Le missive, regalate nel 1976 ad un fan, saranno vendute fino al 14 aprile sul sito GottaHaveRockandRoll.com per un valore compreso tra i 50 e i 150 mila dollari
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“Cari terrestri, la gravità sulla Terra non è la stessa che trovo sul mio pianeta, ma lentamente mi ci sto abituando. Ho sempre voluto suonare la chitarra solista in un gruppo ed esprimere me stesso”. Negli anni Settanta Paul Daniel “Ace” Frehley, chitarrista della band rock americana dei Kiss, ha scritto una lettera ai fan prima della pubblicazione di Alive!, considerato uno dei migliori dischi registrati dal vivo nella storia del genere musicale. La missiva, composta intorno agli anni 1973 e 1974 per la copertina di un album, era stata regalata nel 1976 ad un fan all’epoca quindicenne, e non era stata la sola: le mani del destinatario del dono avevano stretto anche altre tre lettere autentiche scritte dai restanti membri della band Gene Simmons, Paul Stanley e Peter Criss. Ora, quasi mezzo secolo dopo, tutte le composizioni andranno all’asta sul sito GottaHaveRockandRoll.com fino al 14 aprile per un valore destinato a superare i 50 mila dollari e che, addirittura, potrebbe toccare i 150 mila. Nel corso della vendita saranno accettate soltanto offerte al rialzo di almeno 5 mila dollari e, attualmente, sono già arrivate diciotto offerte che hanno portato l’asta a 42 mila dollari.
I MESSAGGI AI FAN
Il valore delle lettere, controllate dagli esperti, risiede nel linguaggio insolito e nel richiamo alla personalità di ciascun membro dei Kiss. Dalle carte emerge non solo la provenienza aliena di Frehley, ma anche il piacere provato per il calore del pubblico dal cantante e chitarrista Stanley, che scriveva: “Niente mi esalta di più del vedervi impazzire per me. Mi spinge a lavorare ancora più duramente per soddisfarvi. Il mio corpo è vostro, il vostro è mio. Quando sarò sul palco, esploderemo insieme. Sono vostro, prendetemi”. Ancora, gli scritti svelano il “felinismo” del batterista Criss, all’anagrafe Peter John Criscuola, che chiedeva ai fan “gattini” di “mettere gli artigli sull’album”, e il "feticismo" del bassista Simmons, che confessava: “I miei stivali tacco diciotto sono pronti”.