri presenti, la loro allegria è contagiosa. C’è una famiglia del Connecticut, una coppia di genitori con una figlia adolescente e un ragazzino di quattro anni, in perfetto Boss-Style, dalla maglietta al cappellino cui si è aggiunta una felpa. C’è chi stende teli di plastica e si sdraia, chi balla, chi accenna un girotondo. Una Woodstock padana gioiosa illuminata, ogni tanto, da un raggio di sole che fa tanto neorealismo, fa tanto Miracolo a Milano. Perché, diciamolo, qui il miracolo è stato fatto davvero. Al di là dei disagi. Domani vi racconto il concerto di Bruce Springsteen dunque ora spazio al Boss!

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