Sanremo 2022, Giusy Ferreri al Festival con "Miele" aspettando Cortometraggi. L'INTERVISTA

Musica

Nella serata di venerdì 4 febbraio, l'artista siciliana, accompagnata sul palco da Andy dei Bluvertigo, interpreterà Io Vivrò (Senza Te), celebre brano del 1969 di Lucio Battisti. Il 18 febbraio esce il nuovo album intitolato "Cortometraggi"

Primo Festival di Sanremo (IL LIVE - LO SPECIALE).  da mamma per Giusy Ferreri, quarto nella sua storia artistica. Il suo Miele è una parentesi musicale romantica dal sapore retrò che quando la canta sembra di vivere uno spostamento spazio-temporale, come un magico viaggio nell’attesa del ritorno di un amore. Sul palco del Teatro Ariston Giusy Ferreri veste Philipp Plein. Nella serata di venerdì 4 febbraio, Giusy Ferreri, accompagnata sul palco da Andy dei Bluvertigo, interpreterà Io vivrò (Senza te), celebre brano del 1969 di Lucio Battisti.

Giusy perché il grammofono vicino al direttore d'orchestra e il megafono vintage?
Si tratta di una scelta artistica mirata perché il brano ha sonorità che rimandano a toni rétro La voce in due momenti è come se arrivasse da un grammofono e il megafono nautico è il solo strumento che riporta quel suono vintage. Rappresentano anche una bella cornice stilistica che riconduce all’album in uscita il 17 febbraio e che si intitola Cortometraggi e che ha un sapore cinematografico. Nell’album c’è un omaggio a Federico Fellini scritto da Diego Mancino che contribuisce a creare l'idea di un album versatile come se le canzoni fossero tanti piccoli film. E il megafono ricorda con leggera ironia un mondo un po’ felliniano.
Il megafono ricorda anche un po' i titoli di testa e coda dei film.
Mi faceva sorridere l'idea che un brano partendo con dei tu no tu no richiamasse un regista che riprende qualcuno. In realtà è un momento magico che racchiude lo strazio dell’assenza della persona amata.
La musica rispecchia l’emozione del cinema: questa è una atmosfera diversa?
È una chicca all’interno dell’album ma con testo semplice e diretto. Volevo arrivare all'Ariston in maniera sobria, non volevo creare un distacco eccessivo dal percorso degli ultimi anni che mi ha visto protagonista con brani più leggeri. Qui c'è un alone di orecchiabilità ma con originalità: è un brano differente dai miei precedenti Sanremo dove ho portato il rock di Il Mare Immenso, la ballad Ti porto a Cena con me e l'energico pop di Fatalmente Male. Insomma sono arrivata qui con una cosa nuova ma non troppo lontana da me.

elisa

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Il significato di Miele?
È un frammento di una vita. Le coppie possono separarsi e a volte ritrovarsi e tornare assieme. Federica Abbate, che ne è l'autrice, sa entrare con facilità nel cuore delle persone, non sono concetti costruiti. In questi casi è necessario un linguaggio diretto.
In Miele ci sono due personalità che non riescono a incontrarsi: convivono in te?
Il video che accompagna il brano rappresenta proprio una persona con due anime che si contraddistinguono e fanno capire la convivenza di questa dualità. Questo doppio lo riconosco in me da anni e oggi lo vivo con più consapevolezza, ho trovato una armonia tra le due anime.
Quanto sei legata a Cortometraggi?
Lo ho concepito e sviluppato con maggiore consapevolezza. Ora non so dirti a quale canzone sarò legata in particolare, di certo una è Miele che ho portato a Sanremo. Ci sono tante sonorità e sfumature. La Forma del tuo Cuore è introspettiva e in modo più cupo esprime il concetto di una autoanalisi che porta all’accettazione di sé. Marco Masini mi ha donato Il Diritto di essere Felice; poi c’è Quello che abbiamo perso. Mentre Giovanni Caccamo ha scritto Cuore Sparso che racconta di quotidianità ma non sfugge ai rapimenti del mondo esterno che siano drammi o cose belle.
Come vivi il primo festival da mamma?
Immaginare mia figlia a casa che mi guarda è molto bello. È rimasta sveglia fino a tardi per vedermi. Voglio trasmettere a tutti positività. È un privilegio esserci dopo cinque anni e con un nuovo progetto pronto.
Perché hai scelto Io Vivrò (senza te) di Lucio Battisti?
Volevo un brano italiano e lo ho scelto per l’intensità e la vena melanconica differente da quella di Miele. Sono anche due approcci vocali differenti. La proporrò in una atmosfera soft rock. Andy darà un tocco in più di suono, è una scelta ricercata che spero sia gradita.

Giusy Ferreri

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