Cesare Cremonini, il tour negli stadi 2022 e il "duetto" con Lucio Dalla. L'intervista

Musica

Federica Pirchio

Dopo la data zero di Lignano Sabbiadoro, l'artista debutta il 13 giugno con un sold out a San Siro. Ha inizio così Cremonini Stadi 2022, un tour per l’Italia, uno show imponente dove non mancano le sorprese come, grazie alla tecnologia, un duetto con il grande cantautore bolognese scomparso nel 2012

Il tour

Sette stadi e un raduno all’autodromo di Imola, si inizia con San Siro: un palco di 65 metri lineari, profondo 26, alto 22. È un mega show, in scaletta i grandi successi di oggi e quelli che hanno segnato più di 20 anni di carriera dell’artista. Poche ore prima dell’accendersi dei riflettori dello stadio, incontriamo Cremonini, gentile e sempre desideroso di raccontare e raccontarsi, ci dice: ”In tutto il tour daremo la possibilità di portare alla gente, soprattutto dei bei ricordi, di costruire di nuovo la bellezza, non solo artistica, quella delle emozioni positive, che siano cose belle da ricordare della propria vita, momenti belli, perché il lungo periodo che abbiamo passato tutti insieme, in qualche maniera, come Paese, come mondo (il riferimento è alla pandemia e al lockdown), ha attraversato tantissime riflessioni e ricordi oggettivamente brutti, che sono nella parte del cervello dove accumuli ricordi difficili, che ti fanno crescere, che ti mettono davanti a un impegno, che portano riflessioni anche importanti però ci sono dei momenti della vita che devi saperti godere, godere delle cose belle, le cose positive che portano a riflessioni di speranza, di gioia, condivisione e collettività. Un concerto live è tutto questo, un mio concerto live vorrei fosse questo, al di là delle canzoni che possono essere malinconiche o disperate, o gioiose, l’importante è che nel suo insieme un concerto porti un bel ricordo in più nella vita delle persone, non è poco oggi”. Cremonini continua: “Il modello dei concerti deve essere sempre la cantabilità, è bello vedere le persone cantare a squarcia gola con una birra in mano, abbracciati, spogliarsi, divertirsi, è una cosa che io assorbo come un’energia fantastica, vale molto per le canzoni storiche, ci sono canzoni come: Un giorno migliore, Qualcosa di grande che farò per la prima volta dopo tanti anni, Le sei e ventisei, Marmellata #25, Vieni a vedere perché, PadreMadre, tante canzoni della mia carriera come La nuova stella di Broadway, canzoni molto conosciute, vedi proprio che le persone si uniscono in un solo grido, in un solo canto poi ci sono canzoni che sono un ‘esperienza umana per me che vengono da esperienze importanti e quelle vestite da un vestito artistico fanno sì che in qualche maniera il passato, il presente e il futuro si leghino in un progetto unico. Nella sua completezza penso che questo spettacolo sia abbastanza unico”.

Sorpresa…anzi un miracolo

 

Uno spettacolo pensato a blocchi con degli apici, tante sorprese, una su tutte il “duetto con Dalla”, Cesare: “Accade un miracolo in questo tour, non è un omaggio, è un duetto virtuale, un vero duetto con Lucio Dalla. Io ho pensato che fosse straordinario in questa estate di ripartenza della musica, di rinascita della musica live, portare Lucio Dalla in tour, negli stadi italiani con un’essenza reale, vera. A un certo punto compare proprio Lucio sugli schermi e canta con la sua voce originale degli anni ’70, estrapolata dal singolo e dall’album “Stella di mare”. Noi duettiamo sul palco, la sensazione è di tangibilità, di verità, di presenza di Lucio sul palco. Siccome l’esperienza degli stadi della musica cantautoriale (in qualche maniera) l’ha inventata in un periodo con delle analogie anche particolari con questo, Lucio Dalla con De Gregori. Credo che fosse quasi doveroso, è venuto spontaneo il sentimento di portarlo con noi, di “chiedergli di venire con noi”. La Fondazione Dalla e la Sony ci hanno dato in modo entusiastico il permesso di realizzare questo sogno, che davvero suona come un miracolo”.

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Sfide e paure

 

La sfida è quella, ci dice l’artista, di portare qualcosa che non è mai stato portato in un stadio, fare una cosa nuova per me, più impegnativa che mi mette molto più alla prova come performer, la sfida è portare il mio linguaggio come performer al suo massimo, alla sua massima estensione, alla sua massima capacità espressiva, non c’è mai fine però questo è il mio massimo, penso che questa volta si possa dire!”

Aggiunge: “La paura è in qualche maniera…come in tutte le volte, dove c’è un rischio c’è un po' di paura, è una tensione che dopo 22 anni è molto importante che ci sia. Fare cose nuove per me stesso significa mettersi in gioco, non annoiarsi mai e soprattutto, non sedersi mai”.

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Cremonini e il suo pubblico

 

“Non ho mai fatto cose per arruffianare i fan, il mio pubblico è chi ama la mia musica, chi sente emozioni con la mia musica, qualcuno potrebbe non sentirle più e qualcuno di nuovo potrebbe sentirle con il nuovo album che farò e questo approccio mi lascia molto libero. Dopo 20 anni questo approccio è stato capito da chi mi segue e io sul palco ricambio con un’energia totale, mi dono completamente, è un darmi al cento per cento anzi di più, ogni volta che li incontro. Faccio il concerto insieme a loro, non mi sento isolato sul palcoscenico ma mi sento insieme a loro, questo è quello io offro, ci dice Cesare che sul braccio ha tatuata l’immagine di Freddie Mercury e non ci sembra un caso….

 

 

Info

Torino - Stadio Olimpico 15/06

Padova - Stadio Euganeo 18/06

Firenze – Stadio Franchi 22/06

Bari – Stadio Arena della vittoria 25/06 sold out

Roma – stadio Olimpico 28/06 sold out

Imola - Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari 2/07

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