Sanremo 2023, Colla Zio: "Stupiremo l'Ariston con Non mi va: ci piacciono le sfide"

Musica

Fabrizio Basso

Credit Giovanni Bonassi

Il collettivo milanese pubblicherà il 17 febbraio l'album Rockabilly Carte e ha annunciato le prime date del tour: si parte il 22 marzo da Roma. L'INTERVISTA

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Un esordio in levare per i Colla Zio, giovane collettivo milanese che insieme all'apparizione sul palco dell'Ariston (GUARDA LO SPECIALE SANREMO) col brano Non Mi Va, pubblica l'album d'esordio Rockabilly Carter (Woodworm/Virgin Music LAS - Universal Music Italia), un viaggio nel mondo di un gigante buono protagonista che racconta anche il loro universo musicale. Andrea Armo Arminio, Andrea Mala Malatesta, Francesco Glampo Lamperti, Tommas BernaBernasconi e Tommaso PettaManzoni dipingono in musica un mondo fantastico, colorato, disegnato a pennarello, in cui, come Billy, cercano il proprio posto. Lo fanno correndo all’impazzata, seguendo una direzione che si delinea durante il percorso stesso, senza una meta apparente, come spesso succede a vent’anni. Lo fanno imparando lungo la strada, inciampando e rialzandosi, cantando e ballando, ma soprattutto sempre insieme. Rockabilly Carter è un compagno di viaggio immaginario, così come nella realtà i cinque Colla Zio sono gli uni per gli altri un punto di riferimento: è questa la forza del gruppo, nella musica e nella vita.

Partiamo da Sanremo: quando è nata l’idea di partecipare? Tra l’ansia di Sanremo Giovani con Asfalto e poi l’emozione di avere passato il turno…come state?
L'idea di Sanremo nasce ultimamente, stavamo finendo il disco e avevamo la possibilità di definire un percorso e ci siamo domandati perché non provarci. Inoltre accettiamo le sfide. Asfalto ha una deriva più dance ed era adatta per i giovani, Non Mi Va ha un respiro più ampio. Speriamo sia azzeccato il ragionamento.
Come avete incontrato Billy Carter?
Un giorno dopo che si era rifugiato tra due vallate nel bresciano. E’ un gigante buono, era in difficoltà, era giù di morale perché non riusciva a essere capito nonostante avesse molte cose da dire. Hano smesso di ascoltarlo per il linguaggi. Poi si è svegliato qualcosa in lui ed è tornato a correre. Ha interiorizzato il non essere compreso: deve trovare se stesso prima di farsi capire dagli altri. Noi siamo rimasti affascinati dal personaggio, tra un Working Class (Anti)Hero e una sintesi-fantasy.
Perché avete scelto per Sanremo Non mi Va?
C’è stata una discussione, come spesso accade nei gruppi, ma quando esce una scelta è votata all'unanimità.
Da quando avete saputo che sarete all’Ariston avete fatto un patto col buio o dormite ancora con un occhio aperto?
Il patto col buio già c'era prima ma continuiamo a riposare con un occhio aperto. Al buio non sei mai al sicuro, anzi.
Chi è oggi un uomo sincero, a parte Billy Carter? E perché ha due due brano nell'album, il primo e l'ultimo a sottinendere una certa circolarità?
Ogni canzone parla di lui anche se non si nota. Poi gli si dedicano precisi spazi all'inizio e alla fine. Qualcuno ascolterà la sua lingua e speriamo che venga capito. Ora ne non cento anni dopo.
Se voi siete Adamo chi è la Eva con cui dare un morso alla mela?

Siamo Adamo, Eva e il serpente nel contempo. Ci sono tante dinamiche tra noi che cambiano nel tempo. In questo casoo Rockabilly parla della lotta con se stesso.
La finestra sulla strada con qualcosa che chiama è la fotografia del covid: vi affacciate spesso?
Ora siamo scesi in strada e cerchiamo di capire chi ci chiama. Adesso puoi decidere di scegliere, prima non potevi. Abbiamo scritto molto dell'album proprio in quel periodo. Oggi se dobbiamo chiuderci...ci chiudiamo in studio che per altro è sottoterra.
E a proposito di balcone…chi di voi è Romeo?
Tutti perché siamo molto romantici.
In Asfalto, l’incipit è abbiamo un problema grosso: quale è il grosso problema che vi aspettate all’Ariston?
Speriamo non si tratti delle cuffie. E di non esserlo noi. O forse si.
Sempre in Asfalto dite gelosa di te: di chi siete gelosi all’Ariston?
Abbiamo molto self control e abbiamo molto poco da perdere, abbiamo già vinto a esserci. Siamo la sorpresa.
La canzone Genova come nasce?
La raccontiamo da lontano. Parla di una donna. E’ lontana ed è al mare, la incontri solo quando capita ma la hai nel cuore. Non ci vai a posta a Genova, è di passaggio.


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Credo che abbiate battuto il record degli incipit musicali più vari in assoluto negli ultimi tempi: via piace sparigliare?
Per adesso è una nostra caratteristica, non abbiamo una impostazione accademica. Poi se ci ascolti attentamente ci sono elementi ricorrenti, tipo le voci e tanta chitarra acustica. Per ora ci divertiamo senza direzione.
Chiara è una ballad d’altri tempi ma con le emozioni dei millennial: è perché ha cambiato lo spazzolino?
Si cambia ogni tot di tempo lo spazzolino, in questo caso le rimasto quello di lui o magari di un altro. E' un ogetto talmente personale che indica una persona ben precisa.
Il mantra che ha detto che non esiste la pioggia lo avete già mandato all’Ariston?
Speriamo che funzioni. Per noi la ripetizione fa perdere significato al concetto e infatti la pioggia continuerà ad esistere.
Chi è il meno puntuale di voi e quello che arriva per primo e ci rimane più male?
Glampo il puntuale mente Berna e Armo si contedono lo scettro di ritardatari.
Che accadrà nelle prossime settimane? Ci sono già dei concerti annuciati.
Con l'uscita di Rockabilly Carter mettiamo da parte l'Ep Zafferano e avviamo un nuovo ciclo. Sarà un qualcosa di speciale il nostro Rockabilly Blaster Tour. Tra l'altro abbiamo pezzi solo per live, per i fan più accaniti ci sono brani inediti che non pubblicheremo forse mai.

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