È una canzone chiara e forte come i sintomi dell’amore quando ci si abbandona all’altro
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
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Partiamo dal concetto più chiaro, “Eleonora” è il brano più importante della mia vita e lo è per molti motivi. Rimasto nel cassetto per alcuni anni perché lo ritenevo troppo personale e intimo, l’ho scritto perché fosse un regalo e non per essere pubblicato e ascoltato da molte persone. Stavo per sposare Eleonora e sentivo che dedicarle una canzone potesse essere il dono di nozze che più mi rappresentava. Doveva essere un
unicum da eseguire solo quel giorno, l’avrebbe ascoltata soltanto lei e i pochi presenti alla cerimonia e sarebbe rimasta così, nella memoria di tutti, speciale e irripetibile. Tra questi presenti una persona molto importante ha continuato però negli anni a chiedermi di registrarla per poterla riascoltare, con una certa insistenza e incrollabile costanza, d’altronde parlava della figlia. Per molto tempo non l’ho accontentata, ritenendo il brano troppo nudo, tanto da esserne quasi geloso.
Nell’estate del 2021 ho deciso invece di proporre “Eleonora” portandola in tour, incalzato anche dai feedback privati che ricevevo e da un’idea di produzione che mi sembrava finalmente adatta. Durante un concerto al Porto Antico di Genova ebbi
l’occasione di registrarne una versione live che pochi giorni dopo riuscii finalmente a fare ascoltare a quellapersona che tanto la desiderava. Mi sembrò felice, le sue parole piene di entusiasmo mi fecero rendere conto di aver nuovamente regalato “Eleonora”. Furono le ultime che mi rivolse, ci lasciò pochi giorni dopo. Quando mi chiesero quale singolo dovesse anticipare l’album “Cura” non ho quindi avuto dubbi, era il momento di regalare “Eleonora” questa volta a me stesso e per sempre. È una canzone chiara e forte come i sintomi dell’amore quando ci si abbandona all’altro, diretta come quegli sguardi che sanno tutto del futuro eppure si stupiscono ogni giorno. Sa di tanti anni passati a non nascondersi più, di risate, pizze mangiate sul letto e smorfie imparate a memoria.
Mi sono interrogato a lungo su come restituire la potenza emotiva del pezzo e la sua lunga storia in un solo videoclip. La scelta finale è stata quasi inevitabile e naturale, ho scelto di girare tutte le scene nei luoghi cari appartenuti ai protagonisti di questa vicenda, con i reali oggetti personali a raccontare qualcosa che va al di là di ciò che si canta nel testo. La casa è quella dove Eleonora è cresciuta, le strade quelle in cui correva e i boschi quelli in cui giocava. La scultura che compare nel primo frame è oggi in casa mia e ha ispirato la copertina dell’album. Il videoclip è quindi un tributo alla storia d’amore e anche alla storia della canzone, al concetto di presenza declinato in un'altra forma. Le immagini parlano di distanza, c’è un fuori e c’è un dentro, e di legami che la attraversano. Luci d’inverno, strade solitarie e spazi di nostalgia non impediscono all’amore di restare tangibile oltre lo spazio e il tempo e di essere protagonista di ogni fotogramma. Dulcis in fundo a dirigerlo è proprio lei, Eleonora (Maggioni).