Ivan Francesco Ballerini incanta con una Una Manciata di Parole: il video

Musica

Un lavoro cantautorale cullato dal mare avvolge questo brano che ci ricorda gli anni Settanta

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ESCLUSIVO DELL'ARTISTA

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"Una manciata di parole" apre questo mio nuovo terzo lavoro personale di inediti in studio che ho voluto titolare “Racconti di mare - la via delle spezie”. Il mare è protagonista, in fondo lo è sempre stato nella conquista del mondo come dentro i diari di bordo di ognuno di noi. Dunque anche l'uomo è protagonista e le cose non possono essere scisse secondo me. O quantomeno a me piace così. Ed è proprio così che la vita si racconta dentro queste mie nuove canzoni. Un lieve canto di donna in esergo che poi ritroveremo alla fine sembra quasi ricordare un dolce velo di bellezza materna, ma anche un protettivo canto di sirena che chissà da dove sta arrivando. Ho pensato ad un uomo di mare, un marinaio, che proprio dentro la solitudine pensa a un amore lontano, il suo, e cerca di trovare una manciata di parole per dirle che esistiamo insieme anche se siamo lontani. Un disco che sento forse un poco più vicino al mio tempo, al mio modo di cercare il suono e la melodia, un lavoro che in sé cerca quel dono della narrazione che spero di aver trovato, almeno in parte.

Doverosamente cito altri protagonisti che mi hanno accompagnato, Alberto Checcacci nella direzione artistica, Alessandro Golini (viola e violino), Alessandro Melani (batteria), a cui si sono aggiunti Stefano Indino (fisarmonica), Giancarlo Capo (chitarra classica, acustica, basso e cori), Luca Trolli (batteria), Marco Lazzeri (pianoforte), Silvio Trotta (chitarra battente e mandolino), Lisa Buralli (voce solista e cori). E poi Nedo Baglioni, lo ritroverete sempre se camminerete lungo i sentieri della mia musica. A lui le foto, i video passati... passati, perché questo nuovo video invece è stato girato da Paolo Tocco, con pochissime cose e qualche idea buona per la testa, cantautore anche lui in fondo. Non volevamo una produzione artificiosa e di moda, neanche potevamo farlo. Ma non sarebbe stato coerente con le piccole cose preziose di un racconto di mare. Tutto va in scena in un giorno di finta bonaccia, alle rive di un mare d'Abruzzo che sembra regalarci un angolo sperduto nel mondo. E quel marinaio è l'attore Luciano Emiliani, giullare dei boschi, allegorico e visionario, un moderno Chuck Noland in cerca di un amore antico. A loro il pregio di aver codificato con semplicità bambina un concetto alto di amore, che diviene gioco, che sembra quasi scollarsi infinitamente dalle dinamiche che il mondo quotidiano ci regala. Anacronistico forse ma anche tanto figlio di un bisogno primigenio di tornare uomini su questa terra.

Come sentirete, per chi vorrà farlo ovviamente, troverà in tutto il disco un filo conduttore che mi unisce saldamente al cantautorato storico degli anni Settanta, cercando di regalare al mondo e a quel poco mercato che ancora resta in vita, non solo una musica pulita ed onesta ma anche una continuità culturale che a suo modo contribuisce a reggere, a favore di vento una bandiera che sventola sulla bellezza della nostra tradizione d'autore. Ed ecco il mare che torna... e poi l'arte, la letteratura, linguaggi espressivi per me che spesso ho voluto innestare non solo dentro le mie canzoni ma anche dentro le pieghe fisiche dei dischi, cercando di curare il suono anche di una dimensione artigiana fatta di visione e tratti di matita.

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