Sanremo 2023, Coma_Cose: "L'Addio è resistenza e dialogo, è la nostra quotidianità"

Quando nasce la vostra seconda follia sanremese?
È indiscutibile che sia  una vetrina importante, ci siamo già passati e abbiamo avuto un bel riscontro e una bella esperienza umana. Ma ci era anche rimasto che lo abbiamo vissuto nelle costrizioni del Covid; eppure abbiamo avuto ottimi riscontri. Ci siamo ripromessi che con le giuste suggestioni saremmo stati pronti per tornare. L’Addio è stato subito intercettato dalla nostra etichetta e ci hanno detto che può funzionare. Sai, le canzoni sono pezzi di cuore. Non finisce dunque in Un Meraviglioso Modo Di Salvarsi, che era un disco sociale, che parlava dei social e di una società caotica. Abbiamo sempre fatto le canzoni in comune e ora entrano le entità separate frutto di una maturazione e di un percorso umano. Abbiamo voglia di lanciare una canzone e vedere cosa ci torna indietro!
A Sanremo essere veri può far male più del solito?
Forse è il solo modo per salvarsi. Il rischio di essere travisati è più grande perché hai solo una cartuccia. Ricordiamo ancora la paura della prima volta. Siamo qui a fare noi stessi, portiamo la nostra canzone che sarebbe uscita comunque. Non è stata scritta per Sanremo e trasmette una vicinanza più intima. Si può essere travisati ma no, non si può non essere veri.
Ogni volta che vedete una ringhiera a cosa pensate?
Claudio Baglioni l'ha fatta suonare, lui ha fatto pezzi pazzeschi. Ha un linguaggio avanguardistico. Tra l’amico e il legnetto da succhiare… adotta il codice caldo-freddo che cerchiamo di emulare. La vita è come le montagne russe, la poesia è nel cucchiaino sporco sul tavolo, a volte.

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Ieri sera all'Ariston si è celebrata la Costituzione italiana: se vi dico che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro cosa mi rispondete?
Ha 75 anni e il lavoro è una problematica tra le più importanti da affrontare con tanta sensibilità. Bisogna accendere l'attenzione. Va bene l'intrattenimento ma stimoliamo anche il pensiero.
Quale è il più meraviglioso modo di salvarsi?
Sono le persone che passano nella nostra vita anche per poco ma restano nei ricordi, anche se di passaggio lasciano qualcosa. Sì, lasciano un segno e loro neanche lo sanno.
Il vostro album parla di relazionarsi con le differenze dell’altro: perché oggi invece si cerca qualcuno che la pensi come noi?
La parola dialogo sottintende il confronto dell'opposto. Noi litighiamo anche su piccole cose ma è un discutere, l'importante è il rispetto, noi dopo un allontanamento abbiamo scelto di lasciare spazio all’individualità. Le canzoni servono a mostrare anche i lati della quotidianità.
A Sanremo avete cercato qualche cabina telefonica?
Non ancora ma abbiamo una sorpresa per oggi, mercoledì 8 febbraio.
Maldinoia e Giorni Opachi raccontano smarrimento e depressione: è uno dei temi ultimamente più trattati nella musica e in letteratura. Cosa ha spinto l’essere umano a smascherare le sue ansie? Basti dire che solo cento anni fa l’essere controcorrente portava in manicomio.
Nel disco abbiamo raccontato l’ossessione dei social e la violenza verbale. Se i social fanno uscire cose taciute tipo inclusività e lavoro è molto positivo e porta le persone a una maggiore confidenza e a esporre più serenamente la propria intimità. I social servono a non sentirsi soli.
Francesca, sta scrivendo la sua Sto Mettendo Ordine?
Ho avuto una vita particolare, Fausto ha iniziato a fare musica da ragazzino, io più avanti insieme a lui. Però a quella canzone potrei rispondere solo con tante canzoni.
Che accadrà dalla prossima settimana?
Ci sarà la ristampa del disco con l'aggiunta de L’Addio. Poi c’è il tour con date anche all’estero e ne siamo entusiasti.

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