Il singolo fa parte ddell'album Difetti di Forma, un progetto che racchiude canzoni diverse e slegate fra loro, scritte in momenti diversi degli ultimi due anni. L'INTERVISTA
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Un singolo, Bulbi, che gà nel nome ha un significato profondo, di crescita, di germoglio. E che fa parte di un album, Difetti di Forma, che Atarde, all'anagrafe Lorenzo Celsi, classe 2001, che è ricollegabile a una specifica sensazione, rielaborata più volte nel tempo, ed è quella di sentirsi inutile, o meglio, sentire di non star facendo nulla di effettivamente utile, né per me stesso, né per gli altri. L’EP è formato da 7 brani.
intersecano l’uno nell’altro per sonorità e mood.Leonardo, partiamo dalla scelta di Bulbi come singolo dell’estate: gli occhi restano appesi alle palpebre sono aperti e pieni di gioia?
Lo ho scelto perché a mio gusto è quello che più mi ispira estate e allegria. Dopo l’uscita dell’Ep mi sento un po’ più leggero, non ho più il peso della prima uscita e dunque gli occhi sono più vivaci.
Perché Atarde?
Significa imbrunire, è un momento della giornata sospeso, non è più giorno ma non è ancora notte e spesso c’è il cielo blu elettrico. Mi trasmette la sensazione che vorrei si trasmettesse con la mia musica legata al senso di sospensione.
Un fiore spezzato può ricrescere se salvi la radice: perché sostieni di no?
In quella parte della canzone c’è un pensiero pessimistico. Quando un fiore si spezza nel momento del suo massimo splendore non può ricrescere. Parla di un ragazzo nella sua adolescenza che si scontra con un disagio e anche con paranoie personali: nel fiore spezzato c’è la chiusura in se stesso. In tutto questo dobbiamo essere consapevoli che quell’adolescenza non ritorna.
Visto che lei ha il mare intorno, hai imparato a nuotare oppure è meglio restare a casa con un giorno vuoto che poi diventa scuro?
Bisognerebbe imparare a nuotare. Parla di una ragazza di cui mi ero innamorato ma verso di lei provavo un sentimento di inferiorità. Lei aveva fatto più esperienze, mi sentivo impotente. Ma il mare va solcato.
Città trasmette un senso di solitudine, penso a quando apri quella porta: come è possibile sentirsi soli quando siamo tutti connessi? O forse è proprio li che nasce la solitudine?
Ha a che fare con la mancanza di comunicazione. Ci illudiamo che il tempo con una persona sia ben speso però spesso cerchi di riempirlo senza un vero dialogo. Raramente abbiamo relazioni che possano concretizzarsi.
I quattro amici che fano i camini di soffio sono l’evoluzione dei quattro amici al bar di Gino Paoli?
Anche quella canzone parla di crescita e di persone che attraversano fasi diverse della propria vita. I miei quattro amici sono il primo momento di quelli di Paoli. Sono io con i miei amici di sempre. E’ un quadro con un percorso di crescita seppur diverso per ognuno.
Per stare così in alto va bene ascoltare la tua musica?
Spero possa essere utile per stare in alto, per me è prendere una pausa e respirare. Mi piace, quando ascolto la musica, distaccarmi totalmente.
In Rooftop c’è maggio, ma in altre canzoni c’è agosto, c’è aprile: il trascorre del tempo ti inquieta?
La primavera è rinascita come anche l’estate. Tutto l’inverno aspettiamo l’estate e poi temiamo di non utilizzare bene quel tempo che tanto abbiamo desiderato.
Quale è la stella che brilla su di te?
Bisogna trovarla. Nonostante sembra che tutto vada un po’ male quella è la stella che mi dice che ho un talento, una passione, che faccio qualcosa: la stella è la luce in fondo al tunnel.
Tutte le tue canzoni hanno titolo di una parola: è una tua caratteristica?
Inizialmente era anche per simmetria. Comunque sì, è una scelta specifica e simmetrica.
Abbiamo vinto i difetti di forma e ora entriamo nella stagione dell’utilità?
Sono troppo puntiglioso, ma la mia è una precisione con la quale voglio convivere perché deve essere attenzione. Va superato il blocco dei difetti di forma ma senza perdere i miei punti di forza. Devo solo smussare un po’ gli angoli.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Qualche data ci sarà in zona Ancona. Sto scrivendo molto e pensando a un prossimo progetto. Ho conosciuto tanti musicisti che mi stanno influenzando, tiro la somma delle idee e cero di darle una forma coerente.