La decisione è stata presa alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina, dove Mosca ha dato il via a un'ampia operazione militare considerata a tutti gli effetti un'invasione. L'Ebu, che produce l'evento, ha spiegato la scelta con la volontà di proteggere i valori di una competizione che tra l'altro celebra la diversità
L’Unione europea di radiodiffusione (Ebu), che produce l’Eurovision song contest, ha annunciato che la Russia non potrà partecipare al festival canoro. La decisione, si legge in un comunicato, è stata presa a seguito di una raccomandazione fatta dall'organo di governo dell'Eurovision Song Contest, ed è stata supportata anche dal comitato televisivo dell'Ebu. L’Ebu ha voluto sottolineare la sua natura apolitica ma ha spiegato la decisione con la volontà di “proteggere i valori di una competizione culturale” che tra l’altro “celebra la diversità attraverso la musica” e “unisce l’Europa sul palco”.
Come si è arrivati alla decisione
L’Eurovision song contest si terrà dal 10 al 14 maggio a Torino. Sia l’Ucraina che la Russia avrebbero dovuto partecipare, ma con l’avvio dell’operazione militare russa in Ucraina si è deciso di prendere provvedimenti a danno di Mosca. Secondo quanto si apprende, la decisione non è stata semplice. Nelle ore precedenti alla pubblicazione del comunicato, gli organizzatori avevano ricevuto numerose richieste di questo tipo e Yle, la radiotelevisione di stato finlandese, avrebbe persino minacciato di tirarsi fuori nel caso in cui non si fosse presa una decisione simile.
Nell'edizione di quest'anno a rappresentare l’Ucraina all’Eurovision sarà Kalush Orchestra. Come ricostruisce Euronews, la cantante Alina Pash, che aveva vinto una competizione nazionale e ottenuto così l’accesso al festival canoro, è infatti stata costretta a ritirarsi a causa dell’accusa di aver visitato la Crimea illegalmente nel 2015. Non è la prima volta che quanto accaduto in Crimea finisce per influenzare il festival. Nel 2017, quando era l’Ucraina a ospitale il festival, fu impedito a una cantante russa di entrare nel Paese, ufficiosamente perché si era esibita nel territorio conteso.