Premio Bianca D'Aponte 2022: Isotta, vincitrice un anno fa, racconta i suoi 12 mesi magici

Musica

Fabrizio Basso

Il festival e concorso per cantautrici si svolgerà al teatro Cimarosa di Aversa il 28 e 29 ottobre. Abbiamo intervistato l'artista toscana che ha vinto l'edizione 2021

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Il senso dell'arte del Premio Bianca D'Aponte, che affronterà l'edizione 2022 il 28 e 29 ottobre ad Aversa, ha una storia importante, ma posso assicurare, in quando da alcuni anni ho il privilegio di essere parte della giuria, che nel 2021 ha toccato uno dei suoi momenti più alti. La vittoria dell'artista toscana Isotta Carapelli conferma la lungimiranza di questa rassegna: dopo avere vinto il D'Aponte, Isotta ha conquistato il Premio della Critica a Musicultura e col suo album d'esordio Romantic Dark è entrata nella cinquina del Premio Tenco, categoria opere prime. Il prossimo weekend sarà ad Aversa per passare il testimone alla vincitrice di questa edizione.

Isotta si chiudono per te dodici mesi straordinari. Come stai vivendo il ritorno nel luogo dove tutto è cominciato?
La sensazione è molto strana, ti confesso che mi spiace un po’ passare il testimone ma è anche un onore aprire le due serate.
Cosa proporrai?
La sera del sabato, in occasione della finale, faccio Io, brano col quale ho vinto nel 2021 mentre il venerdì canto Doralice che porta con sé la nostalgia dell’infanzia. Per altro sto pensando di vestirmi come lo scorso anno per entrare nell’atmosfera.
Che ricordi hai di quel weekend?
Mi accompagnò una amica in stazione a Firenze e arrivai tardi ad Aversa: cena veloce e poi in albergo. Il giorno dopo ci fu uno workshop con Giuseppe Anastasi. Lì ho conosciuto le altre ragazze, all'inizio essendo introversa stavo sulle mie. Dal pranzo in avanti la situazione si è rilassata e mi sono aperta. Adesso mi spiace di non scendere con i miei musicisti, per una questione di disponibilità alberghiera ridottoa suonerò con la rband del Premio: ci siamo già parlati, farò le prove oggi.
Che atmosfera si respira? Che ricordi della tua esibizione?
Il venerdì cantai Pornoromanza ancora con l’arrangiamento vecchio non quello dell'album Romantic Dark. Nel teatro sei attaccato al pubblico e il venerdì tremavo e sbagliai le parole del secondo ritornello: scesi dal palco chiamai mio padre piangendo e gli dissi non so fare niente, che sarei andata via.
Invece sei rimasta e hai vinto.
Andai a letto tardi e i miei non li sentii più fino alla notte successiva quando li richiamai per comunicargli che avevo vinto: insomma gli ho procurato un ottovolante emozionale. La notte del sabato non dormii, feci le 3 al ristorante e le 5 nella hall dell'hotel.
Hai un consiglio per le finaliste del 2022?
Devono divertirsi e magari di sbagliare il venerdì sera il secondo ritornello che porta bene. Oppure di studiare bene il testo.
Cosa ti ha lasciato questo anno pazzesco?
Ora sono più consapevole di quello che faccio. Frequentare palchi enormi con persone che giudicano e poi il palco di Musicultura mi ha cambiato. Ogni step mi sento più sicura. Emozionarsi e avere ansia è il bello del gioco, se no fai un altro mestiere. Più vado in giro, canto e scrivo più prendo tranquillità del mestiere, sono felice e certa che la musica mi accompagnerà per sempre. E spero di poterci vivere.
A proposito di step, i prossimi?
Sto scrivendo con Pio Stefanini e Diego Mancino, stiamo lavorando sul nuovo album per il 2023. Intanto stiamo cercando dei live per continuare il Romantic Tour anche in inverno. I concerti trasmettono l'energia che serve per scrivere.

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