Il brano racconta in modo ironico una vera e propria preoccupazione, quella per il domani
IL VIDEO E' PRESENTATO DA UN TESTO ESCLUSIVO DELL'ARTISTA
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“Paracadute”, il mio nuovo singolo, mi piace definirlo come un brano al contempo “pensieroso” che “spensierato”. L’ho scritto lo scorso anno, nel periodo della pandemia. Mi trovavo in macchina con la mia ragazza e così, dal nulla, mi è arrivata la strumentale da Hazel, il mio producer. Le sonorità mi hanno catturato istantaneamente, grazie ad un’impronta tipicamente soul con forti sfumature elettroniche che sono riuscite a trasmettermi, sin da subito, una vibrazione particolare, un mix esplosivo di felicità ed amarezza insieme ed è proprio dal sound che ho scelto di partire per impostare tutta la struttura, la direzione del pezzo. Nel ritornello, canto “Signore abbi pietà di noi, miglioraci il futuro se puoi, perché se guardo col mio cannocchiale vedo solo mare, non dove atterrare” e ritengo sia abbastanza rappresentativo del concept, del messaggio che volevo trasmettere. È un modo ironico per raccontare una vera e propria preoccupazione, un sorriso un po’ amaro, diciamo. Un po’ come quando vuoi raccontare qualcosa di triste senza però appesantire una serata tra amici; “Paracadute” racconta la preoccupazione per il mio futuro e quello di tutta la mia generazione, come se fossimo effettivamente sospesi nel cielo e non sapessimo dove atterrare, perché, attorno a noi, percepiamo e scorgiamo solo acqua. Il videoclip che accompagna la release, girato da Mario Orman, simboleggia a pieno ed enfatizza in maniera perfetta il dualismo intriso nel testo, perché è autoironico, a tratti un po’ sciocco, ma si posa su una riflessione molto seria.
In generale, sono e siamo molto contenti di questo singolo dalla chiara vena “pop”, anche perché trovo che la tematica sia vicina – purtroppo - a moltissimi giovani che, esattamente come me, vivono con il timore di quel che sarà, di quel che verrà domani. La scelta di trattare il tutto in maniera leggera, è il nostro modo di dire “Nonostante tutto, non ci abbattiamo”, perché sono convinto del fatto che prendere le preoccupazioni con il sorriso sia davvero il metodo più efficace e allo stesso tempo più complicato di affrontarle.