Il brano ci porta nel momento immediatamente antecedente a un qualsiasi cambiamento
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di spettacolo
Un pianoforte e una storia che sa di sentimenti, di una consapevolezza ritrovata e di vita vissuta, questo è “Vertigine”, il mio nuovo singolo, focus track dell’EP “Saudade”. É una ballata ricca di emozioni che ho scelto di presentare al pubblico in versione elettro-acustica, con un’interpretazione il più possibile intima e autentica. Sono sempre stato alla ricerca di un mondo, di un universo emotivo che fosse in grado di librarsi tra scenari quotidiani e dimensioni surrealistiche, fantastiche, e ho trovato il mio spazio nell’alchimia tra musica e sentimenti, ove posso fondere sogno e realtà.
Come tutto l’EP e tutta la mia discografia precedente, “Vertigine” è un pezzo autobiografico, che ho scritto in un momento particolare della mia vita. Avete presente quella sensazione di impasse, di stallo, quando ci si trova in difficoltà e non si riesce a venirne a capo? Tutto ciò, molto spesso, significa che stiamo attraversando una fase di cambiamento, di pura evoluzione. Ecco, ritengo che sia proprio in quei momenti che è necessario guardare dentro noi stessi, nel nostro profondo, per capire chi siamo realmente e cosa desideriamo, scartando tutto il superfluo e ripartendo dall’essenziale.
Per me “Vertigine” significa questo, trovarsi sull’orlo del precipizio e decidere se fare un passo nel vuoto cercando una nuova strada e affidarsi alla vita, oppure aggrapparsi con quanta forza possibile alle nostre certezze, ad un passato che ormai ci sta stretto e che non ci rispecchia più. Credo fermamente che alle volte sia necessario fermarsi un attimo per riflettere, staccare il piede dall’acceleratore e godersi il paesaggio, anche se la strada è ancora lunga e in salita.
Per scrivere il brano, ho dovuto scavare a fondo in me, riscoprirmi completamente e non è stato facile: lasciare indietro i miei trascorsi e guardare avanti verso una nuova vita, mi ha condotto ad un senso di smarrimento inziale molto forte, ma mi ha permesso di capire che per guardare in faccia l’esistenza, alle volte è necessario uscire dalla propria zona di comfort. Lo rifarei? Ne è valsa la pena e sì, lo rifarei altre mille volte. Questa riflessione è riassunta nella seconda strofa, quando dico "ci fidiamo ancora del vento per vivere, fra le braccia di un mare incazzato, vertigine".
Mi auguro di ispirare e di donare un po’ di coraggio a tutti coloro che stanno vivendo la mia stessa situazione, riuscendo a trasmettere loro, attraverso la mia voce e la mia musica, la forza per non cedere e non ricadere in gabbie le cui barriere sono solamente i nostri stessi autosabotaggi. La vertigine è il momento immediatamente antecedente a un qualsiasi cambiamento e, se lo stai vivendo, è perché ti trovi nell’attimo in cui stai per spiccare il volo. Non voltarti indietro proprio adesso! Il ritornello si apre con questa frase: "Le notti allo specchio e spero solo che diventerò un abbraccio, ma c’è un posto in un altro mondo dove non c’è bisogno"; anche in questo caso, ho fatto riferimento ad un momento preciso di questa mutazione, quando di notte ti trovi a fare i conti con te stesso. Spesso pensiamo di dover per forza soddisfare le aspettative di chi ci guarda, di chi sta accanto, ma la realtà è che occorre pensare di rendere soddisfatti noi stessi, perché è solo così che renderemo felici chi ci ama davvero e chi non ci capisce….Bè, forse un giorno lo farà.