Uno, nessuno, trentamila Liberato: a Milano Rocks il cantautore napoletano, in un concerto di circa due ore, ha unito nella sua voce trentamila anime. Da “9 maggio” a “We come from Napoli”, ma anche “Partenope” e “Nunneover”, il live è un viaggio nella storia musicale del cantautore, di cui ancora non si conosce l’identità. Uno spettacolo di show, impreziosito da visual e luci a cura di Quiet Ensemble e Martino Cerati. Ecco il nostro racconto
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Facciamo subito una premessa: mettiamo da parte l’idea che di Liberato non si conosce l’identità, perché non è un elemento fondamentale. Potrebbe sembrare importante (condizionale è d’obbligo), certo, ma non indispensabile. Soprattutto quando si vuole raccontare un concerto visto e vissuto in prima persona, circondati da altre trentamila persone. Parliamo di Liberato e del suo live, o meglio del suo spettacolare live, quello che ha portato a Milano Rocks, venerdì 9 settembre.
Una viaggio nella tradizione (e non solo)
Trentamila persone (è bene sottolinearlo) unite sotto una sola voce, quella del cantautore napoletano, che ha guidato e trasportato i presenti in un viaggio nel suo percorso artistico. Ma anche nella storia di Napoli, la sua città, cuore e ispirazione delle sue canzoni. Cercare di creare un proprio suono, tale da essere identificabile e distinguibile in un periodo in cui siamo sommersi da musiche e melodie, non è facile. Liberato, però, riesce in questa impresa. Parte dalla tradizionale canzone napoletana, che reinterpreta in chiave contemporanea, aggiungendo anche elementi internazionali. E poi impreziosisce il suo live con visual e luci che ricordano un po’ i live dei Kraftwerk e un po’ i concerti dei Chemical Brothers, realizzati da Quiet Ensemble e Martino Cerati.
Guaglio!
Il concerto si apre con “Guaglio”, a cui seguono “Nunneover”, “Oi Marì”, “What’s up” e “Gaiola”. L’apoteosi, però, si vede quando, a concerto inoltrato, si sentono le prime note di “We come from Napoli”, successo dell’artista napoletano presente nell’album “Ultras”, colonna sonora dell’omonimo film del 2020. Una canzone che ha visto la collaborazione di 3D (nome d’arte di Robert Del Naja, leader dei Massive Attack) e Gaika (ovvero Gaika Tavares, musicista londinese) e in cui si vedono le influenze di trip hop che distinguono questi due artisti. E che si riflettono anche sulla versione live, un mix perfetto di musica napoletana, elettronica e suoni dalle sfumature psichedeliche. Il risultato? Nessuno immobile, nessuno in silenzio.
Un concerto che unisce
Se si dovesse usare una parola per raccontare quello che è riuscito a creare, in una sera, Liberato sarebbe sicuramente unione. Di suoni, di emozioni ma soprattutto di persone. Sotto la sua musica. E in un periodo come quello che stiamo vivendo, che tra mille difficoltà ci mette alla prova e tende a dividerci, trovare chi riesce ad unire è sicuramente importante. Senza mai dimenticare da dove si arriva, proprio come fa Liberato.
approfondimento
Liberato II, il nuovo album a sorpresa di Liberato
La scaletta del concerto
INTRO
GUAGLIO
NUNNEOVER
OI MARI’
WHAT’S UP
GAIOLA
GUAGLIUNCELLA NAPULITANA
JE TE VOGLIO BENE ASSAI
E TE VENG A PIGLIA’
NIENTE
ANNA
9 MAGGIO
ME STAJE APPENNENN’ AMO’
NUN CE PENSA’
WE COME FROM NAPOLI
NUN’ A VOJO INCUNTRA’
PARTENOPE
CICERENELLA
TU T’E’ SCURDAT’ E ME