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Vasco Brondi, il suo paesaggio dopo la battaglia fa esplodere il cuore: la recensione

Musica

Fabrizio Basso

©Getty

No, non è più come prima niente dopo un concerto di questo artista che ci fa viaggiare nella vita con immensa poesia. IL RACCONTO DELLA SERATA

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Ovunque è sempre tempo per certe notti ma qui, nella bassa padana, ancora di più perché certe notti non sono solo una canzone ma uno stato dell’anima. Soprattutto se disegnate, con voce significante, su quel paesaggio dopo la battaglia che ha cambiato il modo di leggere la vita attraverso le parole con musica. È ancora chiaro quando Vasco Brondi si presenta sul palco, al termine di una giornata difficile dal punto di vista della salute che in alcuni momenti ha fatto anche pensare al rinvio. Ma Vasco non ha mollato e ha portato il Va Dove ti Esplode il Cuore nel parco di un ex sanatorio per sostenere la Grade Onlus. Il concerto parte dal passato, si comincia con I Destini Generali che visto anche quello che è accaduto ieri al nostro Governo, con la crisi che si stende su di noi come un’ombra minacciosa. I Destini Generali mi ha sempre affascinato, tra gli altri spunti, per la luminosa natura morta con ragazza al computer ma oggi inquieta per la Poverissima Patria, arriva, arriva alla deriva economica. Vasco, pantalone lungo scuro e maglietta a righe orizzontali, fa pensare quando dice che sparirà il denaro e torneranno le conchiglie. Poche parole, almeno inizialmente. Si siede e imbraccia la chitarra per accompagnarci alle sette del mattino in tangenziale per percorrere il Paesaggio dopo la battaglia. Siccome tutti ci siamo trovati intrappolati nel traffico delle ore di punta…cosa accade in quelle macchine tristi? Si parla, come dice Vasco introducendo, Qui di “della vita, dell’amore, della morte, insomma delle solite cose”. E, concordo: oggi equivale a un super potere essere vulnerabili. Transitiamo nella nostra vita terrestre (e terrena) con 26mila giorni e una meditazione sulla morte cui seguono, in questa terra di fuochi (dove) non piove da mesi, le Stelle Marine e la suggestione di sentire una voce dentro una conchiglia.

La valigia sempre pronta di Due Animali in una Stanza è un ritratto di stanze quotidiane qualche decennio dopo quello gucciniano. In comune c’è che, a prescindere dalle epoche, nulla è più come prima. I sogni che si vedono di notte, quelli che sono nel buio possiamo creare, accompagnano C’eravamo Abbastanza Amati, che rimanda a un progetto de Le Luci della Centrale Elettrica datato 2001. Grandi speranze, occhi aperti, cuore socchiuso sono la porta per entrare in Mistica, brano che precede un racconto sul poco trasporto dei ferraresi e sul fascino che il backstage esercitava su un Vasco Brondi che si avvicinava al mondo della musica. Un giorno ci toccherà morire ma tutti gli altri no e dunque Va Dove ti Esplode il Cuore. L’esistenzialismo di Coprifuoco e la parabola di una persona che sceglie di tirarsi fuori dalle battaglie della quotidianità narrate in Nel Profondo Veneto ci accompagnano all’omaggio a Franco Battiato, e al finale, con Summer on a Solitary Beach. Sguardo allargato sul Mare Adriatico e poi su Le Ragazze stanno Bene che aprono la mente su quelle bellissime odissee della vita che nessuno ricorderà. Forse neanche chi le ha vissute. Quando Tornerai dall’Estero è un brano resistente, come tutti quelli che ospitano un partigiano. La serata è finita e si torna a casa, tra Psiche e Musica, cullati dai risvegli di vita.
 

Ad accompagnare Vasco sul palco, in questi concerti organizzati da International Music & Arts in collaborazione con Gibilterra Management, ci sono Andrea Faccioli “Cabeki” alle chitarre, Daniela Savoldi al violoncello, Niccolò Fornabaio alla batteria e alle percussioni, Andrea Pesce al pianoforte (Angelo Trabace al pianoforte a Fiesole per “Una cosa spirituale”) e Gabriele Lazzarotti al basso.