Claudio Baglioni, il Divo Claudio si prende le Terme di Caracalla con tre ore di magia

Musica
©Ansa

E' stato il primo di dodici spettacoli cui si aggiungono altre due date al Teatro Antico di Taormina e altrettante all'Arena di Verona a luglio

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La fascinazione di un luogo in certe sere è ancora più speciale. Sembra Roma antica alle Terme di Caracalla e anche quando un'astronave sfreccia tra quelle pietre millenarie e annucia l'apparizione di Claudio Baglioni l'atmosfera non si smarrisce.  L'artista romano apre la stagione estiva del Teatro dell'Opera col suo Dodici Note - Tutti su. E' il primo di dodici spettacoli cui si aggiungono altre due date al Teatro antico di Taormina e altrettante all'Arena di Verona a luglio.

Tre ore di show immaginifico, spettacolare, colorato che è musica, ma anche danza, teatro, circo. Sul palco, insieme al cantautore, elegantissimo in frac, camicia bianca e farfallino in tono, 123 tra musicisti (l'Orchestra Italiana del Cinema), coristi (Coro Giuseppe Verdi) e performer classici e moderni, con la direzione artistica di Giuliano Peparini: "Ben trovati, dopo due anni. Ma ci siamo e siamo qui", è stato il saluto di Baglioni al suo pubblico dopo l'inizio con alcune delle sue ultime canzoni (Io sono qui, Dodici Note, Acqua sulla Luna). Trenta i brani in scaletta, ognuno dei quali accompagnato da giochi di luce e immagini proiettati sui ruderi, trasformati in quinte teatrali. Spunti e suggestioni che arrivano anche dai quadri dei dodici ballerini che sanno cambiare anima a ogni canzone. Temi accennati, mai sottolineati, ma fortemente simbolici come quando durante Un po' di più compaiono tante scarpe rosse, simbolo della battaglia contro la violenza sulle donne o in Fammi andar via la scelta di essere ciò che si vuole oltre l'identità di genere con gonne e pantaloni indossati indifferentemente da uomini o donne. O quando Ninna Nanna della guerra (da una poesia di Trilussa del 1917) con la sua feroce attualità non ignora il conflitto in Ucraina. Ma non c'è tempo per le parole, per i discorsi preparati: la serata è lunga e densa. In scaletta scorrono via E adesso la pubblicità, Io me ne andrei, Con tutto l'amore che posso (in acustico col figlio Giovanni a suonare la chitarra). Il palco si illumina, si trasforma, si adatta. L'ellissi al centro diventa porta di entrata su mondi nuovi, diversi, sconosciuti. Si avvicina il momento dei saluti quando fanno capolino, in un medley al pianoforte, i suoi successi irrinunciabili: Questo piccolo grande amore, Amore bello, Tu, Sabato Pomeriggio, Solo, E Tu Come stai. Il pubblico finalmente si affolla sotto il palco e si trasforma in un coro unico e si scatenato su Strada Facendo, Avrai, Mille Giorni di Te e di me. La vita è adesso è un gran finale oltreché un meraviglioso augurio.

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