Dani Faiv, con l'album Faiv si mette a nudo e mostra la sua parte più intima

Musica

Fabrizio Basso

Anticipato dai singoli Anno Zero, Luna Nera, Facce Vere con Nayt e Foto di Noi feat. Drast (Psicologi), “è l’album in cui l'artista spezzino ha sperimentato di più

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Sedici brani e tante, mirate collaborazioni per affrontare un punto cruciale della sua carriera e della sua vita. Dani Faiv con l'album Faiv segna una svolta. Finora ha fatto sempre uscire un progetto all'anno, ma questa volta no, ci sono voluti due anni di lavoro continuo per permettere la realizzazione di Faiv, ma alla fine, guardando quello che è riuscito a fare ne è valsa la pena. È un disco da ascoltare e non da sentire perché dentro c'è Daniele in tutte le versioni di Faiv.

Quando è nato l’album? E quanto la pandemia lo ha influenzato? Per altro è la prima volta che ti prendi due anni di tempo…
La pandemia ha inciso relativamente, poi abbiamo avuto i permessi per potere comunque lavorare, sempre in sicurezza ovviamente. I due anni sono una scelta voluta e artistica per lavorare a ogni traccia in maniera più dettagliata. Sia musica che testi sono completi.
A proposito di tempo: ti sei riappacificato con lui o restano le ansie espresse in MayDay?
Ni. È prezioso poi da quando mi è nato il figlio ho capito che non va sprecato ma valorizzato sempre più.
Facce Vere parla di sguardi, di linguaggio del corpo: sembra l'opposto della generazione social.
Sono nato nel 1993, ho vissuto sia il prima che il dopo. Non aiuta questo nuovo sistema di comunicare ma l’arte può essere la chiave per fare tornare la voglia di comunicare di più de visu.
Full Speed sembra una foto di famiglia: è stato difficile andare così in profondità? dell’ambiente domestico? Mandi sempre un messaggio a casa ogni volta che sei in viaggio?
Il vocale alla fine del pezzo è la voce di mia mamma e non sapeva di essere nel disco fino a quando è uscito. Non è stato facile essendo in un ambito molto personale ma proprio per questo si è scritta da sola. Dovevo chiudere con la mia famiglia di sangue. Quelli che esprimo sono tutti concetti veri.
Venezia è quasi una ballad in alcuni momenti: se non nel quadro di Klimt, l’oro oggi dove si trova? Intendo quello che illumina il cielo grigio del sabato pomeriggio.
Nelle cose semplici. Ho capito che quelle ripagano di più. Può sembrare una risposta banale ma è la verità.
"Anche se non mi sposo ci vado comunque a nozze…", è l’amore fluido della tua generazione?
No perché abbiamo tanti e bei vecchi valori. Questa è la mia solita mania per i giochi di parole, è un discorso legato alla musica: il senso è con la musica vado a nozze ma non le ho dato tutta la mia vita. Ci sarà sempre al mio fianco ma occorre bilanciare i pesi con la famiglia e l'essere se stessi.
Weed Soldi e Sesso: allora è davvero morto il rock'n'roll?
Ma no, anzi sta anche un po’ tornando. Il mio è un motto r'n'r in versione rap, è il pezzo più spensierato fatto con un ottimo esercizio di stile.
Olio e acqua è una critica diretta a un mondo che hai a lungo frequentato: cosa ti ha allontanato, anche stilisticamente, da lui? Ti senti un clochard della musica?
Forse sì. Ma Clochard è più una dichiarazione intima con me, mi ripeto che quello che ho di materiale non mi serve. Musicalmente ho sperimentato ma è la mia natura provare a fare qualcosa di diverso. Il disco precedente lo ho chiuso con un gospel. Qui critico l’ambiente dove sono stato costretto a vivere e col quale devi fare i conti. Non mi è mai piaciuto, ci sono dentro ma mi sento distaccato dall’omologazione.
Il Finto Giovane oltre a essere ridicolo è anche quello che poi diventa un dinosauro e non lascia spazio ai giovani nel mondo del lavoro?
L’arte è così soggettiva che ognuno la interpreta come vuole. Comunque potrebbe esserlo.
Amelie era circondata di sculture di nani: il tuo mondo da chi è popolato?
La penna sono i miei nani, perché se no dovrei essere materiale e dirti il microfono, il mixer… il mio è un mondo di penne e creatività.
Dopo questo album possiamo dire che "non voglio più essere ma sono. Punto". Che sei entrato nella seconda fase del brano Anno Zero, quando la canzone volge al positivo?
Assolutamente. Penso di averlo dimostrato e credo e spero venga percepito. Voglio essere e non apparire. Bisogna essere normali nel modo di porsi e lavorare con umiltà.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Abbiamo annunciato il tour gradualmente che si svilupperà sia nei festival che nei club. I biglietti sono già in vendita, si parte a ottobre!

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