Sting suona nel carcere di Secondigliano con chitarra costruita con il legno dei "barconi"

Musica
Camilla Sernagiotto

Camilla Sernagiotto

©Getty

Il 27 aprile, l'artista ha visitato la casa circondariale “Pasquale Mandato”, esibendosi in un concerto negli spazi della struttura e utilizzando uno strumento fatto con i resti dei barconi dei migranti di Lampedusa, donatogli dai detenuti. Il musicista ha poi pranzato nella sala mensa insieme ai carcerati. “Un grande onore averlo qui. Abbiamo versato lacrime di gioia, perché lui ha toccato le corde dell’anima di tutti”, afferma la direttrice del carcere, Giulia Russo

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Ieri, giovedì 27 aprile, Sting ha visitato la casa circondariale “Pasquale Mandato” a Secondigliano, esibendosi in un concerto negli spazi della struttura carceraria.
Ha suonato per l’occasione una chitarra fatta con il legno dei barconi dei migranti di Lampedusa, donatagli dai detenuti. Il musicista britannico ha poi pranzato nella sala mensa insieme ai carcerati.

“Un grande onore averlo qui. Abbiamo versato lacrime di gioia, perché lui ha toccato le corde dell’anima di tutti”, afferma la direttrice del carcere, Giulia Russo.
Presente assieme a Sting, c'era la sua inseparabile moglie: Trudie Styler.
L'evento storico ha richiamato tanti ospiti, tra cui il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, la presidente della cooperativa sociale L’Uomo e il legno Rita Caprio, padre Antonio Loffredo e Arnoldo Mosca Mondadori.

Sting ha salutato i detenuti gridando: “Forza Napoli!”

La star inglese si è infine congedata con la migliore esclamazione che potesse fare a Secondigliano: “Forza Napoli!”, ha gridato entusiasta, riferendosi allo scudetto azzurro a cui la mente di ciascuno è sicuramente andata. E tutti quanti di certo avranno risposto in coro “Sempre!”, come è uso fare da parte dei tifosi del Napoli…

Di certo dalle testimonianze dell'evento (e dalle parole dell'emozionatissima direttrice del carcere) l'ospitata di Sting ha lasciato un segno indelebile nel cuore non solo dei detenuti, ma anche di tutto il personale carcerario e della direttrice stessa.

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Il valore doppiamente simbolico della chitarra costruita con il legno dei “barconi”

La grandezza di questo evento non sta soltanto nell’esibizione di una grande star della musica internazionale in una struttura che di solito non è certo abituata a ospitarne. La portata storica del concerto di Sting - che ha suonato una chitarra costruita con il legno recuperato dal naufragio dei “barconi” dei migranti di Lampedusa - ha un valore doppiamente simbolico proprio per via di quello strumento.
La chitarra è stata creata personalmente dalle mani dei detenuti che lavorano nel laboratorio di falegnameria, scegliendo come materia prima non un legno qualsiasi ma un materiale che purtroppo è intriso di dolore, morte e sofferenza. Dunque quella chitarra ha in sé una delle peggiori piaghe di oggi, ossia la morte in mare di tantissimi migranti che sperano di trovare una nuova vita solcando il mare e che invece naufragano nella peggiore morte che esista al mondo. Ma, dall'altro lato, dare nuova vita a quel legno simbolo di morte e dolore è come compiere una magia, un'alchimia in grado di traformare in oro qualcosa che oro non è affatto.
Usarlo per creare qualcosa di buono (ossia un manufatto nato dall'ingegno e dal lavoro di persone recluse, e - non da ultimo - uno strumento musicale, che portando arte è sempre qualcosa di positivo) significa compiere un riciclo virtuoso, sia del materiale fisico in sé che del simbolo che si trascina dietro, suo malgrado.

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La direttrice Giulia Russo: “Abbiamo tutti pianto di gioia”

“Emozionante”. Con questa parola la direttrice Giulia Russo definisce l’incontro con Sting. parlando con il quotidiano partenopeo Il Mattino. “Abbiamo versato lacrime di gioia, perché lui ha toccato le corde dell’anima di tutti, dalle guardie penitenziarie ai carcerati, specie quando ha cantato Fragile, che in questo contesto ha significato da parte sua ancor più vicinanza e umanità”.

Sting e la moglie si sono dimostrati “davvero vicini ai carcerati”

La direttrice della casa circondariale “Pasquale Mandato” di Secondigliano sottolinea come il cantautore e la sua consorte si siano dimostrati “vicini a chi vive in una cella sia con gli occhi che con il cuore”.
Russo ci tiene poi a far notare come la magia di questo storico evento e del prezioso dono offerto a Sting - con tutta la simbologia annessa - siano potuti accadere grazie alla “qualità di un progetto come Metamorfosi - nato da un protocollo d’intesa tra amministrazione penitenziaria e la nostra direzione - rispecchiando la nostra missione ed è ciò che ha animato il progetto promosso dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti di Arnoldo Mondadori”.

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Il concerto si è svolto nel cortile del carcere

Sting è stato accompagnato dalla sua band per esibirsi in un breve concerto ospitato nel cortile del carcere, vicino ai padiglioni dove vivono i detenuti.
L'emozione era palpabile, con uno scroscio di applausi da parte di tutti quanti sulle note di Fragile, una delle hit più famose di Sting.
La popolazione carceraria ha accolto la star con uno striscione recante la scritta “Welcome Mister Sting”.

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Sting ha suonato anche delle hit dei Police

L'artista ha offerto non solo i suoi brani da solista ma anche classici della sua band, i Police. Da Every Breath You Take a Message in a Bottle fino a Englishman in New York, si è esibito in molte delle hit della mitica band da lui capitanata fino al 1984 (i Police si sono sciolti nel 1984, per poi riunirsi brevemente nel 1986 e poi ancora per un tour mondiale nel 2007-2008).

Questo concerto speciale è stato preparato dal cantautore inglese nei giorni scorsi, non appena è giunto nella città di Napoli. Qui ha incontrato alcuni musicisti nostrani, tra cui Dario Sansone dei Foja e il trombettista e compositore jazz beneventano Luca Aquino, che Sting aveva conosciuto nel 2016 all’Olympia di Parigi per un evento del batterista francese Manu Katché.

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Tutta la mattinata trascorsa assieme ai detenuti

Dopo il momento della consegna della chitarra e l'esibizione di Sting insieme al suo gruppo (composto tra gli altri da Dario Sansone e Luca Aquino), il musicista inglese e sua moglie Trudie hanno trascorso il resto della mattinata insieme ai carcerati. Hanno quindi pranzato fianco a fianco con i detenuti, apprezzando il menù servito in sala mensa (a base di prodotti coltivati dei carcerati dell'alta sicurezza nell'orto interno del penitenziario).
Gnocchi al pomodoro, verdure grigliate e carne al forno con patate hanno composto il pranzo, ricevendo grande approvazione dalla coppia di Vip.

I due hanno stretto la mano a tantissimi giovani e meno giovani, elargendo sinceri sorrisi. “Volevano addirittura pagare acqua e caffè ma ovviamente non glielo abbiamo permesso”, ha raccontato sorridendo la direttrice.
“Per la prima volta in questo percorso quasi ventennale con la cooperativa L’uomo e il legno all’interno del carcere ho assistito a uno spettacolo di pura commozione”, ha detto Rita Caprio, presidente della cooperativa L’uomo e il legno.
Il gran finale è stato poi il saluto di commiato, quando Sting ha gridato a tutti: “Forza Napoli!”. "Sempre", tutti in coro.  

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