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Whitney - Una voce diventata leggenda, nella nuova clip vediamo la nascita di un successo

Musica

Manuel Santangelo

©Webphoto

Nella nuova anticipazione vediamo la cantante mentre, durante le riprese di The Bodyguard, ascolta per la prima volta I Will Always Love You. La cover del brano di Dolly Parton non solo sarà inserita nella colonna sonora della pellicola ma diventerà anche uno dei grandi successi della carriera di Whitney Houston

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La scena si svolge nel backstage di The Bodyguard, il romantico film d’azione che segnò giusto trent’anni fa l’esordio di Whitney Houston come attrice. Vediamo Naomi Ackie nei panni della cantante mentre discute con Stanley Tucci, qui alter-ego del leggendario discografico Clive Davis. Davis fa ascoltare a Houston un brano di Dolly Parton, I Will Always Love You. La folgorazione è immediata, nasce in quel momento il successo che sarà un caposaldo del repertorio della popstar per il resto della carriera. La hit è oggi annoverata come uno dei motivi dell’exploit della pellicola e molti neanche sanno ancora che si è trattato di una cover, tanto la associano a Houston. L’epifania cui assistiamo in questo minuto e dieci è il cuore dell’ultima clip che anticipa Whitney - Una voce nel silenzio, il biopic sulla popstar che arriverà nelle sale dal 22 dicembre.

Il tuo nuovo migliore amico Kevin Costner

Nel video, mentre le passa il walkman con la cassetta di I Will Always Love You, Davis dice a Houston: “Kevin, il tuo nuovo migliore amico, ha trovato questo”. Il riferimento è al co-protagonista di Guardia del corpo Kevin Costner che si batté per avere al suo fianco proprio Whitney Houston. L’attore era convinto che quella popstar all’esordio nel cinema fosse la scelta ideale per interpretare un ruolo del genere, che era stato pensato in origine da Lawrance Kasdan per Diana Ross. Costner fu tuttavia costretto a un grande pressing, non solo sulla produzione ma anche sulla stessa cantante per realizzare i suoi piani. Nessuno era troppo convinto dell’operazione, né Houston né i finanziatori del film. Nel giorno del suo funerale, il 18 febbraio 2012, sarà proprio l’uomo che “ballava coi lupi” a raccontare quanto si impose per avere quell’artista straordinaria al suo fianco: “All’apice del suo successo come cantante, le proposi il ruolo da coprotagonista per The Bodyguard. Mi rispose, timorosa, che voleva pensarci. Sarebbe stato il suo primo ruolo come attrice. Mi consigliarono altre più esperte. E bianche. Tirarono un sospiro di sollievo quando lei ci disse che avrebbe viaggiato molto per il suo tour e non poteva accettare. Meno contenti invece quando risposi che avremmo aspettato un anno pur di averla”. Alla fine tanta testardaggine pagò, regalando un cult al cinema e una colonna sonora indimenticabile al mondo della musica.

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Un successo che divenne tutto suo

La pietra angolare di quella soundtrack cui Whitney Houston regalò almeno un paio di gemme fu proprio I Will Always Love You. Un brano che suonava molto diverso nella sua prima versione, incisa a giugno del 1974. Si trattava di una canzone country dall’arrangiamento piuttosto scarno, in cui la voce di Dolly Parton svettava tra chitarre e banjo. Fu comunque un grande successo all’epoca, tanto da catturare l’interesse persino di Elvis. Venne poi ripescata nel 1982, quando una nuova versione cantata da Parton venne inserita (ironia del destino) proprio nella colonna sonora di un film: Il più bel casino del Texas. Si trattava insomma già di una grande canzone ma l’interpretazione accorata di Whitney Houston fu capace di cancellare il ricordo di qualunque precedente rivisitazione, persino nella stessa Dolly Parton. La leggenda del country ricorderà più avanti: “Un giorno, mentre guidavo la macchina ho acceso la radio e ho sentito l’attacco di Whitney a cappella. Mi ci è voluto qualche secondo per rendermi conto di che pezzo fosse. Ho pensato ‘Eppure mi è così familiare’”. La cantante apprezzò comunque la cover di Houston, non solo perché le garantì discrete entrate in termini di royalties. Whitney aveva d’altra parte reso suo quel brano, trasformando la dedica di Parton al suo mentore Porter Wagoner, in una romantica e potente ballata r&b che era più di una semplice cover. Lo capì anche il pubblico, che la fece diventare istantaneamente una hit mondiale in grado di frantumare qualunque record. Grazie a quel pezzo Whitney Houston divenne la prima artista donna a vendere più di sedicimila copie ma l’insicurezza, quella paura di non essere all’altezza cui accennava anche Costner nel suo discorso d’addio alla cantante, non l’abbandonò neanche allora che era all’apice del successo. Forse è stata quella stessa maledetta convinzione di non essere mai abbastanza a farla andar via troppo presto. Nel dubbio comunque si può dire che noi l’ameremo per sempre, anche ora che è solo un ricordo che risuona nei nostri cuori (e nelle nostre playlist). Per usare le parole di quella immortale canzone: Whitney, we will always love you.

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