Sanremo 2023, le pagelle della prima serata del Festival

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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Amadeus e Gianni Morandi, affiancati da Chiara Ferragni, hanno dato il via alla kermesse. Entusiasmo, oltre che per Mr Rain, per Marco Mengoni e i Coma_Cose. Menzione speciale per Elodie, Mara Sattei e i Colla Zio. Ecco i nostri voti. SEGUI LA DIRETTA DELLA SECONDA SERATA

ANNA OXA - SALI - VOTO 5+
Come una vestale scende per la quattrordicesima volta le temute scale. Forse per la prima volta senza tacchi. La voce è una carezza che ha smesso di graffiare. La stella dell'aurora è opacizzata, il suo urlo non è liberatorio. E' poi in quell'incipit di Sali che si intercetta un sentore della celentaniana Soli.

gIANMARIA - MOSTRO - VOTO 6+
Racconta la sua generazione e lo fa in modo onesto, con delle sfumature sartriane, esistenziali. Si respira solitudine nella voce di questo ragazzo alto che, nonostante la giovane età, non ha mostrato alcuna emozione. Può crescere.

 

MR RAIN - SUPEREROI - VOTO 9
Se il testo è un pugno nello stomaco non serve una bella voce, serve essere empatici. Già al pre-ascolto questo brano mi aveva colpito e la prova con l'orchestra e il coro dei bambini ha moltiplicato la convizione. I supereroi siamo tutti noi che affrontiamo con onestà la quotidianità. Questo verso è la sublimazione dell'amore ai tempi della solitudine: Se avrai paura allora stringimi le mani Perché siamo invincibili vicini E ovunque andrò sarai con me Supereroi Solo io e te. Due gocce di pioggia.


MARCO MENGONI - DUE VITE - VOTO 8/9
Mi ci fermerei eccome in un tempo così, quel tempo che ritma la poetica di questo brano che fa realmente esplodere la luna. Se devo idealizzare una esistenza senza the dark side of the moon il passagio segreto è in un caffè al limone contro l'hangover.

ARIETE - MARE DI GUAI - VOTO 7
Il ritorno di Gianburrasca! Con quella giacca rossa fa pensare più a una birbante che a una artista. Mi sarei aspettato un po' più di elettricità sul palco ma è anche vero che il testo è melanconia. Quasi dannunziana l'immagine della notte è solo un giorno che riposa.

ULTIMO - ALBA - VOTO 7+

Per un attimo ho pensato a Diabolik senza maniche. Poi ho capito che non era neanche il capitano Ultimo in missione di pace all'Ariston. Non è una canzone, è un affresco. È un invito romantico a superare i propri limiti, a prendersi cura delle ferite interiori e ad amare chi è diverso da noi. Forse non è il più originale dei messaggi da lanciare dal palco dell'Ariston, ma attraverso le sue parole diventa una rinascita.

COMA_COSE - L'ADDIO - VOTO 8/9
Vederli scendere mano nella mano è già una bellezza. Raccontano la loro vita, quello che gli è successo nell'ultimo anno. È una crisi superata: essere veri può fare stare male ma rende liberi. La loro forza è che parlano col corpo. Una maturazione artistica e umana che ricorda che l'addio non è una possibilità. Standing ovation in sala stampa (e non solo) per il bacio finale.

ELODIE - DUE - VOTO 7/8
Come una dea. Nessuna concessione alla tenerezza. La canzone è tagliente. Ancora una volta ha saputo uscire dalla comfort zone. Tu vuoi una donna che non c'è è la rivendicazione dell'identità. C'è chi, su questo tema, scrive dei saggi, dei libri. A lei basta un pugno di parole per raccontare un mondo. Brava!

LEO GASSMANN - TERZO CUORE - VOTO 5/6
Il sorriso è di quelli che incantano. E la canzone potrebbe anche avere spunti originali. Ma è l'insieme che non mi convince. È come se mancasse quel quid destinato ad allineare i pianeti. La mano di Riccardo Zanotti gli porta un voto in più.

CUGINI DI CAMPAGNA - LETTERA 22 - VOTO 5
Direttamente dagli anni Sessanta attraverso la macchina del tempo. Il falsetto non si può ascoltare. Ed è un peccato che l'interpretazione non si sia allineata col testo scritto per loro da La Rappresentante di Lista, parole di struggimento e commozione molto contemporanee.

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GIANLUCA GRIGNANI - QUANDO TI MANCA IL FIATO - VOTO 5
Già partiamo male con quel Vai bro che proprio non c'entra nulla su quel palco. Del testo si è parlato a lungo, se ne sente l'impatto emotivo e si percepisce una sofferenza di fondo. Ma l'interpretazione non commuove. Non mi aveva convinto ai pre-ascolti, non mi ha convinto all'Ariston con l'orchestra.

OLLY - POLVERE - VOTO 6+
Finalmente un bel ritmo. Questa canzone non entrerà nella storia del Festival ma almeno sento un brano fresco, con variazioni melodiche e vocali. Il ragazzo di rosa vestito è uscito dalla scatolone e non ha più paura di finire schiacciato dalla polvere.

COLLA ZIO - NON MI VA - VOTO 7-
Colorati ed emozionati non solo nel look. Anche nel racconto che accoglie alcune citazioni occulte e altre meno. La sala stampa applaude al ritmo. Una delle più belle scoperte provenienti da Sanremo Giovani.

MARA SATTEI - DUEMILAMINUTI - VOTO 7/8
Il premio dell'eleganza è il suo. Un semplice abito nero per raccontare le proprie fragilità. Da piccola credeva andassero nascoste, oggi ne ha fatto un punto di forza e cerca di raccontare che dovrebbe essere così per tutti. La sua parola dell'anima è ricominciare perché ogni volta che accade la donna e l'artista fanno un passo avanti.

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