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Monia, il viaggio del cuore porta a Dakar: il video

Musica

Un auto-dialogo alla ricerca di una nuova consapevolezza di sé. Il video è introdotto da un testo originale dell'artista ligure

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Faccio musica ormai da parecchi anni, ne avevo sette quando ho iniziato e ora ne ho un po' di più, sono cresciuta com'è cresciuta la mia voglia di fare musica e raggiungere quello che ho sempre sognato. Gli studi e l'esperienze che ho fatto mi hanno permesso di arrivare a scrivere con consapevolezza, tirando fuori la mia matrice soul e r'n'b che ho sempre avuto per poterla mischiare con il mondo pop che fa parte della nostra cultura. Ormai da tre anni sto rivoluzionando il mio progetto, dall'immagine alle produzioni artistiche dei brani, mi sento a casa ora.

L'ultima mia storia si chiama Dakar, un pezzo che porto in valigia da anni e che ha trovato il suo vestito migliore solo ora. Un lavoro che mi rende davvero orgogliosa, dall'arrangiamento di Daniel Bestonzo, alla rivisitazione del testo con il mio coautore Fabio Fornaro fino alla regia del videoclip di Ivan Cazzola. Una vera bomba! In Dakar ho voluto raccontare un pezzo di vita comune, un desiderio mancato per colpa nostra, una festa come tante ma diversa da tutte. In realtà mi piace non ci sia solamente questa chiave di lettura, perché si può alludere benissimo al racconto di una storia finita male, o non iniziata per nulla, mentre io ho usato la coppia per fare un autodialogo con una parte di me. Per il videoclip il regista ha avuto l'idea di utilizzare una location pazzesca a Torino, LeRoi Music Hall, un'opera dell'architetto Carlo Mollino, costruita nel 1959, è stupenda. Simmetrie e colori si baciano appassionatamente, gli outfit che ha scelto lo stylist Simone Folli sono stati azzeccati, quando guardo le riprese vedo una color bellissima e capisco alla perfezione l'aspetto sognante e distorto che il regista ha voluto dare alle immagini per rappresentare il brano al meglio. Di questo brano ho il ricordo di una mia titubanza sul da farsi. Come ho detto prima è un brano che ha toccato la carta nel lontano 2013, rimanendo poi solamente sul foglio nel cassetto della mia scrivania.

Non era sicuramente il pezzo su cui mi aspettavo di lavorare, lo avevo da anni nelle orecchie e le storie riscaldate spesso non appaiono buone, ma non è sempre così.

Mi sono fidata dei consigli del mio team, del potenziale che vedevano nel brano, devo dire che avevano ragione loro. Sono orgogliosa di questo lavoro, ho fatto bene ad accantonare le mie perplessità, motivo per cui non vedo l'ora sia di tutti voi!

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