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Mario Bajardi feat Sofia Giusto, il loro germoglio si chiama IMP: il video

Musica

I protagonisti del titolo sono dei folletti che venivano utilizzati per fare delle magie: bloccavano la vibrazione, il suono per poterlo ricreare

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

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Si intitola IMP (edizioni Paolo Bigazzi – Iter Research) il mio nuovo singolo con il featuring di Sofia Giusto. Gli IMP sono dei folletti che venivano utilizzati per fare delle magie: loro bloccavano la vibrazione, il suono per poterlo ricreare. Il tutto è legato alla rinascita, infatti, IMP deriva dal termine inglese antico impe o impa, che significa letteralmente germoglio o innesto e si riferisce all'idea di nascita, un concetto che ho voluto fosse riprodotto nel video. Con l’aiuto del regista Pietro Graffeo, ho pensato quindi a un immaginario gotico e fantasy all’interno di un videoclip narrativo con un impianto cinematografico. Nel ricercare l’ispirazione per il video ho preso spunto, insieme a Stefano Scaglione, che si è occupato delle riprese e della

fotografia, da tre film e da due registi: La maschera del demonio di Mario Bava, The Lighthouse di Robert Eggers e Terrore nello spazio sempre di Bava, nonché alla filmografia di Refn. Inoltre, ciò che mi interessava particolarmente era caratterizzare fortemente le due parti del videoclip in maniera così differente: la prima legata a un cinema anni ‘50/60 con questa fotografia molto sporca, mentre nella seconda parte ribaltare completamente il senso estetico passando a colori al neon, completamente diversi dalla morbidezza e dalla granulosità visti poco prima. Ho preso ispirazione anche dai quadri del '600 e dall'alchimia, con riferimenti all'esoterismo, alla natura,

all'astronomia e all’uroboro. Le ampolle hanno, al posto dei numeri, simboli musicali e onde sonore per indicare la quantità di liquido al loro interno (“il talento”), per sottolineare l’impatto che la musica e il talento hanno sul protagonista, il quale è alla ricerca di quest’ultimo. La scena esterna è stata creata con una sorta di porta-cornice avvolta dai rampicanti per creare un passaggio continuo tra lo spazio esterno e quello interno. Il modello del pianeta è ispirato a due satelliti di Giove, Europa ed Io, utilizzando i colori complementari terracotta e petrolio. Tengo molto a citare tutti coloro che hanno partecipato al video, si è creata un’atmosfera che mai avevo respirato nella realizzazione di un videoclip. Dagli attori Dana Capone, Federico Mosca, Lucrezia Orlando, al montaggio di Alessandro Valenti, le scenografie di Chiara Cumignano; i costumi di Carmen Lo Presti e Aurora Barruzza, ispirati all’estetica di Bjork e le coreografie Paola Cassarà e gruppo Festina lente con la partecipazione di Ambra Maniscalco.