Il Premio Tenco non ha solo un palco e luoghi di incontro, ma è anche un’occasione di scoperta, di realizzazione. In una auspicabile ottica, a partire dal 2022, che si accorcino i set e, imprimendo una accelerazione a una mutazione già in atto, il palco dell'Ariston ospiti più giovani, ecco una artista (ligure!) che meriterebbe di essere convocata. L'INTERVISTA
Il Premio Tenco si muove su più binari e ce ne è anche uno sotterraneo, è quello degli artisti che non sono nel programma ufficiale ma che lo meriterebbero e che lo frequentano. Per la sua natura geografica dovrebbe esserci una quota ligure più cospicua, tanti meritano di essere raccontati per le loro capacità artistiche e autorali. Tra questi c’è Monia Russo che nel suo nuovo viaggio nel mondo della musica ha scelto di affidarsi solo a suo nome di battesimo. Monia è originaria di Arma di Taggia e vive a Castellaro, grazioso borgo a pochi tornanti dall’Ariston. Presente alla serata finale, solo col suo ritmare la musica che arrivava dal palco, ha dimostrato che poteva essere la ligure dell’edizione 2021. Confido che il 2022 porti set più brevi in maniera tale da poter moltiplicare il numero dei giovani invitati a manifestare la propria arte in una rassegna che dovrebbe dedicare più finestre alle espressioni musicali del futuro.
Monia è in arrivo un tuo nuovo singolo: cosa puoi anticiparmi?
Si intitola Dakar che è la capitale del Senegal. Racconta la voglia di sognare con un lui ipotetico e cerco nella mia mente un episodio che poteva accadere e non è successo.
Un amore fantastico, insomma, nel senso immaginifico del termine.
Mi faccio la storia, è un gioco di sé: mi vedo in questa a Dakar come se tutto avesse funzionato seguendo i miei desideri. Faccio intendere che la storia la conosco già ma per cause di vita non è andata come desideravo.
Come è ambiguo il desiderio...
Partiamo da due domande: avete desiderato tutto quello che avete? O avuto tutto quello che desideravate? Questa è un po’ la matrice e anche il punto di partenza del nuovo brano. Ho usato la metafora della coppia per essere immediata nel concetto, però, ripeto, il significato può essere esteso al di fuori dell'amore o delle relazioni. Mi piace lasciare libertà all'immaginazione rispetto alla storia e all'interpretazione del significato del brano. Dakar in fondo è un titolo sognante.
Dakar fa parte della tua seconda vita artistica.
È il terzo singolo del nuovo inizio, tutte le canzoni nascono insieme a Daniel Bestonzo; i singoli precedenti sono Karitè e La Vita è un bluff. Il progetto è partito ad aprile 2021 mentre la nuova me è nata nel 2018.
Cosa c’era prima della nuova me?
Nasco musicalmente nel 2006 e a 17 anni partecipo a Sanremo Giovani. Frequento l’Accademia e accedo all’Ariston col brano Un Mondo senza Parole dopodiché arriva una fase complicata.
Che accade?
Avevo un contratto che non ha preso la direzione che volevo e quando riesco a liberarmi inizio un percorso da sola. Non sono riuscita a battere il ferro quando era caldo ma vado avanti e nel frattempo faccio una collaborazione con Povia col quale torno a Sanremo nel 2009 e 2010.
Ma ancora non ti senti realizzata.
Resto una battitrice libera, non avevo autori dunque decido di fare il Conservatorio e mi laureo nel 2015. E inizia la voglia di scrivere.
Ed eccoci al 2018.
Parto con i singoli che scrivo con Fabio Fornaro, che è un batterista. Non ci siamo più fermati e nel 2020 esce l’Ep Punto a Capo. Cui segue il singolo Hai vinto sempre nel 2020 e poi nel 2021 arriva Daniel Bestonzo.
Che resta della prima Monia?
Oggi sono maturata e quando mi guardo indietro mi penso con tenerezza: le batoste che ho preso mi hanno resa più forte. Ora so cosa voglio diventare.
Credi che lavorare in un ambiente maschilista ti abbia frenata?
Mai ho sofferto il maschilismo ma ora noto che tutti gli artisti che ora stanno uscendo sono uomini.
Come reagisci?
Oggi sono più pacata nel dire quello che penso ma non sto zitta.
A cosa stai lavorando?
C’è un altro singolo in preparazione e l’obiettivo è iniziare a fissare appuntamenti, vorrei un contratto con una etichetta. Dopo anni che mi auto-produco vorrei farmi consigliare per raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissata.
Non pensi di perdere l’indipendenza?
Voglio provare a fidarmi e sono pronta a esplorare altri mondi. Ma dico anche che a snaturarmi troppo ci perdiamo tutti. Ma sono disposta ad abbassare un po’ il muro. Mi piacerebbe fare anche melodie per altri.
Il Tenco 2022 ha avuto al centro la coppia Mogol-Battisti: fossi stata invitata cosa avresti portato?
Dieci ragazze ed Emozioni: la prima mi riporta all’infanzia quando tornando dal mare si cantava nella Diane guidata d mia madre. Emozioni incornicia il periodo del Conservatorio.
Una canzone di Luigi Tenco?
Mi sono innamorato di te è un mio cavallo di battaglia.
Oltre a curare la nuova Monia che fai?
Faccio concerti e dopo la laurea ho aperto il mio studietto e tengo consulenze da coach, insegno alle persone che hanno passione.
Come ti definiresti, oggi?
Più confidenziale.