Il noto rapper e cantautore pugliese torna sulla scena musicale con un nuovo singolo. “Exuvia”, scritto e prodotto da Caparezza e Chris Lord-Alge, è ora disponibile su tutte le piattaforme musicali
Proprio ieri, martedì 30 marzo, Caparezza lo aveva comunicato con la sua prima storia Instagram “Appuntamento a mezzanotte qui (sui social), per grandi rivelazioni”. E la rivelazione di cui parlava è arrivata puntuale: “Exuvia” il nuovo singolo del rapper pugliese ha fatto capolino su tutte le piattaforme di streaming musicale proprio in piena notte.
Il singolo ha lo stesso nome dell’album, il nono nella carriera del cantante, che debutterà il prossimo 7 maggio. In merito alle domande sull’inusuale nome scelto per il singolo e il lavoro in studio, Caparezza risponde che: “L’Exuvia è ciò che rimane del corpo di alcuni insetti dopo aver sviluppato un cambiamento formale. Un calco perfetto, talmente preciso nei dettagli da sembrare una scultura, una specie di custodia trasparente che un tempo ospitava la vita e che ora se ne sta lì, immobile, simulacro di una fase ormai superata“. Lo stesso cambiamento vissuto dall’artista, e che lo ha riportato ora sulle scene, in grande stile.
Caparezza, pseudonimo di Michele Salvemini, ha segnato l’immaginario musicale italiano degli anni ’90 e 2000, portando sul palco un genere pressochè sconosciuto, che spazia tra la freschezza e grinta delle barre hip hop, e le melodie di quel cantautorato dal sapore underground. Di lui si ricordano tanti singoli di successo: da “Fuori dal tunnel”, “Vengo dalla luna”, “Vieni a ballare in Puglia” e “Mica van Gogh” fino al più recente “Ti fa stare bene”.
approfondimento
Caparezza, le 5 canzoni più conosciute
Il testo di “Exuvia”
È una notte che ispira, è una notte che chiama nel bosco
È una notte che spia, è una notte di sguardi che ho addosso
Di ricordi che latrano come avessero visto il demonio
Sto scavando dentro di me così tanto che schizzo petrolio
È il mio rito iniziatico ma non ho aculei nel corpo
Vado da “Mea culpa” ad “Ego me absolvo”
Sono una larva sporca nel mondo
Faccio Manolo sopra quel tronco, rischio un bel tonfo
E sarà tutto nuovo come da neonato con la pancia all’aria
Dopo il mio passaggio dalla pancia all’aria
Schizzo gli occhi fuori dalla faccia, Lamia
Non sto più nella pelle, mama
Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir
Un'altra chance escludila, gioco alla pari con l'età
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali
Exuvia
Exuvia
Guardo i video che ho fatto, ho la voce e l’aspetto di un altro
Il mio autoritratto, ha i colori in еterno contrasto
Mi sono preso i miei spazi, ma ho lasciato che il tempo fuggisse
Faccio un mucchio di cambi quindi adesso chiamatemi mister
Sono ancora alla guida, tengo il piede alzato da quel freno
Anche se della vita prendo sempre il lato passeggero
Quello che è stato l'ho già silurato
Ogni mio scatto è di prassi bruciato
Non dimentico le radici perché tengo alle mie radici
Ma ci ritorneò quando sarò inumato
I miei dubbi hanno dei modi barbari:
Invadenti e sono troppi
Il segreto è fare come gli alberi:
Prima cerchi, dopo tronchi
Chi ti spinge dopo quella soglia?
Se non è la noia, sarà il tuo dolore
L'occasione buona per andare altrove, tipo fuori
Fuori di me, exuvia, spiego le ali, au revoir
Un'altra chance escludila, gioco alla pari con l'età
Passati appassiti, appassiti come quadranti di Dalì
Passati parassiti, parassiti, fame di me, cannibali
Exuvia
(Sottoposto al rituale, obbedisco)
Exuvia
(Come fosse il rituale di un sottoposto)
Exuvia
(E comincio a cantare il mio nuovo disco)
Exuvia
(Come queste cicale dal sottobosco)
Exuvia
Sottoposto al rituale, obbedisco
Exuvia
Come fosse il rituale di un sottoposto
Exuvia
E comincio a cantare il mio nuovo disco
Exuvia
Come queste cicale dal sottobosco
Fuori di me, exuvia
Fuori di me, exuvia
Exuvia, exuvia
Exuvia, exuvia
Exuvia
Ricordati che è un disco allegro