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"Il nostro segreto? Siamo onesti con noi stessi": i FASK raccontano il tour nei teatri

Musica

Valentina Clemente

Francesco Rampi

"Una notte con: FAST ANIMALS AND SLOW KIDS Concerto in 4 atti per piccola orchestra da camera" è il primo tour nei teatri italiani dei FASK in formazione "inedita": accanto a Aimone Romizi (voce, chitarra, percussioni), Alessio Mingoli (batteria, seconda voce), Jacopo Gigliotti (basso) e Alessandro Guercini (chitarre) c'è una piccola orchestra da camera. Un concerto che dà nuova vita ai brani storici della band che, in questi live, ripercorrerà la loro storia. Li abbiamo incontrati prima della loro data a Milano

 

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I FASK non sono solo dei bravi musicisti. Ma sono soprattutto delle persone genuine, autentiche e pulite. Con dei valori forti, che sono parte integrante del loro percorso artistico. Credo sia anche per questo motivo che le persone li seguono, li amano e li apprezzano così tanto, e soprattutto da così tanto tempo. Quando li si incontra, sembra di stare insieme ad amici che conosci da una vita, con cui hai trascorso tantissimi momenti insieme. È qualcosa di unico e raro, difficilissimo da trovare. Ed ancora più prezioso. Li salutiamo al Teatro degli Arcimboldi a Milano, dove si fermano per una data del loro tour nei principali teatri italiani: sono appena arrivati da Perugia dove, appena la sera prima, hanno dato via al loro live, con un concerto super emozionante. “Certo che partire con Perugia è sempre speciale, ma poi fare un viaggio per Milano diventa un po’ più difficile, soprattutto quando non hai più vent’anni!” dice sorridendo Aimone. “Però, che bello dai – aggiunge – siamo in un teatro stupendo…ci carichiamo e suoniamo”. Con loro iniziamo a chiacchierare di questo tour che, solo all’apparenza, sembra così lontano dalla musica dei FASK. Ma si sa, l’apparenza inganna: perché a teatro i FASK stanno proprio bene. Ed è un piacere ascoltarli. Provare per credere.

"Questo live è la sintesi perfetta tra un concerto rock dei FASK e una chiacchierata più intima"

Il vostro primo tour nei teatri, dal titolo “Una notte con: FAST ANIMALS AND SLOW KIDS. Concerto in 4 atti per piccola orchestra da camera”, che un po’ ricorda “A night with”, format di MTV condotto da Paula Maugeri che portava sul palco le principali star nazionali e internazionali. Vi siete ispirati anche a questo format per raccontarvi nei teatri? Non trovate sia un po’ un passo nel mondo dei “grandi” suonare nei teatri?

Messa così ci sentiamo un po’ in soggezione (ride Aimone). Caspita siamo nel mondo dei grandi, il che significa che per forza è finito quello dei piccoli?! Scherzi a parte, siamo molto contenti di poter fare un’esperienza nei teatri, era nei nostri desideri da tanto tempo e racconta molto di noi. È un ibrido tra un concerto “classico” dei FASK, quindi molto rock’n’roll (e con molta energia), e un live più intimo, che si sposa con l’idea di una chiacchierata. Avevamo voglia di raccontarci in maniera diversa rispetto al solito: suoniamo insieme da quasi 15 anni, abbiamo visto tanti piccoli club, locali più grandi ma passo dopo passo abbiamo avuto la voglia di raccontare le nostre canzoni come le abbiamo vissute proprio noi. Insieme a noi ci sono altri sei musicisti e, per noi, è qualcosa di veramente nuovo!

Tutti i nostri brani sono stati riarrangiati

E le prove, come sono state? Immagino abbiate dovuto riarrangiare i vostri brani per renderli “suonabili” anche da questi musicisti che vi accompagnano…

Sì, li abbiamo riarrangiati tutti (sorridono in coro). È stata una delle sfide più belle della nostra carriera musicale: trovare l’amalgama tra una band rock e un’orchestra non è cosa semplice. Gli strumenti dell’orchestra hanno esigenze completamente diverse rispetto a quelle di una band, bisogna trovare un equilibrio, una sintesi sonora. È stato un lungo lavoro, ma bellissimo.

Il nostro primo live è stato a Perugia, che per noi è proprio casa – aggiunge Aimone – e proprio poco fa pensavo a cosa ci ha insegnato questa esperienza. Bene, ci ha insegnato il silenzio delle pause. Quando siamo in quattro sentiamo sempre la necessità di riempire, di dare forza, energia, mentre quando si è in più musicisti non c’è bisogno di tutto questo: ognuno fa poco e il poco di ciascuno serve a portare l’energia necessaria per un live ottimo. Credo che questo sia un insegnamento bellissimo!

 

Ditemi degli arrangiamenti dei brani…

È stato un processo fatto di più step: in realtà siamo partiti inizialmente andando a lavorare in digitale quindi abbiamo preso proprio gli originali degli album e abbiamo iniziato a metterci sopra delle orchestrazioni. Dopo una prima fase siamo andati in sala prove noi abbiamo iniziato a suonare e a rimandare tutte le parti suonate con quest'idea orchestrale a Carmelo Patti che ci ha rimesso di nuovo le mani e ha iniziato ad affinare il tutto fino a quando avevamo tutto pronto. Poi abbiamo chiamato l’orchestra e abbiamo iniziato a provare con loro, ma mica è finita lì! Abbiamo provato e riprovato e, dopo tutto questo, è arrivato il live!

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"Siamo onesti con noi stessi"

Il vostro tour è iniziato da Perugia, che per voi significa casa, dove tutto è iniziato. Nel corso degli anni avete suonato moltissimo e vissuto anche pubblici diversi, ma siete sempre riusciti a lasciare il segno nelle persone che sono venute ai vostri concerti. Cosa vi augurate di lasciare con questo tour che, solo apparentemente, è diverso dai vostri classici live ma che, di fatto, vi permette di raccontare altre vostre sfumature?

Ci sentiamo estremamente fortunati da un punto di vista di pubblico perché abbiamo un pubblico che ci dà fiducia. Non vorrei peccare troppo di fiducia, ma chi viene a sentirci ci vuole proprio bene, come esseri umani (Aimone sorride). Noi mettiamo prima di tutto, al primo posto, la musica: prima delle nostre vite, del nostro aspetto estetico e di qualsiasi altra cosa…la prima cosa è la musica: suonare bene, fare un bel concerto, darsi al massimo. Siamo arrivati a questo tour con la consapevolezza che forse in parte è ciò che ci che ci protegge, e che ci permette di essere seguiti da un pubblico fedele alla nostra musica, che ci ascolta con fiducia…con l’augurio che continuino!

I progetti futuri

Fareste mai un’opera rock? Dopo l’opera rock mancano giusto gli stadi…!

Ma magari! E chi siamo noi per dire di no ad uno stadio! (ridono). Scherzi a parte – dice Aimone – la cosa bella di noi quattro è tutto quello che ci sembra sul bordo del burrone, noi lo facciamo. L’idea è rimanere sempre con un po’ di paura, quando non sai se quello che stai facendo andrà bene o meno bene, ma al tempo stesso ti vivi quella tensione che ti fa essere super carico e ti fa sentire vivo. Il nostro obiettivo è mantenere questo aspetto emotivo preponderante nella nostra composizione, a prescindere da quello che raggiungiamo. Siamo onesti con noi stessi, ed è quello che conta, anche e soprattutto per la gente. È quando accade il contrario che è un casino (ridono)

 

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