Il frontman degli U2 ha raccontato di una visita all’allora presidente Obama in cui, dopo avere un pochino esagerato, restò per dormire alla Casa Bianca nella stanza intitolata a Lincoln. Una camera che da anni alimenta diverse leggende
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Henry Truman una volta raccontò di essere stato svegliato da misteriosi colpi alla porta mentre dormiva nella camera da letto di Lincoln alla Casa Bianca. Non si tratterebbe di un caso isolato, tanto che molti credono alla leggenda secondo cui il fantasma del sedicesimo presidente dimori ancora nella stanza. Anche se così fosse, di sicuro l’ectoplasma non ha disturbato Bono Vox. Il cantante degli U2 ha infatti rivelato di aver dormito nella Lincoln Bedroom durante una visita al presidente Barack Obama e che solo l’intervento di quest’ultimo lo ha ridestato da un piacevole sonnellino post-bevuta.
I micidiali cocktail di Obama
L’amicizia di Bono con il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti è conclamata, tanto che più volte il cantante ha tessuto le lodi di Obama arrivando a dire cose come: “Lui è un uomo straordinario e la sua è una famiglia altrettanto straordinaria”. Il rapporto tra i due è così stretto da portare anche a momenti di intimità, in cui coltivare l’amicizia lontano dai riflettori e senza paura di incappare in momenti imbarazzanti. A quest’ultima categoria appartiene il curioso aneddoto del sonnellino alla Casa Bianca, racontato dal frontman degli U2 durante una puntata del programma radiofonico Zoe Ball Breakfast Show sulla BBC Radio 2. Bono Vox era andato a fare visita a Barack Obama con la moglie Ali Hewson e subito l’atmosfera si era fatta così confidenziale da convincere l’allora presidente a lasciarsi andare a un’informale bevuta. Secondo la testimonianza dell’amico l’ex presidente: “Mescola cocktail molto forti ma non ne beve troppi, è molto misurato”.
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Non essere "BONO" per bere
Peccato solo che a Bono basti davvero poco per finire al tappeto. Il rapporto conflittuale tra il cantante e l’alcol è stato spiegato dallo stesso artista come il risultato di un’allergia ai salicilati presenti nei cocktail ma anche nel vino. Bono Vox viene preso da sonnolenza ed emicranie non appena alza un po’ il gomito ma tutto scompare dopo una rapida siesta. È quello che cercò di spiegare anche la consorte del cantante a un poco convinto Obama, quando quest’ultimo si rese conto della rapida scomparsa della rockstar. Secondo la ricostruzione di Bono, Hewson raccontò dell’allergia e poi provò a rassicurare l’illustre padrone di casa dicendo più o meno: “Deve solamente andare a fare un sonnellino ma tornerà in una decina di minuti. Sono con lui da 30 anni, non si preoccupi, signor presidente. Andrò a cercarlo”. Obama, come era logico che fosse, avanzò qualche perplessità prima di decidere di accompagnare la donna alla ricerca del marito scomparso. Trovarlo non fu un’impresa complicata: il cantante irlandese era nella stanza di Abramo Lincoln, addormentato come un sasso. Ci pensò un divertito Obama a quel punto a svegliarlo, tra le risate di tutti.
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La leggenda del fantasma presidenziale
L’episodio è ormai diventato un divertente ricordo condiviso che ancora fa sorridere l’ex inquilino della Casa Bianca. Bono Vox rivela che Obama non ha mai creduto alla storia dell’ubriacatura e che è ancora convinto di essere semplicemente riuscito a far ubriacare una rockstar. Chissà se anche Abramo Lincoln, titolare della stanza dove il cantante è andato a riprendersi, era solito cercare certi momenti di relax in compagnia. Di sicuro la sua presenza si sente ancora tra quelle mura, tanto da aver fatto dire a molti illustri ospiti (presumibilmente meno alticci di Bono) che la presenza del presidente non è mai davvero andata via. La storia del fantasma della Lincoln Bedroom esiste almeno da quando, durante la ristrutturazione della Casa Bianca a opera di Truman, il fotografo Abbie Rowe ha scattato la foto di un uomo misterioso vicino alla camera da letto. Secondo alcuni quella sarebbe la prova della residenza dell’ectoplasma presidenziale nella camera, che fa parte di una suite per gli ospiti situata al secondo piano della White House. La frist lady Eleanor Roosevelt ha dato adito alle speculazioni, dicendosi più di una volta convinta che lo spettro si aggirasse per l’edificio e spingesse addirittura ad abbaiare il cane Fala, mentre Churchill disse di aver incontrato Lincoln dopo un bagno rilassante (senza che l’apparizione lo scioccasse poi molto). Di sicuro c’è che almeno un personaggio famoso è stato svegliato nella Lincoln Bedroom da un presidente, solo che si trattava di uno più contemporaneo e sicuramente in carne e ossa.