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Verdena in concerto, tra il ritorno del pogo e la resurrezione della poetica punk

Musica

Fabrizio Basso

L'Alcatraz di Milano ha ospitato la prima delle due date milanesi della band di Bergamo. Una serata musicalmente e artisticamente esplosiva. Stasera, 23 novembre, il secondo appuntamento poi Alberto e Luca Ferrari e Roberta Sammarelli andranno a Senigallia, Bari, Napoli e due volte Roma. LA RECENSIONE

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La lunga notte dei Verdena inizia con una lunga fila davanti all'Alcatraz di Milano. Un coda ordinata e fremente pronta a vivere, ballare e cantare per due ore. Due ore di magia. Come promette il titolo del fresco album Volevo Magia, pubblicato a sette anni di distanza dal precedente Endkadenz. A guardare agende e calendari, l'attesa di un ritorno di Alberto Ferrari, Luca Ferrari e Roberta Sammarelli è durata, appunto, sette anni. Per chi crede nei numeri è anche il settimo disco. E quello di stasera, il secondo a Milano, sarà anche il settimo del tour. Certo un evocativo 666 avrebbe creato un clima più "demoniaco" ma anche il 777 non è male. E poi quel meraviglioso pubblico che ha cantato, ballato, pogato e accenato romantici momenti di crowd surfing non aveva assolutamente bisogno di Belzebù per essere posseduto dalla musica dei Verdena che aprono la serata con Pascolare, Crystal Ball e Diabolik, quando arriva il saluto al pubblico di Roberta Sammarelli. Pochissime parole nell'arco della serata, quasi a non volere interrompere il flusso energetico.

E' stato emozionante, per lunghi momenti, non vedere la selva di cellulari levati al cielo a riprendere momenti del concerto. Quasi straniante abituati come siamo a perdere lo spettacolo per immortarlare le canzoni in video che, probabilmente, non vedremo mai. La scaletta dei Verdena è un elegante intarsio di passato e futuro, un viaggio immersivo che ci porta nella fase del sonno ipnopompica del "sono sveglio o forse no ma non m'importa" per citare la loro Viba. Il pubblico è appiccicato come in un sudoku tranne quando si creano delle bolle di vuoto perché qualcuno scatena il pogo ed è bello da vedere, è un ritorno alla fine degli anni Settanta quando ci fu l'ultima vera rivoluzione musicale, quella che ebbe per protagonsti, tra gli altri, i Sex Pistols, The Stranglers, The Damned e i meravigliosi Ramones. In ordine sparso e senza svelare troppo arrivano Paul e Linda, Don Calisto, Nei Rami, Razzi, Canos e Scegli Me che è l'ultimo brano prima dei cinque bis che sono Muori Delay, Valvonauta, Un po' Esageri, Sui Ghiaccia e Volevo Magia...a chiudere un concerto fatto tutto di "cose vere e buone".