Paolo Nutini in Italia dopo 7 anni: “Travolto d'amore, un privilegio essere di nuovo qui"
MusicaLa bellezza della musica del cantautore italo-scozzese è racchiusa in queste sue parole, pronunciate poco dopo aver dato il via alla sua prima data in Italia, all’Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera, per il Festival Tener-a-mente. Uno scenario magico che ha reso il suo ritorno dal vivo ancora più bello, coinvolgente e quasi ipnotizzante, tanta era l’energia che traspirava dal palco. Ecco il nostro racconto
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Atteso, forse attesissimo. Tanto che i biglietti per questa prima data italiana sono stati venduti tutti in soli sei minuti. E lui, proprio a queste attese, ha risposto al meglio. Paolo Nutini è finalmente tornato. Ma è come se non fosse mai stato lontano dalle scene per ben sette anni. No, perché a Gardone Riviera, in un posto intimo e magico come l’Anfiteatro del Vittoriale degli Italiani per il Festival Tener-a-mente, sembrava fossero passati pochi giorni. Non solo un artista, ma quasi un amico con cui condividere istanti di felicità, attraverso le sue canzoni: è questa la sensazione che si è respirata per tutta la durata dello show del cantautore scozzese sì, ma con origini italiane che non perde occasione di ricordare.
Chitarra, voce, una band di sei musicisti e una stupenda luna rossa
Paolo Nutini e il suo sorriso, ma anche Paolo Nutini e il suo ultimo album, Last night in the bittersweet, in cui sperimenta nuova musica, apparentemente lontana da quella a cui aveva abituato la sua platea nei primi tre dischi, ma pur sempre in uno stile che lo distingue in un mondo in cui tutti siamo circondati, a volte frastornati, di suoni. Nutini resta fedele a sé stesso, e forse questi sette anni di pausa gli sono serviti proprio a ricreare il suo suono distintivo. Il suo concerto è l’esempio perfetto di tutto questo: chitarra, voce, una band di 6 musicisti che lo accompagnano in circa due ore di concerto, una scenografia minimalista, nulla più. Perché quello che conta è la musica che Nutini porta sul palco, insieme al suo sorriso e al suo entusiasmo all’idea di essere finalmente tornato.
Sette anni dopo (che sembrano un giorno)
Un tour annunciato a marzo scorso, come del resto l’arrivo di un nuovo album, pubblicato il primo luglio 2022, dopo così tanti anni di silenzio, e Paolo Nutini torna in Italia: quando sta per salire sul palco, all’Anfiteatro del Vittoriale, traspare un po’ di tensione nei suoi occhi, che in pochi istanti viene sostituita da gioia nell’essere davanti a così tante persone entusiaste alla sola idea di rivederlo cantare. E Paolo – spesso acclamato dal pubblico – non delude nessuno dei presenti. Il suo concerto è l’unione perfetta di ciò che in questi anni, sin dal suo debutto con l’album The Streets del 2006, fino alla sua ultima creazione, Last night in the bittersweet, con cui sceglie di aprire questo suo primo show italiano. Afterneath e Lose it sono, infatti, contenute nel suo ultimo album e, nonostante il poco tempo che separa questo concerto dall’uscita del disco, l’accoglienza del pubblico è stupefacente.
Un concerto che unisce i quattro album di Nutini
“È il mio primo concerto in Italia dopo sette anni, spero che vi piaccia e grazie per aver ascoltato il mio album”: Paolo Nutini spegne un po’ di tensione con queste sue prime parole, pronunciate in inglese, dopo aver salutato il suo pubblico con “Ciao!”.
Dopo le prime due canzoni, è tempo di tornare un po’ indietro nel tempo e unire alle recenti melodie quelle degli album passati, da Caustic Love al primissimo These Streets, passando anche per Sunny Side Up, di cui interpreta la canzone che dà il titolo a questo disco del 2009 e l’inconfondibile Candy. Ma è solo una piccolissima parte di un concerto in cui Nutini e i suoi musicisti si regalano completamente al pubblico, senza mai perdere un istante.
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Sommerso d’amore, un privilegio essere qui
I’m overwhelmed by love, dice Nutini rivolgendosi alle persone presenti: sono travolto, sommerso dall’amore, aggiungendo che “è un privilegio essere qui”, mentre gioca con un fiore e sorseggia del limoncello tra una canzone e l’altra, accompagnato sempre dal suo sorriso che racconta, senza troppe parole, la felicità e gioia che sta vivendo sul palco. Mille sfumature di Nutini, tutte insieme, con uno scenario mozzafiato, e una luna rossa che rende questo suo primo concerto italiano ancora più bello: Nutini che ricorda che la mamma gli diceva sempre “You’re a bischero, son!” (sei un bischero, sei tremendo), ma anche dice a tutti, prima di iniziare la canzone “Shine a Light”, che “se vedete qualcuno in difficoltà, potete provare ad aiutarlo”.
Guarda che luna, Paolo!
L’ultima canzone è un omaggio all’Italia e alla sua musica, ma anche alla bellissima luna che ha accompagnato Nutini e la sua band: silenzio, chitarra, gente sottopalco e Paolo intona Guarda che luna insieme al pubblico, in una bellissima, magica notte d’estate.
Paolo Nutini è tornato, finalmente. Ed è sempre lui. Anzi: è ancora meglio di prima.
approfondimento
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La scaletta
Afterneath
Lose it
Scream
Acid Eyes
Stranded Words
Radio
Dream A Little Dream Of Me + Last Request (in versione acustica)
Coming Up Easy
Cherry Blossom
Petrified
Jenny don’t be hasty – New Shoes
Pencil
Candy
Everywhere
——
Echoes
Iron Sky
Shine A Light
Guarda che luna