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Sarà per Sempre, Beppe Carletti: "Il cinema ti porta in mondi nuovi"

Musica

Fabrizio Basso

L'anima dei Nomadi esce con un progetto che è legato al mondo del cinema e che, in futuro, porterà altre sorprese. L'INTERVISTA

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In fuga (temporanea) dai Nomadi. Beppe Carletti coglie il tempo della pandemia per realizzare un progetto sul quale lavorava da tempo, raccogliere in un album le musiche che ha scritto per il cinema. Nasce così Sarà per Sempre, un disco che si lascia guardare. Perché ad ascoltarlo muove sensazioni non solo uditive ma anche visive. Se ne viene (stra)travolti.

Beppe dove inizia la magia di una colonna sonora?
La cosa bella dei film è la lettura del copione. Poi possono esserci delle sorpese: ad esempio ne La Rugiada di San Giovanni mi hanno dato una particina dove suonavo la fisarmonica. E ti porta in mondi nuovi: nel cortometraggio Passi di Danza ho dovuto comporre pensando ai due ballerini protagonisti.
Senza copione che si fa?
Io sono dell'idea che sia fondamentale ma ci si può arrivare anche con delle suggestioni.
Hai creato anche composizioni libere.
Certo, ci sono brani che non appaiono in nessun film ma che fanno pensare.
Hanno un punto di contatto i due mondi?
Quelle da film devono vivere anche al di fuori della pellicola, quando compongo penso solo che devono durare nel tempo. La musica è eterna.
Credi che questo progetto possa ridimensionare l'impegno col gruppo?
I Nomadi sono la mia storia e la mia vita. Con loro andiamo avanti, non mi tiro indietro.
Che film guardi?
Guardo un po’ tutto anche se a volte mi assopisco. Qualche sera fa mi sono divertito con due vecchi film dei Vanzina: mi hanno fatto divertire e riascoltare musiche di tanti anni fa.
Pensi di portare dal vivo Sarà per Sempre?
Da solo è difficile, ci vorrebbero almeno gli archi. Ma almeno una volta si potrebbe anche fare.
Fare una volta l'attore?
No, non è il mio lavoro. Ma comunque non vorrei un ruolo da cattivo perché non lo sono di natura. Potrei fare il buono che viene messo da parte e un po' preso in giro.
Ti piacerebbe essere coinvolto nel progetto della nuova arena di Reggio Emilia? Considerato che sei molto legato al territorio.

Non sono mai voluto andare via da Novellara, ci sto sto bene. Ed è stata la mia fortuna, tanti si sono persi in città. Secondo me ci voleva un posto che ospitasse anche le Opere vista la vocazione storica dell'area. Contribuire in qualche modo alla sua valorizzazione non mi dispiacerebbe: bisogna dare speranza ai ragazzi che suonano.
Il prossima anno i Nomadi festeggiano i 60 anni di storia: cosa puoi anticipare?
Faremo qualcosa a giugno, a Novellara sicuramente e speriamo anche a Riccione: siamo esplosi là, suonavamo un'ora al pomeriggio per i giovani e tre ore la sera per gli adulti. Si chiamavano balere o Caffè Concerto. Ci siamo fatti le ossa così, avevo 16 anni. Inoltre il 18 febbraio a Novellara ci sarà il tributo ad Augusto, nel 2023 cade nel giorno del suo compleanno.
Come ti definiresti?
Un musicista naif!