Mia Martini, Enzo Adriani: “Noi ce ne andiamo ma quello che conta è ciò che lasciamo”

Musica
Matteo  Rossini

Matteo Rossini

©IPA/Fotogramma

Enzo Adriani ci ha aperto le porte dell’Associazione Minuetto Mimì Sarà accompagnandoci per mano nella storia dell’artista e della donna che tutti noi amiamo profondamente

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‘Un filo invisibile che non si spezzerà mai’ è la dedica fatta da Mia Martini a Enzo Adriani, Presidente dell’Associazione Minuetto Mimì Sarà, nata per proteggere il patrimonio artistico dal valore inestimabile della cantante

 

Adriani ci ha accolto nella sede dipingendo un ritratto intimo e delicato della voce che da anni non smette di emozionare il grande pubblico.

Quando nasce il suo percorso nella musica?

Io nasco nel periodo più promettente a livello discografico. Dagli anni ’50 agli anni ’70 vedo tante anime nobili avvicinarsi alla musica, ma non ho la fortuna di essere appoggiato dalla mia famiglia

 

Quindi come avviene il suo ingresso nel mondo della musica?

Io credo che nella vita ci siano cose che non siano destinate ad appartenerci, quindi nonostante bellezza e soldi non le avremo mai, poi ci sono quelle che invece ci appartengono, potremo cercare di evitarle per tutta la vita e gli altri potranno ostacolarci ma arriverà un giorno che quelle cose verranno a trovarci. La musica, mia grande passione da sempre, ha fatto così

 

Il primo incontro con Mia Martini

Ho 15 anni quando la incontro casualmente in via Porpora. Piove a dirotto e lei è sotto a un balcone, io ho un ombrello e glielo do. Rimane così sbalordita dal gesto da chiedermi ‘Ma mi hai riconosciuto? Perché lo fai?’ e io rispondo che una donna bellissima non avrebbe dovuto bagnarsi. In quel momento realizzo di aver incontrato una grandissima persona

 

E poi?

Circa quattro anni dopo la rincontro a Roma, in seguito conosco singolarmente tutti i membri della famiglia Bertè senza sapere che siano parenti. La vita va avanti ed entro nel settore musicale, nel 1990 inizio a lavorare con artisti italiani di fama nazionale e nel 1993 rincontro Mia Martini

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Lei custodisce gelosamente una foto con Mimì

Lei è una delle poche artiste con cui mi sono fotografato, nello scatto ha scritto ‘Un filo invisibile che non si spezzerà mai’. Un’amicizia fortissima e riservata

 

Come nasce l’associazione?

È il 1993, io e Mimì siamo sulla spiaggia di Palinuro, stiamo parlando di come stia andando il mondo e fantastichiamo sulla creazione di un tempio della musica per raccogliere passato, presente e futuro, un posto aperto a tutti. Io quella promessa non l’ho mai dimenticata

 

Ed ecco la decisione di dare vita a questa realtà

Alcuni dopo accade che la mia donna di servizio faccia cadere uno scaffale intero ma nel rimetter le cose in ordine non nota una foto sotto al letto. La ritrovo ed è la foto con Mimì. Il giorno successivo a un mio caro amico regalano un’amaca, così iniziamo a cercare un posto con due pali per appenderla e troviamo il primo pezzo di quella che oggi è Casa Mia Martini. Da quel momento una concatenazione di eventi fino alla creazione di Casa Mia Martini

 

Arriviamo al 2011

Partecipo a un evento come giurato a cui prende parte anche Leda che mi rivela di esser venuta soltanto per consegnarmi qualcosa che Mimì avrebbe voluto darmi, ovvero il testo originale di Mimì Sarà di Francesco De Gregori. È il 28 ottobre, il giorno del mio compleanno, in quel momento prendo la decisione di mantenere la promessa dando vita a Casa Mia Martini

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Un grande lavoro

In giro per l’Italia sto raccogliendo i suoi oggetti per ricostruire l’intimità di questa donna. Non è facile ed è un grande lavoro, ma ogni giorno riscopro qualcosa di nuovo. Noi ce ne andiamo ma quello che conta è ciò che lasciamo. Dobbiamo essere autori del nostro destino.

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