Vanity Fair, i Maneskin sulla copertina del Pride celebrano la diversità

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Camilla Sernagiotto

Tra i tanti onori che sta collezionando, la band italiana capitanata da Damiano ha appena ricevuto quello di vedersi dedicata la cover dell'edizione italiana del celebre magazine. Celebrando la libertà e l'orgoglio di sentirsi diversi. "Liberi, diversi e orgogliosi di esserlo", hanno dichiarato. Sono protagonisti della storia di copertina del numero speciale The Pride Issue, in occasione del mese dedicato al valore della diversità

I Måneskin sono i protagonisti della copertina di Vanity Fair per lo speciale Pride Issue che celebra il mese dedicato al valore della diversità.

"Ognuno di noi è diverso dagli altri, la vera giustizia è essere giudicati in base a ciò che si fa e non ciò che si è. Nella vita, in amore e sul palco", queste le parole della band che negli ultimi tempi è sulla bocca di tutti.


Tra i tanti onori che il gruppo rock romano sta collezionando, a colpi di vittorie al Festival di Sanremo e all'Eurovision e di numeri uno nelle classifiche, arriva ora anche quello di vedersi dedicata la copertina dell'edizione italiana di uno dei magazine più famosi del mondo.

"Abbiamo voluto questo numero per riempire le lacune nel racconto di chi siamo, di come viviamo, di quanto possiamo essere migliori", dichiara nel suo editoriale il direttore Simone Marchetti. E aggiunge che nel nuovo numero del magazine si troverà "un lungo viaggio illuminato da tante storie, non solo della comunità LGBTQ+, ma di chi ha imparato a vivere la diversità, qualsiasi diversità".

La diversità è "la più grande ricchezza"

La diversità viene definita da Marchetti come "la più grande ricchezza", ciò che rende tutti migliori e più umani.
Una miscellanea di storie che non poteva non avere come incipit quella di Elliot Page, l'attore canadese 34enne che ha cambiato genere. Racconta qui il suo percorso di transizione, quella metamorfosi che l'ha portato a una grande vittoria, quella di poter dire: "ora posso finalmente sentirmi quello che sono".

La storia di Eliot Page e tutte le altre che fanno parte di questa galleria che inneggia al valore della diversità vogliono essere un aiuto per chiunque non si sente a proprio agio con se stesso. E anche per chi ancora non ha completato il cammino necessario per sentirsi davvero la persona che è.

C'è anche la testimonianza di Cristina Sarra, diventata famosa sui social con il profilo Mamma senza istruzioni in cui racconta la sua quotidianità con tre figli, uno dei quali è affetto da una malattia genetica rara e degenerativa.

Anche Virginia Di Carlo, 28 anni, affetta da una forma importante di tetraparesi spastica, si unisce al coro virtuoso che racconta di come la diversità sia un pregio, non un difetto. Questa ragazza è riuscita a realizzare il sogno di ballare e anche di insegnare a farlo, nella Special Angel Dance School che ha aperto alle porte di Torino con l’aiuto della sorella.


C'è anche Gabriella Nobile, che prende la parola come capofila di una cordata che promuove lo IUS SCHOLAE, un disegno di legge per dare la cittadinanza ai figli di immigrati regolari in Italia dalla nascita o da dopo, al conferimento dell’esame di terza media.

Il tema della diversità (e quello della libertà con cui ciascuno di noi dovrebbe poter scegliere di dimostrarsi diversi a testa alta, senza nasconderla e senza nascondersi) viene approfondito in questo numero di Vanity Fair in maniera mirabile, contemplando tutte le tante, tantissime, infinite declinazioni della diversità. Ossia le infinite declinazioni dell'essere.

Dal campione della Nazionale di calcio Ciro Immobile a Danny The Trans Dad, dall'attore dichiaratamente gay, Paolo Camilli, alla modella bionica Nina Rima e alla drag queen Miss Fame, solo per citarne alcuni, le testimonianze racchiuse in questo numero speciale sono imperdibili.

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Il Pride è al centro non solo del numero speciale di Vanity Fair ma anche di tante iniziative social varate dal magazine.

The Pride Issue è il filo conduttore anche di una challenge che è stata inaugurata da un video speciale che vede ancora una volta protagonisti quattro Maneskin.
Damiano, Victoria, Ethan e Thomas si sono prestati come veri e propri testimonial di questa tematica importantissima, oggi più attuale che mai.

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I Maneskin e la nuova campagna Pepsi sulla libertà di scegliere

Sempre inserendosi nel solco del dibattito molto acceso sull'importanza di poter scegliere e sul diritto di vivere la propria diversità appieno, i Maneskin hanno appena ha realizzato una campagna per il brand Pepsi che parla di coraggio e libertà proprio a noi italiani.

"La campagna di Pepsi Max racconta quanto sia importante credere fortemente in se stessi e percorrere senza paure la propria strada e questo è un tema molto importante per noi, sempre presente anche nelle nostre canzoni. In un mondo in cui tutto è predefinito e le scelte sono spesso incanalate in standard già conosciuti, per noi è importante potersi esprimere liberamente attraverso la creatività personale, nella sana convivenza fra il rispetto della libertà altrui e la voglia di creare nuovi percorsi", ha dichiarato la band romana.

 

La nuova campagna pubblicitaria di Pepsi Max ha come hashtag #SceglidiScegliere e nel primo spot, uscito poche ore fa, sentiamo i componenti del gruppo declamare frasi sul tema della diversità, mentre testi e immagini si stagliano sullo "sfondo sonoro" (impossibile definirlo sottofondo perché ormai quel brano è il massimo protagonista) della loro ormai arcinota canzone che ha trionfato al Festival di Sanremo e poi agli Eurovision.

Insomma, dimostrare con orgoglio la propria diversità significa non volersene stare "zitti e buoni".

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