Giornata mondiale del Gatto: le 10 migliori canzoni sui nostri amici felini

Musica

Fabrizio Basso

In occasione di un appuntamento speciale, eccovi dieci canzoni che hanno per protagonista (a anche solo per comparsa) il gatto

Quarantaquattro Gatti - Barbara Ferigo (versione originale)

Non si poteva che cominciare dalla più classica, dall'inno dei gatti senza padrone che organizzano una riunione in cantina per valutare la situazione. Quel in fila per sei col resto di due ormai fa parte dell'immaginario collettivo. Quando si parla di brani senza tempo difficile non pensare a questa canzone che nel 1968 vinse la decima edizione delle Zecchino d'Oro.

La Gatta - Gino Paoli

Chi non ha sognato una gatta con una macchia nera sul muso e una soffitta vicino al mare? La leggenda, ma anche la storia, narrano che sia tutto vero, che quella finestra a un passo da cielo blu sia nel borgo genovese di Boccadasse. Lì di gatti ce ne sono tanti, saranno i discendenti della gatta in soffitta e anche di qualcuno dei 44 gatti. Ma c'è anche, quando si sta per prendere la creuza che accompagna nel borgo, appessa a un muro, una targa con una bellissima peia di Luigi Firpo.

Maledetto d'un Gatto - Lucio Battisti

Lucio Battisti qui gioco con la metafora sottile e insinua che se il gatto fa le fusa la donna è confusa. Il gatto è padrone di casa, il gatto detta i tempi del cibo e delle coccole. Un lavoro sottile, letterario di somiglianze tra un gatto quadrupede e una gatta bipede.

Il Gatto e la Volpe - Edoardo Bennato

Illuminato, il cantautore di Napoli, nell'appropriarsi di due favole (una è Pinocchio, l'altra è Peter Pan) e trasformarle in una lettura contemporanea della società. E, sulla scia di quella ambiguità culturale che non riesce a definire il confine tra moderno e contemporaneo, il Gatto umanoide (re)inventato da Bennato resta un simbolo di collusione senza tempo. Ma tranquillo, popolo dei gatti: è cattivo solo perché umano.

Penelope - Francesco Baccini

Il senso dolce dell'attesa e del gioco sottile dell'ironia, caratteristica di tanta musica di questo cantautore genovese, qui si sublima in affetto felino. Il primo ascolto porta verso un amore umano, quasi carnale, poi comprendiamo la sottigliezza figlia di una vocale, fuso e fusa, queste ultime feline, il primo lo strumento usato da Penelope per riannodare i fili del tempo.

Alice - Francesco De Gregori

Lo ammetto subito. Qui i gatti c'entrano poco nello sviluppo narrativo del testo, ma impossibile non restare ipnotizzati dall'immagine, quasi segantiniana, di Alice che guarda i gatti e i gatti che guardano nel sole. Attenzione non il sole bensì...nel sole!

The Cure - Lovecats

Qui siamo in un capolavoro di allegoria che tracima anche nel video. E' una delle clip più visionarie della band di Robert Smith. Per le sfumature sonore molti lo hanno definito uno scivolone commerciale. Io dissento e aggiungo che i gatti dell'amore sono le figure sociali più deboli, indifese e vulnerabili. Il video è un rutilante, caleidoscopico alternarsi di umani vestiti da gatti e gatti di pelouche (chissà se contengono umani stilizzati).

Queen - Delilah

Freddie Mercury come Francesco Baccini. O viceversa. Inconsapevoli o consapevoli. Per la protagonista della canzone è proprio una gatta e a lungo critici e fan si sono arrovellati per capire quale donna meritasse cotanta canzone. La storia narra di un Freddie gattaro e questo è il suo omaggio a una "amica" speciale cui, tornando dai tour, portava dei doni.

Roberto Angelini - Gatto Matto

Controlla tutta la città il gatto matto del cantautore romano. Ed è anche in buona compagnia a giudicare dalla presenza femminile che popolano il video. Dorme nel letto, mangia nel piatto, sporca il pavimento...basta lasciarlo entrare! Non sentite già qualche graffio sulla porta? O forse è la schiena?

The Years of the Cat - Al Stewart

Un album e una canzone che risalgono al 1976 ma in realtà discendono, per valore artistico e allegorico, già oltre il 2022, verso l'eternità. Cinque anni dopo questo brano arrivò il musical Cats (1981) e che il pezzo di Al Stewart sia stato il brano germogliante dell'opera teatrale è suffragato da una cover che pullula di simbolismi felini: una stanza dove ogni oggetto è un gatto e una donna che si trucca da gatto. Un trasformismo umano ma soprattutto dell'anima.

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