Musicultura 2022, vincono gli Yosh Whale raccontando i sogni delle periferie

Musica

Fabrizio Basso

La band campana, da poco uscita con l'album Tornano Sempre, conquista l'assegno da 20 mila euro: "Li useremo per fare dei live". Premio della Critica alla toscana Isotta. IL RACCONTO DELLA SERATA FINALE

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Si chiamano Yosh Whale, vengono da Salerno, e sono i vincitori di Musicultura 2022. Isotta Carapelli conquista praticamente all’unanimità il Premio della Critica col suo album Romantic Dark, trasparente e intenso esempio di Realismo Musicale. Quello che Giovanni Verga ha fatto nella letteratura, l’artista toscana sta facendo nella musica. È stata una edizione strana quella che si è conclusa la sera di sabato 25 giugno allo Sferisterio di Macerata, dove le scelte del pubblico votante hanno creato parecchie discussioni. Ma già dalla selezione dei 18 semifinalisti ci sono stati dibattiti, che, sia chiaro, fanno bene alla musica, ma sono stati troppo divisori. Personalmente ho visto uscire dai giochi troppo presto artisti con progetti identitari e unici quali considero Iosonorama, Sara Loreni e Te Quiero Euridice. E poi nella semifinale di venerdì la giuria popolare ha sfilato dal gruppo Isotta (che si è rifatta col premio della critica, appunto, Valeria Sturba e Cassandra Raffaele. Per un rush finale tutto al maschile che ha visto, al termine di una serata infinita, imporsi i salernitani Yosh Whale, da poco usciti con l’album Tornano Sempre.

Inutile è il titolo il brano col quale gli Yosh Whale hanno conquistato, oltre alla vittoria, un assegno da 20 mila euro. Loro si chiamano Vincenzo Liguori, Andrea Secondulfo, Ludovico Marino e Sam De Rosa, hanno tutti 26 anni. La vittoria a Musicultura arriva esattamente cinque anni dopo il loro ep d’esordio, autoprodotto, ribattezzato Yawn. Al termine dell’estenuante serata, quasi increduli mi hanno raccontato che “il brano racconta la vita vissuta delle periferie, quei mondi grigi che sono punti di partenza per inseguire i sogni. Ora con i 20 mila euro potrebbe essere un po’ più facile realizzarsi, crediamo di investirli per suonare il più possibile. Siamo un gruppo piccolo e il nostro percorso è fatto di piccoli passi. Nel nostro album Tornano Sempre abbiamo portato tutte le nostre influenze che vanno da Pino Daniele al cantautorato più classico fino all’elettronica e al metal. Siamo particolarmente fieri del disco che è nato durante il lockdown perché è un invito a volare oltre la grigia e sorda quotidianità verso luoghi fantastici”.

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