L’album, disponibile sia in formato digitale che fisico, uscirà il 7 ottobre e include i featuring con Arisa, Caffellatte, Gemitaiz e Nyv oltre alla straordinaria partecipazione di Saturnino. L'INTERVISTA
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Mondo Marcio, l'iconico rapper dell’hip hop italiano, torna sulle scene con un album potente, innovativo, incisivo e di rottura, personale e sociale, che mette in luce le nuove ingiustizie della contemporaneità. Ambizione, speranza, amore, sesso, disillusione e voglia di rivalsa: sono solo alcuni dei temi portanti di Magico, un album puramente rap, complesso ed estremamente eterogeneo dal punto di vista concettuale, in cui emerge un nuovo lato di Gian Marco Marcello, questo il suo nome anagrafico, più maturo e consapevole, sia nei confronti di se stesso che della società, che spesso soffoca e demolisce i sogni sbattendo in faccia una realtà fatta di luci e ombre.
Gian Marco partiamo dalla storia di Magico, un album costruito per sottrazione nel senso che si concentra sulla quotidianità e sull’essenza dell’uomo. Come è nato?
È proprio così, hai fatto centro. L'ho scritto e concepito perché mi è sempre stata a cuore la natura umana. C'è sempre una contrapposizione tra Dio e diavolo, paradiso e inferno, bene e male che per me sono stati mentali. Il disco parla di come sono stato io e delle sfaccettature dell’animo umano e come riempiamo il vuoto da quando nasciamo: spesso ci dedichiamo a cose sbagliate, beni materiali, lo status sociale… quello che accade fomenta gli animi, sembra che tutti stiano meglio di te e dunque per tenere il passo ingigantisci il tuo ego. Per me il giusto è stato mettere nelle canzoni la magia personale, il guardarsi dentro anziché fuori.
"Non dici in un album quello che io dico in due righe": è una critica a un mondo musicale che si è smarrito, che predilige i social alla vita vera? Che perde le foto di famiglia nell’iPhone e non sa più tirare su le coperte? A te il rap paga l’affitto mentre un altro è meglio che stia zitto… dici in Gelido.
Gelido è un pezzo molto tecnico. Devi dimostrare sempre quello che sai fare: Michael Jordan ogni partita ti dimostrava chi era. È anche il bello della competizione. Le due righe più che una provocazione è un dispiacere; i dischi che emozionano lasciano qualcosa e ci pensi nel corso della giornata. Mi piace la musica ma anche mi annoia perché effimera. Tutti abbiamo un microfono ma non tutti devono usarlo per forza perché l'eccesso toglie profondità a tutto. Nei miei tasti parlo di ansia e psicofamaci, temi personali non facili da raccontare anche se faccio rap da anni.
Che panorama si vede dalla tua casa sull’ultima guglia? È la casa di un nemico pubblico?
Si vede il Parco Nord anche se non sono sull’ultima guglia. C’è una bella prospettiva, le cose le vedi meglio da lontano. Oggi vedere la corsa all'hype e a mettersi in mostra mi fa sorridere, mettere i soldi su Instagram è da liceo. Sono cambiate, per me, le priorità. A 16 anni volevo essere il più forte e ora l'ambizione è salita. Voglio fare la mia Gioconda, voglio creare dischi che restino nel tempo, che abbiamo un valore anche tra cento anni.
"Insieme siamo come tuono e lampo": tu cosa sei?
Sono entrambi da sempre. Ci sono mattine che ammetti d essere un leone e altre che non usciresti dal letto.
Nei testi ci sono scene forti di sesso ma c’è anche tenerezza (penso a "togli la faccia dalle mani non fare la scema"): nell’epoca degli incontri su Tinder ti senti un Donchisciotte cui è cresciuta l’armatura?
Senza Veli e Bambola Vodoo sono sessuali ma in chiave giocosa. Parlo delle mie sfaccettature e ne ho voluto rappresentare la varie parti. Nella quotidianità quello che cambia è il modo di gestire le emozioni, c’è la tendenza ad anestetizzare e pensare che le persone siano interscambiabili ma non è così, ognuno è unico. Mai siamo stati così connessi ma anche così isolati, una bolla ci separa. Ciò detto, sono un inguaribile romantico, una persona fuori dal suo tempo.
L’amore può essere la sola eccezione del niente è per sempre?
Dipende quanto ci lavori. Può esserlo. Quel che è certo è che è la droga più forte del mondo.
"Marcio avvera i tuoi desideri": quale è l’ultimo che hai avverato?
L’ultimo è stato realizzare questo disco e mettere in atto la mia visione della vita. La legge dell’attrazione è potente ed efficace. Sono un po’ un alchimista.
"Temo Dio mai la morte": sei credente? Hai imparato a distingue Dio da Giuda? Grandine sembra una canzone di fede e dubbi. Certo anche un po’ blasfema in alcuni passaggi.
Ho sempre questionato su qualsiasi cosa, io sono il primo a mettermi in dubbio. La religione prevede regole e dogmi e quindi no, non posso definirmi religioso. Se ci pensi la regola che se non rispetti le regole vai all’inferno è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno: crea separazione, paura e noi siamo già di base frastagliati. La religione per me è una forza spirituale che viene dall’interno, Dio è dentro di noi, la luce devi cercarla in te, è la magia personale.
Quando dici di vivere dentro un romanzo di George Orwell intendi che quello che lui ha scritto in 1984 e ne La Fattoria degli Animali sono componenti della nostra quotidianità?
Purtroppo per molti fattori è così e non è così invisibile. Pensa a come vengono gestite da noi le informazioni: non puoi più dire niente che c'è qualcuno che ti dice che sei politicamente scorretto e per me è la morte della creatività, della curiosità, del pensiero critico. I soggetti problematici si nascondono ancora di più, bisogna invece discutere. E dico no a alla cancel culture e alla dittatura del web che è giudice, giuria e carnefice.
In questo 2022 compie dieci anni Cose dell’Altro Mondo, l’album della maturità: pensi di celebrarlo? Potrebbe avere un suo spazio nel tuo prossimo live?
Le canzoni sono come i tatuaggi, sono sempre parte di me. Faccio abitualmente Senza Cuore e Bang! perché sono per me sempre attuali e parlano del mio percorso, sono fotografie.
Ora ci sono gli instore, ma credo tu stia ragionando già sul live: che accadrà da qui a fine anno?
Si parte come hai detto con gli instore, il primo è il 7 ottobre a Milano, giorno di uscita di Magico, poi ci sarà il tour da novembre a gennaio col gran fnale, proprio a inizio 2023, a Milano, Torino e Roma.